In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

martedì 25 novembre 2014

Cap.Magg. BALESTRI Cafiero


125° Fanteria Brigata Spezia

Nato a Livorno il 5 Aprile 1888
Morto a Loquizza dolina 505 il 16 Ottobre 1916
Sepolto a Redipuglia come BALESTRICA Pietro 1° Gradone Loculo 2011



Note Storiche: VIII battaglia dell'Isonzo la Brigata Spezia il giorno 11 Ottobre 1916 entra in linea occupando la zona a Sud di Loquizza in seconda linea con la Brigata Barletta (Terza linea) entrambi appartenevano alla 4^ Divisione XXIV C.A.
Alla mattina del 12 Ottobre la Brigata Spezia passerà alle dipendenze della 21^ Divisione unitamente alla Brigata Pisa XI C.A. e solamente il 126° riuscirà a conquistare un tratto di linea Austriaca.

Tratto dal libro di Italo MAFFEI "Pagine di Guerra":

E' un livornese, ex marinaio sbalestrato nella <<Buffa>> tra i terrieri, come dice lui, saldo, quadrato, sensato. Vale come e più di un Ufficiale. E' pieno d'intelligenza, di accorgimento di previdenza. Ed è coraggioso e affezionato a tutta prova. Povero Balestri! Io me lo sono preso e tenuto accanto con vivo compiacimento ed affetto. So d'avere una specie di can mastino ai piedi di pedagogo, di soldato pronto a tutti i rischi.
Non mi sono sbagliato: Balestri è degno di affetto, di riguardi, di considerazione.
Ancor oggi, mentre scrivo di lui, e ne rivivo il ricordo su pagine labili, vorrei imprimere un bacio sul suo volto rude, vorrei poter esprimere l'angoscia che mi colse allora, vorrei poter magnificare le qualità di soldato che egli possedeva.
L'avevo conosciuto sul Medio Isonzo e sull'Altopiano di Asiago. M'avevano colpito di lui frase fredde, sicure, posate e calme, la coscienza di onesto uomo che se non è persuaso, sa però che non si può venir a meno al proprio dovere. M'avevano colpito sopra tutto il suo profondo sentimento del dovere e la coscienza che egli aveva all'onor militare. E me lo presi accanto.
Quando fummo sul Vallone il famigerato vallone di Doberdò in riserva. Balestri cominciò a scuotere la testa. Non gli andava! Era un pò incerto, pessimista, lui sempre disposto alla burla e alla facezia contenuta. Pensava ai figli: - Pensi Signor Tenente, che ne ho quattro e non li vedrò più! - Mi disse un giorno di cannoneggiamento furibondo. - Lascia andare non dire sciocchezze! - E imbeccai seccato!
Vedrà, - replicò lui - non è paura. Me la sento! E' questo! Rimasi scosso e poichè il giorno dopo dovevano partire dei graduati per l'Italia all'istruzione delle reclute del 97, lo proposi. Il Tenente Colonello non volle.
- Siamo in linea, ci sarà un'azione e lei si vuole privare di un prezioso elemento?! Dove ha la testa? - mi chiese severo e poichè io insistevo tagliò corto:
- Balestri lo tenga in compagnia! Via non lo mando!
E' giunto un ordine, in proposito dalla Brigata di tentare d'impadronirsi di qualche prigioniero per sapere con  che razza di truppa abbiamo da fare. E poichè la mia linea è la piu vicina tocca a me.

Maffei uscirà con quattro gruppi e in uno di questi ci sara' Balestri, riescono a fare due prigionieri, quello che basta per sapere di quale reparto si tratti il 37° Reggimento, ma  torniamo al racconto del Tenente Maffei:

Tenente! Mandi me al comando! Sono i primi prigionieri che facciamo mi dice...
- Tu stai quì. Da un momento all'altro possono venire all'attacco ed io ho bisogno di te - rispondo.
- Non vengono si accontentano di tirare delle schiopetate per la burla che gli abbiamo fatto. Mi lasci andare via! Accompagno giù ste due lepri e poi son qui da lei!
- Va, ma non sono contento! - Il corteo scompare nel buio, Balestri dietro col fucile a baionetta in canna superbo e pieno di boria. Quanto sono rimasto in attesa non saprei dirlo.
La notte livida e piovosa stava lasciando il posto alla solita alba carsica, piena di sonno e di stanchezza. Quando all'improvviso vidi sbucare dal camminamento la figura di Gennari. Egli si gettò verso di me col viso sconvolto e proruppe subito in esclamazioni interrotte.
- Ma che hai? Che cosa ti prende? Gli chiesi col presentimento di una brutta notizia.
- Signor Tenente, Balestri....
- Balestri? Che cosa gli è capitato? - e non osai più andare avanti.
- Balestri è morto. Mentre nella dolina comando presentavamo i prigionieri al maggiore, una pallottola perduta ha colpito il caporale trombettiere del comando  (Capponi Raniero)  alla bocca e uscendo ha colpito alla nuca Balestri che gli stava dietro, alla gola. e' morto senza dire una parola!
E' impossibile che Balestri sia morto; egli deve tornare e tornerà! Vorrei scendere in dolina per potermi assicurare  quello che è accaduto, ma non è lecito a me abbandonare il posto e poi ho paura di scendere, ho paura di trovarmi la verità!
Sorge intanto la giornata plumbea come tutte le altre ma più pesante, più triste, forse più micidiale.
Balestri non torna, nè quel giorno nè poi.

La dolina Comando del II battaglione nella dolina 505, Essa si trovava  vicina alla dolina Tercenca . Il Cap. Magg. Balestri e il Cap. Capponi furono poi sepolti al cimitero Cisterni a Devetachi,prima di essere poi traslate definitivamente al Sacrario di Redipuglia.


Nella mappa la posizione della Dolina 505:



Ringrazio Fabrizio Corso per la segnalazione della sepoltura con il nome errato al Sacrario di Redipuglia








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