In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

martedì 11 novembre 2014

S.Tenente TREDICI Carlo




151° Fanteria Brigata Sassari


Nato a Milano il 17 Maggio 1895
Morto:  il 14 Marzo 1916 zona Dolina delle Frasche
Sepolto al Sacrario Di Redipuglia






Siamo alla fine della V^ Battaglia dell'Isonzo la Brigata Sassari vi partecipa unitamente con la Brigata Macerata entrambi incorporate nella 26^ Divisione. la zona del fronte è quella tra Bosco Cappuccio e Trincea Frasche e Razzi.

Tratto dal libro "FANTERIE SARDE" di Alfredo Graziani ed. La biblioteca della nuova Sardegna:

Nella buca del Comando del 3° battaglione si erano riuniti, per bere una brodaglia calda, alcuni Ufficiali. Scherzavano,ridevano,cantavano.
Un fischio sibilante, un bagliore rovente, uno schianto e un rovinio; la maledetta granata austriaca ha preso in pieno il ricovero. La tremenda notizia i ha gelato il sangue nelle vene.
Tredici morto; Salvatori morto; Garau moribondo; Gerini gravissimo; Carnevali ed altri feriti; alcuni soldati uccisi altri feriti. Maledizione, maledizione! Perchè questo maledetto destino avverso ci deve sempre portare via la gente migliore? chi ce lo restituisce Tredici, il buon fanciullo biondo, capace di raggiungere il vertice di tutte le altezze, che ad un cuore d'oro univa una volontà di ferro ed il coraggio, freddo ragionantem dell'uomo maturo? Morto, senza poter congiungere le mani nella consueta preghiera, per i polsi recisi! Morto, invocando la madre e baciando la Bandiera; povero bambino dall'anima grande!



"Fiori e Lauri agli eroi". Omaggio ai caduti dell'Associazione giovani studenti S.Stanislao di Milano. Milano, 1919:

In un giorno d'aprile del 1917, trovandomi col mio reggimento alle falde del San Michele, sentii vivo il desiderio di pellegrinare là dove quest'angelo di umane sembianze aveva compiuto la sua immolazione. V'andai fidente di trovarne ivi la tomba; v'andai per baciare, a nome dell'Associzione e della famiglia in lutto quella terra sanquigna...ma non rinvenni che terreno orrendamente sconvolto, umili fosse recante nomi a me ignoti, tracce di terribili combattimenti. Il corpo del povero Tredici, dalla pietà dei soldati, era stato sottratto agli orrori della guerra e sepolto al cimitero di San Pietro sull'Isonzo (vedi COMIN Alessandro)

Ringrazio per la foto di Tredici Carlo e per "Fiori e Lauri agli eroi" Silvia Musi



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