In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

sabato 14 febbraio 2015

Capitano LANZA Antonio





47° Fanteria Brigata Ferrara

Nato a Milano il 12 Giugno 1881
Morto a Quota 366 (Fajti Hrib) il 23 Maggio 1917
Sepolto a Milano


Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare 



Comandante di una Compagnia soggetta per circa 12 ore ad un violento bombardamento, mantenne salda la sua truppa nelle trincee sconvolte, la animò con la parola, infuse calma e coraggio con l’esempio, ottenendo di respingere nettamente un attacco avversario, mettendo fuori combattimento o catturando i nemici che erano riusciti ad infiltrarsi nella nostra linea.
Dosso Faiti, 29-30 marzo 1917


Note Storiche:

X^ Battaglia dell'Isonzo, il 47° e 48° Reggimento Fanteria Brigata Ferrara con la Brigata Brescia facevano parte della 22^ Divisione del XI° Corpo d'Armata. La loro zona di azione d'attacco comprendeva la zona del Fajti. L'attacco delle fanterie sul Carso nella giornata del 23 Maggio 1917 cominciò alle ore 16.05 dopo ore di Bombardamento, l'attacco fu rinviato dal giorno 22 a quello successivo causa la forte bora che ostacolava il tiro delle bombarde.
Il 47° e il 20° Reggimento della Brigata Brescia si lanciarono verso le posizioni di quota 378, mentre l'attacco del 48° verso la quota 464 fallì per la vivacissima reazione Austriaca.
Poco dopo le 19, i reparti della 22^ Divisione contrattaccati perdettero i vantaggi conseguiti a quota 378 e a tarda sera anche i reparti della 63^ Divisione furono costretti ad abbandonare la posizione del "Tamburo" a Nord Ovest del Fajti. Alla 22^ Divisione fu assegnata il giorno dopo  la Brigata Tevere in sostituzione dei reparti più logori, tra questi la Brigata Ferrara.

Il Capitano Lanza, comandava la 12^ Compagnia del III° battaglione del 47° Fanteria, all'inizio dell'attacco del 23 Maggio 1917, si trovava nella dolina Rifornimento mentre la 9^ e 11^ dello stesso battaglione erano schierate in linea nel lato sud del Fajti quota 366 (Ridotta Massa).

Tratto dal libro: Il Carso Dimenticato (Nicola Persegati - Antonio Scrimali):

Possiamo ancora immaginarlo mentre dalle feritoie della quota 366, studia con attenzione ogni piega e riparo del declivio che portava alla tragica collina: la quota 378, una gobba desertica destinata ad assorbire inesorabile il sangue di tanti battaglioni, sia Italiani che Austroungarici, tra il maggio e Agosto di quell'anno.
Una cieca scheggia di granata stabilì il suo destino nella fase iniziale dell'offensiva.
I soldati assiepati lungo le pareti del camminamento Massa Carrara in attesa del turno di attacco, videro per un attimo il suo volto che si faceva sempre più cereo. Lui stesso sentiva una sensazione di freddo che progressivamente lo invadeva.
Il torpore mortale dell'emorragia s'impadronì di lui mentre, lo trasportavano dal camminamento Massa Carrara al posto di medicazione dislocato nella dolina Como, e da lì in camion alla 22^ Sezione Sanità (Quota 87 nel Vallone di Gorizia) dove arrivò ormai agonizzante,
"Mi spiace darvi una notizia luttuosa, ma che volete così è il destino - comunicò  alla famiglia del Capitano Lanza il Sottotenente che assunse il comando dell'unità dopo il suo ferimento - il mio Capitano è morto mentre si muoveva all'attacco. Appena ebbi notizia, per me fu come un fulmine a ciel sereno, però non mi persi di coraggio e mantenendo sempre la mia calma portai i miei uomini contro gli Austriaci i quali opponevano accanita resistenza. La lotta durò per due giorni e poi ebbi il cambio con tutti gli uomini che rimanevano."
Il Comandante della 22^ Sezione Sanità confermò questa versione, con una missiva successiva scritta alla fine di Giugno:"... Il Capitano Lanza Antonio del 47° Reggimento Fanteria, giunse a questa Sezione il 23 maggio u.s. verso le ore 17 agonizzante, morendovi subito dopo, per grave ferita d'artiglieria alla coscia destra."
Il suo ultimo viaggio avvenne verso Devetachi nel Vallone. Quì le braccia pietose del cimitero di guerra (Cisterni) accolsero la sua salma.


Mappa zona Faiti con indicato il Camminamento Massa Carrara:




 Targa in memoria del Capitano Lanza nel Camminamento Massa Carrara:


Camminamento Massa Carrara verso Quota 366:


Dosso Faiti Quota 432 e Quota 366:



 Quota 378:








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