In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

sabato 19 settembre 2015

Soldato DE FILIPPI Celso




113° Fanteria Brigata Mantova


Nato a Ravenna il 7 Ottobre 1881
Morto Zona Fornaza - Nad Bregom  il 23 Maggio 1917
Sepolto a --------




Note Storiche:

Il 113° fanteria unitamente al 114° apparteneva alla Brigata Mantova che con la Brigata Padova formavano la 33^ Divisione comandata dal Magg. Generale Andrea Graziani.
Nel corso della X^ battaglia dell'Isonzo l'azione che doveva svolgere la Divisione contro la linea nemica era affidata a cinque battaglioni della Brigata Mantova, i quali superato il ridottino Austriaco di quota 208 Sud, e le caverne di quota 275, dovevano portarsi al quadrivio di quota 192 ed attaccare le posizioni nemiche tra quota 238 e 241.
L'attacco ebbe inizio alle ore 16.05 su tutta la fronte della Divisione.
Il 114° Fanteria ala destra dell'attacco superate le posizioni  di quota 208 sud e di quota 175, si diresse verso oriente, raggiungendo dopo e viva contrastata lotta la quota 235 e la selletta di quota 219, dove si collegava con le truppe della 16^ Divisione (VII° C. d.A.)
La massa di manovra, vinta, insieme con i reparti della Brigata Catanzaro (34^ Divisone), la tenace resistenza opposta dall'avversario a quota 238, proseguì verso sud e, operando da est, partecipò alla conquista di quota 241.
Il 113° Fanteria , sulla sinistra, occupate le prime due linee di trincee nemiche, puntò sulle posizioni di quota 238 e 241 affermandosi su quest'ultima alle ore 18.30 ad opera del II° battaglione dove pero' richiedeva urgentemente rinforzi, in quanto rimasto isolato.
In aiuto accorrono due compagnie di Granatieri ma viene richiesto anche il battaglione di riserva Divisionale, poichè detta quota è tenuta ormai da due sole compagnie già provate.
La reazione nemica, vivacissima durante lo svolgersi dell'azione, causò perdite rilevanti ai reparti attaccanti; pertanto, a sera l'intera Brigata Granatieri fu messa a disposizione della 33^ Divisione.


Il soldato DE FILIPPI Celso, durante la sua ultima licenza confidò ai suoi amici: << Vedete, a me dispiace molto di morire, per i i miei figli per la mia famiglia, ma sento che se dovessi incontrarmi con la morte non saprei sfuggirla>>.
Lasciò la moglie e tre figli.



Schieramento della 33^ Divisione al'inizio della X^ Battaglia dell'Isonzo:



 Trincee Austriache a quota 241:


 

domenica 13 settembre 2015

Soldato COGO Giovanni




40° Fanteria Brigata Bologna
Nato a Salcedo (VI) il 19 Novembre 1885
Morto a sul Carso  il 23 Maggio 1917
Sepolto al Sacrario di Redipuglia tra gl'ignoti



Note Storiche:


Il 23 maggio 1917 iniziava l'offensiva carsica nel settore dal Volkovnjak al mare, La Brigata Bologna con i due reggimenti 39° e 40° era schierata nel settore tra Castagnevizza del Carso e Boscomalo (Hudi Log), con la Brigata Lombardia, entrambi facenti parte della 31^ Divisione.
Alle ore 16.05 dopo ore di bombardamento da parte dell'artiglieria Italiana, cominciava  l'attacco delle fanterie. 
Incontrata sulla sinistra del proprio settore forte resistenza, riesce ad occupare la linea di osservazione antistante a quota 220  con il 40° fanteria e un battaglione del 39° dopo aver superato la prima linea nemica facendo 500 prigionieri. Nel corso della giornata riescono a respingere diversi contrattacchi avversari anche con l'arma bianca. 
La Brigata Bologna ritirata durante la notte del 24 conterà la perdita di 1175 uomini di truppa dei quali 64 Ufficiali.
Tra questi ci sarà anche il soldato Cogo Giovanni colpito mortalmente da una scheggia di granata allo stomaco. Fu sepolto come moltissimi altri suoi commilitoni sul posto in sepolture approssimative, nella stessa zona dove si trovava al momento della morte.
Ora i suoi resti,  riposano  molto probabilmente tra gl'ignoti al Sacrario di Redipuglia.



Mappa con lo schieramento della Brigata Bologna il 23 maggio 1917
Direttive d'attacco del XIII° Corpo d'Armata, dove è indicata la quota 220

sabato 5 settembre 2015

Soldato MANCINI Pasquale




9° Fanteria Brigata Regina
Nato a Roccagorga il 24 Febbraio 1895
Morto a Dolina Ciliegio (Loquizza) il 19 Settembre 1916
Sepolto a-------------



Note Storiche:

IL 9° Fanteria Brigata Regina nel corso della 7^ Battaglia dell'Isonzo, apparteneva con la Brigata Pisa alla 21^ Divisione XI° Corpo d'Armata , fronteggiando la linea di Lokvica..
Nel giorno 19 Settembre la giornata inizia con relativa calma sul tratto di fronte. Durante la giornata gli Austriaci, hanno effettuato una forte attività di fuoco di Artiglieria verso il tratto di fronte dell'XI° Corpo d'Armata.
La dolina ciliegio non si trovava in quel periodo in prima linea ma in una zona più arretrata che pero' molto probabilmete è stata fatta segno da questo fuoco di artiglieria dove ha trovato la morte il soldato Mancini Pasquale.


Tratto da "IL CARSO DIMENTICATO" Le Spallate dell'Autunno 1916 vol. 1 di Persegati- Juren, Pizzamus:

Terminato lo sbalzo  da un valloncello ad est di Devateki alla Dolina del Ciliegio, i veterani del 3° battaglione  si affacciarono al ciglio della conca: " Questa, allagata, come le altre attraversate, non disponeva che di pochi ricoveri, sui margini, ingombri da uomini dei servizi del Genio e di Artiglieria, Zappatori, Bombardieri - raccontò il Maggiore Alberico Schiocchetti, Comandante allora del III° battaglione 9° Fanteria. La dolina era stata bersaglio dell'artiglieria nemica, un paio di quadrupedi del Genio giacevano sventrati, sul fondo allagato della Dolina"
Mappa con indicata la posizione della Dolina del Ciliegio: