In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

giovedì 15 ottobre 2015

Capitano DE CAROLIS Gregorio




123° Fanteria Brigata Chieti

Nato a Civiterla Casanova (TE) il 12 Maggio 1880
Morto a Polazzo trincea Monticelli Rossi il 28 Ottobre 1915
Sepolto a ---------- 

 

Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare 

Nell'assalto di una posizione nemica precedeva, con entusiasmo, la prima ondata della propria compagnia, trascinandone con slancio e ardimento i soldati. Colpito da una palla avversaria , lasciava la vita sul campo.
Monte Sei Busi, 28 Ottobre 1915

Note Storiche:
Il 28 Ottobre 1915 (III^ battaglia dell'Isonzo)  il 123° Fanteria Brigata Chieti era in linea con la 31^ Divisione nel settore di Polazzo tra la Trincea delle Celle e la Quota 118 non compresa del Monte Sei Busi.
La sera prima il Comandante di Divisione si recò a Polazzo per conferire col Generale Parigi e concretare l 'azione che si doveva svolgere per il giorno successivo.
Il giorno 28 al mattino dopo una ricognizione aerea il Comando del X° Corpo d'Armata al quale dipendeva la 31^ Divisione comunica l'esito di questa e avverte che il tiro di preparazione dell'artiglieria sarà interrotto dalla ore 11 alle ore 12.
Alle ore 14.15 causa lo scoppio di un obice della batteria Magnaghi, la preparazione di fuoco sulla fronte della Brigata Chieti subisce una sospensione. di circa mezz'ora dovuta all'interruzione di tutte le linee telefoniche.
Alle ore 15 il 124° dopo un'altra breve preparazione di fuoco sulla trincea a Y inizia l'avanzata, ma causa dell'interruzione delle comunicazioni telefoniche, la Divisione non riceve notizie fino alle ore 17.
Intanto in seguito a una richiesta del Comando della 19^ Divisione che anche il 123° cooperi col movimento all'avanzata della Brigata Bologna, si ordina alla Brigata Chieti di ottemperare quanto più possibile al desiderio del predetto Comando.
Alle 17 circa giunge notizia che il 124° arrivato con alcuni reparti alla trincea ad Y ma ne è stato ricacciato da un violento fuoco di artiglieria e di mitragliatrici. Anche il 123° ha iniziato l'avanzata contro i trinceramenti ancora intatti del nemico ma è costretto subito ad arrestarsi accolto da fuoco nemico vivissimo di fucileria.
Ordine al Comando del I° Battaglione 123° Fanteria
Il I° battaglione del 123° ricevette l'ordine dal Comando della 31^ Divisione alle ore 16.15 di avanzare contemporaneamente al battaglione del 40° fanteria  che è sulla sinistra e di prendere subito gli accordi per la simultanea avanzata.
Lo stesso Comando informò che aveva già scritto al 40° per sapere l'ora precisa dell'inizio dell'avanzata. Intanto la S.V. dia subito tutti gli ordini per tale avanzata la quale dovrà procedere con le norme note e risolutamente, preceduta beninteso dai lanciatori di bombe a mano e dai portatori di pinze- tagliafili.
Disponga nel caso occorresse il rinforzo della 2^ e 1^ compagnia.
Dia subito assicurazione.

L'attacco effettuato dalla 3^ e 4^ Compagnia, causò la perdita di 6 ufficiali tra  quali la morte del Capitano DE CAROLIS Gregorio Comandante della 4^ Compagnia e la morte di 6 uomini di truppa, il ferimento di 50 e di 22 dispersi.


Mappa del 21 Ottobre 1915 con indicata la trincea detta dei Sassi Rossi o Monticelli Rossi:




La trincea dei Monticelli Rossi ai giorni nostri:





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