In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

mercoledì 2 maggio 2018

Soldato VOLO Salvatore




5° Fanteria Brigata Aosta
Nato a Caltanissetta il 16 Dicembre 1893
Morto a Begliano 16^ Sezione Sanità il 10 Agosto 1916
Sepolto a Caltanissetta

Note Storiche:

All'inizio di Agosto e alla vigilia della VI° Battaglia dell'Isonzo il 5° Fanteria è schierato nel settore a Est di Vermegliano fronteggiante la quota 72. Esso appartiene alla 16^ Divisione VII. Corpo d'Armata.  Mentre l'altro Reggimento il 6° che componeva la Brigata Aosta si trovava nel settore di fronte di Saga - Plezzo.
Il giorno 10 Agosto vengono emendate le disposizioni per la progressiva avanzata sull'Altopiano di Doberdò sino al pendio occidentale del Debeli Vhr. Ricordiamo che con la conquista delle Cime del Monte San Michele di conseguenza dopo alcuni contrattacchi compiuti con esito negativo il VII° Corpo d'Armata Austriaco decise di abbandonare le linee iniziali mantenute per oltre un anno per portarsi in quelle oltre il Vallone di Gorizia
Le truppe vengono ripartite in tre colonne la prima  (21° Fanteria e II° Gruppo Genova Cavalleria), incaricata di mantenere il collegamento con la destra della 31^ Divisione, la seconda agli ordini del Colonnello Brigadiere Torti ( (III/5°, 22° Fanteria , I° Gruppo Genova Cav. e 108^ Comp. Zappatori), incaricata di puntare sul Debeli, la terza agli ordini del Colonnello Brigadiere Parziale (131° Fanteria , Reggimento Lancieri di Novara, 155^ e 133^ Compagnia Zappatori) incaricata di tenere la linea K - Mucile - Cosich appoggiando col fuoco l'azione della Colonna Torti.
Cessata al mattino del 10 ogni attività e ogni segno di presenza del nemico, che si è mantenuto vigile durante la notte precedente, nostri nuclei si spingono verso le ore 6.30 nelle trincee Austriache, trovandole sgombre. Successivamente nostri reparti occupano la seconda linea nemica e vari fronti dell'altopiano di Doberdò collegati a sinistra con la 31^ Divisione.
L'artiglieria tenta di disturbare la nostra avanzata e batte violentemente i Lancieri di Novara che procedono all'occupazione del Monte Cosich. Il Paese di Doberdò, evacuato dal nemico è raggiunto e oltrepassato dai nostri i quali riprendono contatto coll'avversario sul pendio occidentale del Debeli. Il 22° che sul far della sera prende all'assalto la cima del Debeli deve arrestarsi davanti al vivissimo fuoco dell'avversario fortemente trincerato e difeso da profondi reticolati. Nella notte riesce a qualche nostro nucleo di farvi parziale irruzione.
Perdite : Uccisi 16 di cui 10 del Novara e 6 del 22° ; Feriti 93 di cui 40 del 22° 1 della 155° Comp Zappatori e 2 della 25^ batteria Bombardieri, 50 dei Lancieri di Novara (Dati Incompleti).
(Non viene menzionata nessuna perdita del 5° Aosta).
Vediamo cosa menziona invece il diario del 5° Fanteria di quel giorno:
All'alba nostre pattuglie che si son spinte fin sotto le trincee nemiche annunciano che queste sono state sgombrate, del nemico non si ha traccia. Anche le pattuglie del 22° alla nostra destra han fatto la stessa constatazione e quindi due plotoni della 10^ compagnia e due della 12^ procedono ad occuparle.
I nostri sono fatti segno a numerosi colpi d'artiglieria a Shrapnel .
Viene l'ordine di procedere ancora avanti ed i due plotoni della 10^ si spingono attraversando camminamenti e doline nemiche abbandonate fin quasi a mezzo chilometro da Doberdò.
Il Battaglione passa alla dipendenza tattica del Comandante del 22+ fanteria e fa parte di una colonna d'attacco  che deve spingersi contro le posizioni del Debelie  del Cosich.
Viene l'ordine di muoverci e mantenendo il contato col 22° i due plotoni della 10^ avanzano ancora, mentre, tutti gli altri reparti del battaglione  ricevono pure l'ordine di muoversi e di seguire a distanza conveniente - sulla strada di Doberdò, mentre seguiva i primi due plotoni della sua Compagnia cade colpito da pallottola nemica il Capitano della 10^ Fortini Sig. Fernando. ( vedi nota sotto).
Durante la notte la dislocazione è la seguente:
- 10^ Compagnia, di cui ha assunto il comando il Sottotenente Smiraldo ('??) Sig. Luigi con due plotoni distesi lungo il muretto nella dolina A3 e due sotto il Debeli.
-  Comando di Battaglione
- 12^ Compagnia distesa a sinistra della 10^
- 9 ^ Compagnia distesa a sinistra della 12^ ed in collegamento col 1° Gruppo del 4° Genova Cavalleria.
- 11^ Compagnia di rincalzo nella dolina N. 3
- Reparto Zappatori incaricato del servizio rifornimento acqua, viveri e munizioni.

Nemmeno il diario del 5° fanteria menziona il numero delle perdite del Reggimento in quella giornata; é probabile che il soldato VOLO sia stato ferito mortalmente durante l'azione che vide cadere colpito a morte il Capitano FORTINI.

Nota: Anche il Capitano FORTINI Ferdinando come il soldato VOLO era di Caltanissetta ed era nato il 20 Novembre 1890, non risulta sepolto tra i caduti noti al Sacrario di Redipuglia.

Il Monte Debeli :





Il Monte Cosich:




Mappa con indicato il punto dove sono state fatte le foto delle due quote sopra postate:

 

 







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