In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

lunedì 5 luglio 2021

S. Tenente SCHIAVONE Michele

 


147° Reggimento Fanteria Brigata Caltanissetta

 

Nato a Lucera (FG) il 29 Aprile 1892
Morto a Bosco Cappuccio il 23 Ottobre 1915
Sepolto a -------- 

 
 
 
Note storiche:

Studente di lettere nell'Ateneo di Firenze si doveva laureare nel corso dell'anno 1915. Uscito dalla Scuola Ufficiali di Modena da Sottotenente, arrivato in zona di guerra fu assegnato alla 4^ compagnia del 147° Reggimento Fanteria. Tale reggimento con il suo gemello 148° che formava la Brigata Caltanissetta, il giorno dle 23 Ottobre 1915 era schierato nel settore di Bosco Cappuccio- San Martino del Carso  con la Brigata Catanzaro, formando la 28^ Divisione.
Il diario del 147° fanteria descrive così quello che accadde il 23 ottobre 1915:
Era un sabato ed i tre battaglioni erano schierati in prima linea  fronte alal chiesa di san Martino del Carso. Seguita il combattimento con la trincea antistante nemica, ed i reparti sono presi d'infilata ad elle spalle da tiratori e mitragliatrici, postati sulle pendici di Bosco Cappuccio.
Alle ore 5 il Gen. Zanchi (Comandan te del 148° Fanteria)  comunica al Comando del 147°  che il III° Battaglione, mandato a rincalzo del 155° Fanteria ha abbandonato le posizioni occupate. Da una rapida inchiesta e come si è seposto ieri è risultato che il Battaglione non fu mandato a rincalzo del 155° Fanteria, ma bensì gli si fece occupare una zona di terreno che nella giornata non era stata conquistata dalle nostre truppe.
Detto battaglione non si era sbandato, ma solamente ritirato sulle posizioni occupate dal 155° fanteria. Il III° Battaglione ricevette l'ordine di ripiegare a q. 120 in riserva al 155° Fanteria.
Alle ore 9 il Gen. Zanchi a voce al Comando del Reggimento dice che anche il I° e il II° Battaglione hanno abbandonato le posizioni a destra e a sinistra della chiesa di San Martino. Si fa rispettosamente osservare al detto Generale che il terreno adiacente alla chiesa non poteva essere stato occupato da altri reparti al mattino, poichè sul costone della chiesa esiste ancora intatta ( come si vede ad occhio nudo da q. 141) una forte trincea nemica munita di reticolati. Si chiedano spiegazioni al Comandante del I° Battaglione il quale risponde che il Battaglione non ha abbandonato le posizioni che aveva occupate la sera attaccando.
Ore 19 la Brigata Regina sostituiva la Brigata Alessandria sul fronte. Il I° Battaglione del 147° reggimento quindi passa di riserva verso q. 141.
Il Colonnello Comandante di Reggimento Polver.
 
Furono 81 i morti registrati  dal Reggimento in quel giorno.
 
Tratto da "E Ora Andiamo" di Mario Muccini: 
 
- Scende una barella con un corpo irrigidito, coperto da un telo da tenda, di sotto al quale esce, a ciondoloni un braccio.
<< Chi è?>>
<<Non lo so...un ufficiale  della seconda>>.
Alessandrello solleva il telo.
Un volto cereo reclinato sulla spalla: dalla bocca socciusa cola un rivolo di sangue. Severino.
<<Povero figliuolo>> - mormora Alessandrello, ricoprendogli il volto.
Io rimango lì, con il cuore sretto d auna morsa, gli occhi fissi sulla barella che scompare fra gli alberi.
<<Lo conoscevi?>>
Non posso rispondere: guardo laggiù in fondo, l'Isonzo che scorre placido al sole e sento le labbra che mi tremano.

Note: Mario Muccini nel suo libro narra le vicende della sua guerra come  uffciale del 147° Reggimento Fanteria. Giunto al fronte e assegnato al reggimento a fine Ottobre 1915. Dove il 28 ottobre rimarrà ferito in un'azione con il suo battaglione a quota 177 di Bosco Cappuccio.
Ho voluto dedicare questo post al Sottotenente SCHIAVONE anche per ricordare il Sottotenente Severino CARPI amico di Mario Muccini, citato più volte nel suo libro. Ma che però questo nome non risulta nella lista dei caduti degli Ufficiali del reggimento, come non risulta nell'Albo d'oro caduti e in nessun Sacrario. Sono state effettuate con esito negativo varie ricerche per trovare quale informazione di questo ufficiale sia dal sottoscritto che da altre persone come l'amico Fabrizio CORSO
Ora come ora non sappiamo se questo personaggio sia esistito con queste generalità ,oppure sia stato inventato  da Muccini nel suo libro. Di molto  la vicenda del Sottotenente SCHIAVONE si avvicina a di di Severino CARPI, anche se SCHIAVONE apparteneva alla 4^ compagnia I° battaglione, mentre CARPI teoricamente apparteneva alla 2^., e anche la data di morte se il racconto di MUCCINI fosse esatto non corrisponderebbero.
Il Sottotenente SCHIAVONE morì alle ore 11.50 nei pressi di San Martino dove trovò anche la sepoltura.
Per concludere la figura di Severino CARPI rimane ancora avvolta in un mistero, ma da parte mia ho creduto doveroso dedicargli una nota di questo post per ricordarlo.


Mappa con la situazione alla vigilia della III^ battaglia dell'Isonzo il 21 Ottobre 1915. Come si vede non risulta presente la Brigata Caltannissetta che entrerà in linea il 22 con il 147° Fanteria nel settore di Bosco Cappuccio:
 
 

Veduta sul Bosco Cappuccio:
 

 





 
 



 

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