In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

martedì 31 agosto 2021

Soldato VOLPE Vincenzo


 

63° reggimento Fanteria Brigata Cagliari

 

Nato a  Santi Cosma e Damiano il 15 Dicembre 1892
Morto sul Carso il 26 Giugno 1915
Sepolto a  --------

 
 
 
Note Storiche:

" Con animo Commosso partecipo alla S.V. la morte del soldato VOLPE Vincenzo caduto il 26 Giugno compiendo il proprio dovere di cittadino e di soldato" Con queste parole il Colonnello Antonio Simoncelli Comandante del 63° Reggimento Fanteria scriveva la comunicazione di morte a Pieris il 29 Luglio 1915.
Il Soldato con la mansione di musicante VOLPE Antonio, troverà la morte nel corso della 1^ battaglia dell'Isonzo quando il proprio Reggimento si trovata sul fronte nel settore del X. C.A. al quale ne faceva parte. IL giorno 25 Giugno il Reggimento era di riserva nella zona di Turriaco e zone limitrofe. Il Comandante di Reggimento nel corso della giornata ordinava al 2° Battaglione (di VOLPE Antonio) di occupare gli avanposti nel tratto della testa di ponte, sull'Isonzo. Tale tratto partiva dalla parte sinistra dell'Isonzo , a Sud della "g" della parola Cassegliano e seguendo la linea del corso d'acqua che passava ad Ovest della Cascina Fabro a sud di quota 13 raggiunge la "B" di Begliano, seguiva quindi ad Est la parla di Begliano sino a raggiungere la rotabile Turriaco - Ronchi all'altezza di quota 10.
Il resto della testa di ponte andava  da quota 10 - Dobbia - S. Canziano - C. Messenia - limite Sud dell'argine sinistro dell'Isonzo era assegnato all'altro Reggimento della Brigata.
Il Battaglione occupava la linea assegnatagli nel modo seguente:
7^ Compagnia , sezione mitragliatrici in riserva nei  pressi del cimitero di Turriaco;
8^ Compagnia con due plotoni alle case del Fabro e con gli altri due al bivio stradale a sud di Sette case;
6^ Compagnia occupava i trinceramenti costruiti lungo la linea della testa di ponte, nel punto in cui questiincontravano la strada Turriaco - Begliano.
5^ Compagnia in gran guardia a Begliano.
Alle ore 18 giungeva l'ordine di tenersi pronti a partire a sguito dell'azione che doveva svolgersi nel settore della 20^ Divisione sulle Alture di Polazzo alla quale apparteneva la Brigata Cagliari. A partire daller ore 19.45 tutto il reggimento si doveva trovare ammassato nei pressi del cimitero di Turriaco pronto a muovere. La strada che doveva percorrere passava dal suddetto cimitero e verso ovest giungeva a San Pier d'Isonzo, da lì il reggimento si portava verso il S.elia per giungere presso il ponte in muratura sul canale Dottori  come da ordini ricevuti costituiva unitamente al 64° fanteria la riserva del Corpo d'Armata con il compito di guardia al canale Dottori.
Alle ore 20 il Reggimento muove per la destinazione assegnatagli; la marcia lungo la via in  precedenza scritta. Alle ore 24 la dislocazione è assunta dai diversi battaglioni, il 2° battaglione (quello di VOLPE) si trovava all'altezza della cappella del S.Elia.
La notte tra il 25 e il 26 Giugno viene trascorsa senza inonvenienti. Nel mattino tiratori isolati nemici dirigono qualche fucilata verso le posizioni occupate dai battaglioni e riescono a ferire solamente un soldato, anche l'artiglieria austriaca da una posizione non bel determinata intorno a  quota 111 (ad Est di Polazzo) tira qualche shrapnel che on ha nessun effetto perchè le truppe sono ben coperte e non hanno svelato la posizione. Verso le ore 14.30 un battaglione del 16° fanteria, (vedi nota sotto) si spostava varso Nord, passando nei pressi dell'argine occupato dal 2° battaglione; e scorto dall'artiglieria avversaria viene colpito a shrapnel, tali tiri infliggono delle perdite anche al 2° battaglione (un soldato morto della musica (VOLPE Vincenzo), un soldato dela 6^ Compagnia (MERULLA Giuseppe) e dieci soldati feriti tra questi succesivamente morirà nell'ospdaletto da campo 70 di Turriaco il soldato AMICO Giovanni).

Nota:
Come è stato citato sopra nel diario del 63° fanteria, il movimento del battaglione del 16° Fanteria Brigata Savona provocò l'azione dell'artiglieria austriaca la quale con i suoi tiri causò la morte del soldatoVOLPE. In realtà il movimento no era di uno ma di due battaglioni del 16° fanteria, i quali passando il canale Dottori sui ponti tra Fogliano e Polazzo si portarono sulla destra del 15° Fanteria, dove la stessa marcia dei due battaglioni inziata verso le ore 14 risultò faticosa in quanto vennero battuti da efficace fuoco d'artiglieria nemica, la quale causò numerose perdite  tra le aliquote. tanto che il Reggimento con i suoi battaglioni appena alal sera riuscì a passare il canale Dottori e a sistemarsi sulla destra del 15° a Polazzo

 
Veduta da quota 92 di Fogliano e del colle Sant'Elia a sinistra,  dove erano posizionati i battaglioni del 63° fanteria:

 

Veduta del Colle Sant'Elia dalla strada Fogliano-San Pier d'Isonzo:


 




martedì 17 agosto 2021

S.Tenente CHARLET Renato

 


 20° Reggimento Brigata Brescia

 

Nato a Trieste il  20 Agosto 1896
Morto a Rovigo il 24 Settembre 1916
Sepolto a Rovigo



Note Storiche:
 
Nato a Trieste di origini francesi, consentimenti d' italianità prima dello scoppio della guerra nel 1914 la sua classe fu richiamata presto alle armi. Egli doveva vestire l'uniforme dell'Impero Austro-Ungarico, La sera prima della sua presentazione salutò i suoi cari e grazie ad un passaporto intestato ad un cittadino italiano Attilio Barzilai, riusci ad arrivare a Venezia. Nel 1915 da Venezia passò poi a Milano dove dopo la dichiarazione di guerra contro l'Austria si arruolava come bersagliere sotto il nome di Luigi BRINI. Dopo il corso di istruzione svoltosi a Bologna per il grado di Sottotenente, riprese il suo nome Renato Charlet e lo vide ufficiale del 6° Reggimento Barsaglieri, reparto che operò nel settore carsico. Egli fu ferito ad una coscia e fu fatto prigioniero dagli austriaci, ma di notte riuscì a fuggire rientrando nelle linee italiane. Nell'aprile del  1916 passò al 20° Reggimento Fanteria Brigata Brescia, ove questa si trovava breve perchè all'inzio della 6^ battaglia dell'isonzo quando la sua Brigata fu impiegata per attaccare unitamente alla Brigate Ferrara e Catanzaro (22^ Divisione)  le cime del Monte San Michele,  egli   rimarrà colpito dal fuoco di una mitragliatrice che le produrrà ferite gravi alla metà del braccio sinistro con frattura all'omero, con ferita lacera alla regione pettorale e altre ferite alla regione del petto. Ferite che gli furono riscontrate all'Ospedaletto da Campo nr. 92 di Romans dove fu subito ricoverato. Fu poi portato a Palmanova per poi essere trasportato presso l'Ospedale a Rovigo al 20 di Agosto. Dopo un mese di agonia morirà alle ore 7.15 del 24 Settembre 1916 e sarà poi sepolto presso il cimitero di Rovigo.


Schieramento del XI° Corpo d'Armata il 6 Agosto 1916, vigiglia della VI^ battaglia dell'Isonzo:



 
Corteo funebre del Sottotenente CHARLET a Rovigo: