In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

sabato 8 ottobre 2022

Tenente BUCCO Rodolfo

 


742^ Compagnia Mitraglieri FIAT
                                                                        

 
Nato a Saronno il 16 Giugno 1893
Morto a Monte Cavallo (Nimis) il 27 Ottobre 1917
Sepolto a Attimis  cimitero civile?


Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare  

 

Comandante di una compagnia mitragliatrici, sotto intense raffiche di artiglieria, prendeva con calma energiche ed abili misure per arrestare una violenta irruzione del nemico , intervenendo efficacemente nell'azione e dando ai suoi soldati bell'esempio di coraggio e di valore.
Castagnevizza, 23-34 Maggio 1917
 
 
Note Storiche:
 
Ho voluto dedicare questo post al Tenente BUCCO per onorare i molti alpini che combatterono sul Carso, impiegati nella batterie  da montagna, oppure come nel caso del Tenente BUCCO nelle compagnie Mitraglieri, che verso la fine del 1916 si cominciò la  formazione di queste compagnie che successivamente venivano assegnate alle varie  Divisioni, Brigate, Reggimenti e Battaglioni. La 742^ del Tenente BUCCO fu formata nel mese di Aprile 1917 ed era formata da alpini provenienti da vari battaglioni. Nel mese di Maggio la compagnia fu assegnata alla 4^ Divisione , che operava sul Carso nel settore di Castagnevizza. La compagnia verrà impiegata nell'10^ Offensiva , che ebbe inizio il 23 Maggio. Nel corso della quale il Tenente BUCCO si guadagnò l'ennesima medaglia.

Ho voluto scegliere tra i tanti alpini che operarono sul fronte carsico, il Tenente BUCCO, seppur egli cadrà mesi avanti resistentdo da solo con un suo soldato con una mitragliatrice sul Monte Cavallo a Nimis in quel  ottobre 1917, durante la ritirata di Caporetto. L'ho scelto tra i tanti perchè egli fu un pluridecorato e una di queste medaglie se la guadagnò sul Carso con la 4 ^ Divisione che in quesi giorni era composta dalle Brigate Barletta e Bisagno, quest'ultima Brigata sarà quella dove la 742^ Compagnia mitraglieri nel Luglio verrà assegnata e che ne farà parte fino al Marzo 1918 per poi tornare tra gli alpini del Battaglione Stelvio.

 
Del Tenente BUCCO Rodolfo di seguito riporto  la sua biografia (autore Massimo. Peloia):
 
Dopo la licenza liceale al Manzoni di Milano, conseguita nel 1913, nel 1914 il giovane Rodolfo Bucco frequentò l’Istituto Tecnico Superiore di Milano per poi iscriversi al corso di ingegneria dell’Università di Pavia.
In quegli anni la sua famiglia risiedeva a Milano, in via Mario Pagano al n° 71.
Venne chiamato alle armi e inviato alla Scuola Allievi Ufficiali di Modena il 17.6.1915 in qualità di allievo ufficiale di complemento. Nominato il 17.9.1915 sottotenente degli alpini raggiunse a Tolmezzo il battaglione Val Maira, del 2° reggimento alpini, dove ricoprì l’incarico di comandante di una sezione mitragliatrici della 219ª compagnia. In questo periodo fu decorato due volte di Medaglia di Bronzo al V.M.:
Ai primi di giugno del 1916 il battaglione Val Maira (compagnie 217ª, 218ª e 219ª) venne inquadrato nel Gruppo Alpini Foza comandato dal Tenente Colonnello Pirio Stringa, con i battaglioni Monviso, M. Argentera, Morbegno e alla 27ª batteria da montagna. A questi reparti, trasferiti urgentemente dal fronte carnico, fu affidato il difficile compito di opporsi all’offensiva austro-ungarica nota come Strafexpedition, nel momento in cui si manifestò come una grave minaccia sull’Altopiano di Asiago; anche la celebre Brigata Sassari lasciò il Carso per congiungersi ai battaglioni alpini.
Dopo alcuni scontri iniziali avvenuti negli ultimi giorni di maggio, il Gruppo Stringa si dispose a difesa di M. Fior e M. Castelgomberto, le vette più alte dell’acrocoro delle Melette di Foza. Il 5 giugno l’11ª Brigata di fanteria imperiale (27° Reggimento di fanteria e 2° Reggimento di fanteria bosno-erzegovese) dopo un fortissimo bombardamento attaccò il fronte degli alpini con il battaglione Morbegno sulla quota centrale di M. Fior, il M. Argentera alla sinistra del Morbegno, il Val Maira con la 219ª compagnia (di cui faceva parte il Sottotenente Bucco) sulla quota più bassa del Fior, chiamata il “Torrione”, la 218ª tra il “Torrione” ed il M. Castelgomberto e la 217ª su M. Castelgomberto. A destra del Castelgomberto e fino al M. Tondarecar si trovava il battaglione Monviso, che risultò il reparto meno provato dalla battaglia perché in posizione più defilata durante gli scontri.
La battaglia fu molto violenta e al termine della giornata del 5 giugno nel Battaglione Val Maira rimasero feriti il comandante Maggiore Camillo Pasquali (che morì in seguito), il Tenente Giuseppe Brey Aiutante Maggiore del battaglione, nella 219ª compagnia il Sottotenente Rodolfo Bucco e gli Aspiranti Biancheri e Gallucci.
In questa occasione Rodolfo Bucco venne decorato di medaglia d’argento al V,M.
A causa delle ferite riportate, venne destinato nell’ottobre del 1916 a servizio presidiario presso il deposito del 2° reggimento alpini di Cuneo.
Ristabilito, tornò a maggio del 1917 in prima linea sul fronte del Carso, come comandante di una compagnia mitragliatrici, la 742ª FIAT. Qui meritò un'altra decorazione:
M. Bronzo tenente comp. mitragliatrici - Castagnevizza 23-24 maggio 1917
Nel mese di Luglio la sua compagnia passò alle dipendenze della Brigata Bisagno, con la quale seguirà gli eventi successivi alla rotta di Caporetto del 24 ottobre 1917.
 

 

Il diario della 4^ Divisione (USSME), non menziona la partecipazione della 742^ Compagnia Mitraglieri  nei giorni 23 e 24 Maggio 1917, ma dalla motivazione della medaglia di Bronzo, si può risalire a  quando gli austriaci contrattaccarono le truppe italiane che operarono con vari attacchi nel settore di Castagnevizza del Carso nel corso della decima battaglia dell'Isonzo

 

L'attacco italiano sul fronte carsico ebbe inizio alle ore 16.05 dopo ore di bombardamento da parte dell'artiglieria italiana cominciato all'alba, i reparti destinati all'attacco Brigate Bisagno e Barletta balzarono dalle loro posizioni davanti a Castagnevizza . I reparti posizionati in prima linea in attesa dell'assalto furono al mattino bersaglio del fuoco delle artiglierie imperiali, il quale causò gravi perdite ai battaglioni della Brigata Bisagno. La Brigata Bisagno aveva come fonte d'attacco la parte nord del paese di Castagnevizza destinato alla Brigata Barletta. La Bisagno doveva attaccare la denominata "Montagnola", che successivamente in onore ad un Ufficiale della Brigata Novara caduto anch'egli all'assalto nell’agosto successivo, verrà chiamata "Montagnola Scotti". La Brigata Bisagno incontra molte difficoltà nel tentativo di avanzare verso gli obbiettivi prefissati, sia per la percorribilità del terreno , e sia per il violentissimo tiro di sbarramento nemico, che causa perdite rilevanti soprattutto al III° Battaglione del 210° Fanteria. Mentre la Barletta riesce ad avanzare inizialmente nelle posizioni avversarie del paese ridotto ormai in macerie di Castagnevizza. Tanto che viene richiesto alla Brigata Bisagno di riprendere con energia l'azione contro le posizioni della "Montagnola" per non lasciare isolati i reparti della Barletta che sono riiusciti ad avanzare. Purtroppo i reparti di fianco alla Brigata non riescono ad avanzare, lasciando isolate le aliquote giunte fino all'interno del paese. Per questo motivo il Comando di Divisione invia rinforzi in modo da evitare che le truppe della Barletta rimaste isolate si trovino in una situazione critica con il rischio di dover perdere le posizioni conquistate. Per questo viene inviato il battaglione di riserva divisionale (II° del 210) e quasi sicuramente anche se non menzionata vi sarà compresa anche la 472^ Compagnia mitraglieri. Questo avviene verso la sera. Dove poi il 138° Fanteria che vi er riuscito a penetrare nelle linee nemiche, subisce un forte contrattacco austriaco con forse rilevanti sbucate da caverne e deve ripiegare a scaglioni al margine occidentale del paese, il 137° anch'esso contrattaccato, deve arrestare la sua destra sino a contatto con il 74° Fanteria, rimasto sempre fermo sulla linea dell'acquedotto ad ovest di quota 251. Quasi sicuramente stando ai fatti narrati, la compagnia mitraglieri del Tenente BUCCO è stata impiegata in questa occasione.
 
 

 Sull'Albo d'oro caduti il Tenente BUCCO che dopo la sua morte avvenuta nella giornata del 27 Ottobre 1917 verrà sepolto inizialmente nel cimitero di Subit. Il 4 Novembre 1921 per volontà dei genitori verrà traslato nel cimitero di Attimis (fonte dal libro "La Caduta del Monte Maggiore di Andrea Vazzaz)

Sull'Albo d'Oro caduti il Tenente BUCCO risulta apparetnere ancora al 2° Reggimento alpini e come luogo di morte riporta erroneamente la dicitura "caduto in Val Padola" .

 


Mappa con la dislocazione dei reparti della 4^ Divisione il 14 Maggio 1917 (dal libro "Un professore al Fronte" ed. Gaspari Editore):
 

 
La "Montagnola":


Il paese di Castagnevizza del Carso :



 Ringrazio Massimo Peloia per la foto e la biografia del Tenente BUCCO .