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domenica 27 maggio 2018

Tenente Cappellano GIANNUZZI Pietro






47° Fanteria Brigata Ferrara


Nato a Castellana Grotte il 3 Ottobre 1885
Morto a Castelnuovo del Carso il 19 Luglio 1915
Sepolto al Sacrario di Redipuglia 9° Gradone Loculo 17780 




Note Storiche:

IL 47° Fanteria, il giorno 19 Luglio venivano assegnati su richiesta del Comandante della 21^ Divisione due Battaglioni  sulla linea tra Castelnuovo e Bosco Lancia, mentre il 48° Fanteria sempre della Brigata Ferrara era in linea con la 19^ Divisione nel settore di Castelnuovo.
Ma vediamo meglio la descrizione di questa giornata tratto  dal diario storico della Brigata Ferrara:
Nella notte del 19 nulla di nuovo. Le truppe sono ricoverate nelle posizioni in cui avevano ripiegato la sera prima ( il 48° non ha potuto mantenere le posizioni nella trincea a Squadra ) . 
Il mattino alle ore 5 ha inizio il fuoco d'artiglieria preparatorio all'avanzata della fanteria.
Alle ore 5.50 il Comando della 19^ Divisione comunica d'aver messo a disposizione del Comandante del settore (Generale Angeli "Comandante della Brigata Ferrara") il 31° fanteria , del quale due battaglioni ed il Comando del reggimento trovandosi già a Sagrado, ed un battaglione in marcia da Cassegliano verso Sagrado, ed autorizza il predetto Comandante di spostare in riserva quei reparti del 32°çhe resterà da destinare. Di conseguenza il Comandante il settore dispone :il 31° avanzi verso Castelnuovo, e seguendo il movimento a nuclei. Detti nuclei dovranno andare a occupare il posto occupato dal 32°. I Drappelli del 32° a mano a mano che saranno sostituiti dovranno essere messi al coperto nel bosco, quali riserva e ciò fino a nuovo ordine.
Alle ore 8.10 il Comando della 19^ Divisione comunica che quello della 21^ farà attaccare con i due battaglioni del 47^, messi a disposizione, di fianco alla divisione i trinceramenti nemici, fra Castelnuovo e Bosco Triangolare per agevolare l'azione delle truppe  dipendenti del Comandante il Settore di Castelnuovo.
Il detto Comandante risponde ringraziando  ed accogliendo con entusiasmo la notizia della cooperazione della 21^ Divisione. Prega però vivamente di fare in modo che tale azione sia ritardata fino alle ore pomeridiane perché occorre che l'artiglieria abbia tempo di agire contro i fortissimi trinceramenti nemici, che sono ancora in molta parte intatti e nei quali sono ancora raccolti dei reparti nemici.
Alle ore 9 l'artiglieria avversaria esegue tiro a granate e sharpnels contro il diroccato Castello di Castelnuovo dov'era stabilito l'osservatorio del Comandante del Settore.
Alle ore 9.30 una granata cade sul tetto del Castello, lo sfonda cadono le pareti della camera ove trovavasi il Comandante della Brigata Ferrara (Magg. Gen. Angeli) , che cade ricoperto dalle macerie e ferito in molte parti del corpo.
Il Comando del Settore viene assunto dal Comandante la Brigata Siena (Col. Chiaramella - Interinale) , e la Brigata Ferrara cessa di funzionare per ordine del Comando della 19^ divisione in considerazione che essa ha a Castelnuovo il solo 48° fanteria ed un battaglione del 47°,e  tenuto conto che il Colonnello Comandante il 48° e il suo Ufficiale superiore dipende al reggimento.

Si chiude qui il diario della Brigata Ferrara del 19 Luglio senza specificare se l'attacco previsto sia stato fatto, cosa che invece avvenne come lo descrive il Diario della 21^ Divisione dove erano assegnati i due battaglioni del 47° fanteria:

Alle ore 11.30 si inizia l'avanzata con larga ricognizione di pattuglie accolte da fucileria dalla fanteria avversaria riparata  in trincea. Nel Bosco Cappuccio la manovra delle pattuglie spinte è ostacolata oltre che dal fuoco da reticolati.
Nel settore di destra fronteggiato da un profondo reticolato deve far postare le truppe e far procedere da pattuglie a tentativi di taglio dei reticolati e scoppio di tubi esplosivi. L'operazione viene tentata più volte malgrado i fuoco avversario ed il lancio di bombe a  mano fatto dalle trincee.
Alle ore 14 l'avanzata procede lentamente sempre ostacolata dalla fucileria e dal tiro delle mitragliatrici.
Alle ore 14.30 si fa osservare al Comandante del Settore di destra che l'azione impegnata è ferma e non risponde ai concetti del Comando il quale vuole con azione combinata ed avvolgente concorrere all'avanzata della 19^ Divisione. Si Ordini di attenersi agli ordini dati.
Alle ore 14.50 il Comandante del Settore del centro comunica di aver occupato il margine sud del Bosco Triangolare e di aver fatto rilevante bottino di armi e munizioni, mentre l'avanzata nel Bosco Cappuccio è fortemente ostacolata

Il cappellano GIANNUZZI troverà la morte alle ore 9 del mattino,ora in cui   come si è letto sopra  cominciava il tiro dell'artiglieria Austriaca che provocò anche  il ferimento del Mag. Generale Angeli, in tale occasione il Don GIANNUZZI verrà  colpito da una granata che gli causerà il decesso.  Fu successivamente sepolto alle basi del Bosco di Sagrado. Prima di essere definitivamente sepolto al Sacrario di Redipuglia la sua tomba si trovava al Cimitero nr. 47 di Sdraussina. 
Il tenente Don GIANNUZZI Pietro fu il primo Cappellano militare a morire sul Carso.


Mappa con indicato  il Bosco Triangolare zona di operazioni dei due battaglioni del 47° fanteria operanti con il la 21^ Divisione.


Veduta da Castelnuovo del Carso zona della "Ridotta nr. 2" verso Bosco Lancia e Triangolare:


Targa dedicata a Don GIANNUZZI a Castellana Grotte:


 tratta dal sito http://www.vivicastellanagrotte.it


Ringrazio Federica Delunardo per il suo aiuto nelle ricerche








mercoledì 2 maggio 2018

Soldato VOLO Salvatore




5° Fanteria Brigata Aosta
Nato a Caltanissetta il 16 Dicembre 1893
Morto a Begliano 16^ Sezione Sanità il 10 Agosto 1916
Sepolto a Caltanissetta

Note Storiche:

All'inizio di Agosto e alla vigilia della VI° Battaglia dell'Isonzo il 5° Fanteria è schierato nel settore a Est di Vermegliano fronteggiante la quota 72. Esso appartiene alla 16^ Divisione VII. Corpo d'Armata.  Mentre l'altro Reggimento il 6° che componeva la Brigata Aosta si trovava nel settore di fronte di Saga - Plezzo.
Il giorno 10 Agosto vengono emendate le disposizioni per la progressiva avanzata sull'Altopiano di Doberdò sino al pendio occidentale del Debeli Vhr. Ricordiamo che con la conquista delle Cime del Monte San Michele di conseguenza dopo alcuni contrattacchi compiuti con esito negativo il VII° Corpo d'Armata Austriaco decise di abbandonare le linee iniziali mantenute per oltre un anno per portarsi in quelle oltre il Vallone di Gorizia
Le truppe vengono ripartite in tre colonne la prima  (21° Fanteria e II° Gruppo Genova Cavalleria), incaricata di mantenere il collegamento con la destra della 31^ Divisione, la seconda agli ordini del Colonnello Brigadiere Torti ( (III/5°, 22° Fanteria , I° Gruppo Genova Cav. e 108^ Comp. Zappatori), incaricata di puntare sul Debeli, la terza agli ordini del Colonnello Brigadiere Parziale (131° Fanteria , Reggimento Lancieri di Novara, 155^ e 133^ Compagnia Zappatori) incaricata di tenere la linea K - Mucile - Cosich appoggiando col fuoco l'azione della Colonna Torti.
Cessata al mattino del 10 ogni attività e ogni segno di presenza del nemico, che si è mantenuto vigile durante la notte precedente, nostri nuclei si spingono verso le ore 6.30 nelle trincee Austriache, trovandole sgombre. Successivamente nostri reparti occupano la seconda linea nemica e vari fronti dell'altopiano di Doberdò collegati a sinistra con la 31^ Divisione.
L'artiglieria tenta di disturbare la nostra avanzata e batte violentemente i Lancieri di Novara che procedono all'occupazione del Monte Cosich. Il Paese di Doberdò, evacuato dal nemico è raggiunto e oltrepassato dai nostri i quali riprendono contatto coll'avversario sul pendio occidentale del Debeli. Il 22° che sul far della sera prende all'assalto la cima del Debeli deve arrestarsi davanti al vivissimo fuoco dell'avversario fortemente trincerato e difeso da profondi reticolati. Nella notte riesce a qualche nostro nucleo di farvi parziale irruzione.
Perdite : Uccisi 16 di cui 10 del Novara e 6 del 22° ; Feriti 93 di cui 40 del 22° 1 della 155° Comp Zappatori e 2 della 25^ batteria Bombardieri, 50 dei Lancieri di Novara (Dati Incompleti).
(Non viene menzionata nessuna perdita del 5° Aosta).
Vediamo cosa menziona invece il diario del 5° Fanteria di quel giorno:
All'alba nostre pattuglie che si son spinte fin sotto le trincee nemiche annunciano che queste sono state sgombrate, del nemico non si ha traccia. Anche le pattuglie del 22° alla nostra destra han fatto la stessa constatazione e quindi due plotoni della 10^ compagnia e due della 12^ procedono ad occuparle.
I nostri sono fatti segno a numerosi colpi d'artiglieria a Shrapnel .
Viene l'ordine di procedere ancora avanti ed i due plotoni della 10^ si spingono attraversando camminamenti e doline nemiche abbandonate fin quasi a mezzo chilometro da Doberdò.
Il Battaglione passa alla dipendenza tattica del Comandante del 22+ fanteria e fa parte di una colonna d'attacco  che deve spingersi contro le posizioni del Debelie  del Cosich.
Viene l'ordine di muoverci e mantenendo il contato col 22° i due plotoni della 10^ avanzano ancora, mentre, tutti gli altri reparti del battaglione  ricevono pure l'ordine di muoversi e di seguire a distanza conveniente - sulla strada di Doberdò, mentre seguiva i primi due plotoni della sua Compagnia cade colpito da pallottola nemica il Capitano della 10^ Fortini Sig. Fernando. ( vedi nota sotto).
Durante la notte la dislocazione è la seguente:
- 10^ Compagnia, di cui ha assunto il comando il Sottotenente Smiraldo ('??) Sig. Luigi con due plotoni distesi lungo il muretto nella dolina A3 e due sotto il Debeli.
-  Comando di Battaglione
- 12^ Compagnia distesa a sinistra della 10^
- 9 ^ Compagnia distesa a sinistra della 12^ ed in collegamento col 1° Gruppo del 4° Genova Cavalleria.
- 11^ Compagnia di rincalzo nella dolina N. 3
- Reparto Zappatori incaricato del servizio rifornimento acqua, viveri e munizioni.

Nemmeno il diario del 5° fanteria menziona il numero delle perdite del Reggimento in quella giornata; é probabile che il soldato VOLO sia stato ferito mortalmente durante l'azione che vide cadere colpito a morte il Capitano FORTINI.

Nota: Anche il Capitano FORTINI Ferdinando come il soldato VOLO era di Caltanissetta ed era nato il 20 Novembre 1890, non risulta sepolto tra i caduti noti al Sacrario di Redipuglia.

Il Monte Debeli :





Il Monte Cosich:




Mappa con indicato il punto dove sono state fatte le foto delle due quote sopra postate: