1° Reggimento Granatieri di Sardegna
Nato a Firenze il 21 Marzo 1892
Morto a Selo il 7 Settembre 1917
Sepolto al Sacrario di Redipuglia
Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare
Chiamato d'urgenza al Comando di un Reggimento in linea per recare l'opera sua sanitaria ad un reparto fortemente battuto del nemico, benché preavvisato dal Comandante del Reggimento di attendere un poco a raggiungere il nuovo posto, causa il violentissimo tiro nemico, con magnifico slancio di soldato e di medico insisteva per raggiungerlo, ed animato di sacro entusiasmo, verso di esso partiva, ma dopo pochi passi, mortalmente colpito, cadeva sul campo.
Selo, 7 Settembre 1917
Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare
In un posto di medicazione impiantato per necessità in primissima linea, in una caverna con le aperture rivolte al nemico, durante una giornata di bombardamento furioso della linea e nell'attacco violento ed insistente di fanterie nemiche, che giunsero a lanciare bombe nella caverna stessa, mantenne un mirabile contegno, continuando sereno a prestare la sua opera di medico, ed in un momento criticissimo entusiasmò, brandendo egli pure un'arma, quanti gli erano attorno, e concorse eroicamente ad impedire l'irruzione nemica nella caverna ed a respingere lontano gli assalitori.
Carso Quota 219, 3 Giugno 1917
Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare
In un posto di medicazione battuto dalle artiglierie nemiche, con singolare calma e serena fermezza, compiva regolarmente le medicazioni, curando il rapido sgombro dei feriti.
San Michele, 13 Agosto 1916
Note Storiche:
Il 2° Reggimento Granatieri unitamente al 1° nel settembre 1917 terminata l'XI^ battaglia dell'Isonzo, si trovava ad operare nella zona di Selo facente parte della 61^ Divisione XXIII° Corpo d'Armata. Il giorno 7 Settembre 1917, si era avuto un nutrito e violento fuoco di artiglieria avversaria, dovuto al fatto che il giorno precedente le linee perdute durante la loro controffensiva avvenuta nei primi giorni di Settembre, la quale aveva consentito un guadagno da parte nemica di molte posizioni. Quelle stesse linee erano state riconquistate con gravissime perdite da parte Italiana e uno di questi reparti che ebbero numero perdite nel settore di Selo furono proprio i Granatieri di Sardegna
Dal Comando della Terza Armata: "Il XIIII° Corpo d'armata è tornato quasi da per tutto sulle trincee di partenza. Ne deriva una situazione non difficile; ma specialmente del XXIII° Corpo, esposto alle minacce nemiche fra Selo e l'altura di Quota 219. la ripidezza e la difficoltà di accesso del costone sovrastante il vallone di Brestovizza fra i punti ora indicati, il dominio che si esercita sul Vallone medesimo di mitragliatrici, di bombarde e bombe a mano dall'alto e dalle anfrattuosità del versante danno al fianco destro e al rovescio del XXIII° Corpo d'Armata sulla valida protezione
Ma, come ho detto sopra, la situazione è delicata, specie considerandola rispetto alla eventualità di ritenersi probabile di attacchi nemici diretti a riguadagnare le posizioni toltegli brillantemente dalle truppe di codesto Corpo d'Armata."
Tratto dal libro "Chiedo Notizie o di Vita o di Morte" di Don Giovanni Rossi:
19 Settebre 1917
Mittente Edoardo Winspeare, Livorno
Reverendo Padre,
le scrivo col cuore straziato per la dolorosa perdita del mio adorato figlio Giovanni Winspeare.
So ch il Comando di reggimento, aveva scritto al Sindaco di Livorno, per farci partecipare alla triste notizia, ma per fatalità questi, non ha saputo trovare il mio indirizzo, e noi venimmo a sapere tutto da una lettera dell'attenente che per caso, capitò appunto nelle mani della madre! Può immaginare il nostro strazio.....
Sua Altezza Reale il Duca D'Aosta, al quale noi scrivemmo subito, si è degnato di mandare quì, l'attendente del mio povero figlio, il Granatiere Giuseppe Deprà, che fin dal principio della guerra era stato sempre con lui, e da questi abbiamo avuto i dettagli della gloriosa fine dell'adorato Giovanni. Ora io mi permetto di indirizzarmi a Lei, prima di tutto per avere dettagliate notizie, circa la sistemazione della salma del carissimo estinto, e poi per farle avere il nostro preciso indirizzo, nel caso volesse avere la cortesia , per disporre l'invio degli oggetti personali e della cassetta con tutta la sua roba, che per noi rappresentano dei sacri ricordi. L'attendente mi dice che l'orologio che portava al braccio si trova nelle mani del caporal maggiore Postino del 1° battaglione, al quale fu dato per farlo accomodare, perciò le sarei grato se volesse ritirarlo inviandomelo insieme agli altri oggetti, ed al ritorno dell'attendente Deprà lo incaricherò del rimborso della spesa.
Il sottoscritto riceve in consegna da Don Giovanni Rossi Cappellano militare del suddetto Reggimento i seguenti oggetti appartenenti al defunto Aspirante Medico Giovanni Winspeare.
Un borsellino di pelle contenente lire una e centesimi undici, ventidue centesimi Austriaci, cinque centesimi Belgi, tre medagliette religiose, una catenina a braccialetto con medaglia di metallo giallo, una catenina con medaglia di metallo bianco, due bottoni a catena per polsini, un bottone per camicia di metallo giallo, nove francobolli da venti centesimi, venti francobolli da dieci centesimi, diciasette francobolli da centesimi cinque. Un portafogli in pelle nera con tessere di riconoscimento, cinque fotografie, un ruolino, carte personali, una tessera di riconoscimento militare, un calendarietto tascabile con una negativa pellicola, un temperino, una penna stilografica, una lapis copiativo, una lampadina elettrica tascabile, un termometro clinico, una scatola per sigarette vuota, un fazzoletto. Un orologio a braccialetto di metallo bianco rotto.
Tenente medico
Dott. Antonio Sechi
Mappa con indicata la dolina 10A ribattezzata poi con il nome del Tenente Winspeare:
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