In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

domenica 16 agosto 2015

Capitano SALVATI Giorgio





154° Fanteria Brigata Novara

Nato a Napoli il 24 Gennaio 1894
Morto a Castagnevizza del Carso il 26 Maggio 1917
Sepolto a ----------- 


Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare 

Si distinse con ardimento in varie ricognizioni che servirono di preparazione alla'attacco di una posizione. Guidò personalmente pattuglie di soldati incaricati di posare tubi esplosivi sotto ai reticolati nemici attrversando zone intensamente battute. In un accanito combattimento, rspinse con grande valore ripetuti attacchi avversari: esempio costante ai suoi dipendenti di serena calma e di ammirevole fermezza.
Monte Cimone 23 Luglio - 4 Agosto 1916


Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare 


 Avuto l'annunzio che un fratello era caduto in una giornata di gloria per e nostre armi, e che un altro era stato ferito, seppe nascondere ai suoi soldati, che doveva condurre al fuoco, il dolore che lo straziava, dimostrandosi calmo e imperturbato. Assunto pochi minuti prima dell'azione, il comando del battaglione e vista falciata dal fuoco la sua prima pattuglia di combattimento, si slanciò eroicamente fuori delle trincee contro il nemico, incitando i suoi all'assalto e trascinandoli con l'esempio. Colpito a morte, il suo ultimo pensiero fu per il Reggimento e per la fortuna d'Italia.
Castagnevizza del Carso, 26 Maggio 1917.



Il fratello S.Tenente SALVATI Vittorio nato a Napoli il 22 Gennaio 1881 del 127° fanteria Brigata Firenze, era caduto il 14 Maggio 1917 sul Monte Cucco di Plava dove gli fu concessa la  Medaglia d'Argento al Valor Militare.





Note storiche:

X^ Battaglia dell'Isonzo, la Brigata Novara apparteneva alla 4^ Divisione con le le Brigate Bisagno e Barletta, e Parma dal 26 Maggio, fronteggiando la linea di Castagnevizza del Carso. Il giorno 25 Maggio 1917 alle ore 18 su richiesta della 4^ Divisione, la 31^ Divisione informa che l'avanzata della sua sinistra verso quota 251  non ha potuto procedere perchè le truppe della Brigata Lombardia, sono state decimate dal tiro dell'artiglieria; esso sarà ripetuto energicamente appena giunti due battaglioni di Bersaglieri inviatili a rinforzo.
 Di qunto sopra viene dato l'ordine alla Brigata Novara di seguire il movimento che verrà iniziato dalla 31^ Divisione (Brigata Lombardia e Bologna e Acqui). Intanto si chiede che venga eseguito un violento concetramento di fuoco sulla quota 251, ma l'estreme sinistra della 31^ Divisione non avanza. La situazione è rappresentata dalle seguenti comunicazioni fatte dal Comando delle Brigata Novara da cui risulta che le truppe della stessa , superate le prime difese nemiche hanno occupato parte delle linea principale Austriaca ripiegando però da destra per cercare  il collegamento al 74° Fanteria rimasto fermo.
26 Maggio:
nella notte abbenchè disturbate dal tiro di artiglieria, le truppe attendono a riordinarsi. vengono eseguiti i movimenti predestinati.la Brigata Bisagno passa alla dipendenza della 28^ Divisione e la Brigata Barletta viene ritirata dal fronte a Sagrado.
Ad assicurare la cooperazione della 31^ Divisione nella conquista di quota 251 le si inviano in comunicazione gli ordini emanati, mentre si apprende da essa che è stato ordinato alle truppe costituenti la sua sinistra, di procedere di conserva con la Brigata Novara, ma che i reparti che operano su tale fronte sono i resti del 74° Fanteria, ridotto alla forza di 480 fucili.
Fin dal mattino le posizioni nemiche sono tenute sotto nostro violento fuoco che provoca specialmente sul sottosettore di Divisione, viva reazione nemica.
Alle ore 11.25 il Comando delle Brigata Novara, in considerazione della diminuita forza dei suoi battaglioni, richiede uno dei battaglioni della riserva Divisionale che viene concesso e fatto spostare dal 3° ordine di trinceramento.
A detta ora 14.15 le truppe iniziano l'avanzata , alle 14.15 l'Ufficiale di collegamento presso la Brigata Novara comunica che si vedono distintamente le nostre truppe risalire le pendici di quota 251 pare unitamente a quelle del 74° fanteria.
Le truppe di destra della Brigata Novara, più soggette a violenti raffiche di artiglieria, fucileria e mitragliatrici nemiche, giunte al margine estremo della zona prativa ed alberata delle pendici occidentali di quota 251, sono costrette a sostare e alle per 15 attendere di riordinarsi sulla linea raggiunta per riprendere l'avanzata.
Alle ore 23.40 giunge dal Comando dell'XI° C.A. che prescrive che le truppe, nella giornata di domani attendano di sistemarsi sulle proprie posizioni e a rafforzare le trincee sconvolte.
 
Tratto dal libro "Carso 1917" di Renzo Catellani:
 
Il Comandante  del 154° (Tenente colonnello Raffaelo Reghini) dirigerà l'azione della colonna d'attacco del I° battaglione (maggiore Giuseppe Platania), la quale dovrà puntare su Castagnevizza e oltre: avrà a sua disposizione immediata la 515^ compagnia mitragliatrici del II° battaglione (maggiore Emilio Bancale) che tutta od in parte farà avanzare al caposaldo e doline laterali.
L'ordine si concentra poi su alcuni principi legati all'attacco, raccomandando che l'avanzata dei reparti sia decisa e non slegata e che sia mantenuto costantemente non solo il collegamento fra le colonne d'attacco ma anche fra i rincalzi e fra i più piccoli reparti dei battaglioni così da penetrare in Castagnevizza ed avanzare col battaglione Zita Tornatore a sud del paese in perfetto accordo con l'avanzata su Quota 251.
Ad occupazione ultimata si devono rafforzare le posizioni inviando sul fronte piccole pattuglie di osservazione e a tergo drappelli di arditi, specie nel caseggiato di Castagnevizza, per sventare le insidie che potrebbero provenire dalle caverne.
Fi qui le indicazioni del colonnello Bava, comandante la Brigata Novara.
Ma come andranno, in realtà le cose?
RIcevuto l'ordine di operazioni, il tenente colonnello Reghini chiama a rapporto il magguore Platania, per condividere gli aspetti tattici; nel mentre, gli opposti schieramenti eseguono un terrificante fuoco di artiglieria, che raggiunge il culmine vereso le 13.30. Le esplosioni stordiscono i fanti che si trovano nel mezzo di un vero e proprio inferno di fuoco. Alcuni rimangono subito uccisi o feriti dalle esplosioni. Alle 14.15 il I7154 sbalza dalle trincee e cerca faticosamente un varco per raggiungere Castagnevizza, ma il bombardamento austriaco e i difensori dell'abitato riescono a bloccare l'avanzata. Il comandante del I battaglione Platania, rimane subito ferito gravemente, e deve cedere il comandoall'ufficiale più anziano del reparto, il capitano Salvati comandante la 1^ compagnia. Questi pochi minuti dopo, mentre guida il reparto all'assalto delle posizioni del piano caricatore, viene colpito in pieno petto da una pallottola austriaca e cade sul campo.
 
 
Veduta del paese Castagnevizza a est di  sotto la quota 251 :




mappa con segnata la quota 251














 

 

2 commenti:

  1. Salve, senza nulla volere togliere al Suo prezioso lavoro, per il quale mi congratulo, ritengo che la ricostruzione da Lei proposta non sia corretta. Il 154° fanteria era infatti schierato all'attacco delle rovine di Castagnevizza nella frazione Fa2 Nord, quindi più a nord del settore in cui operava il 74° reggimento contro la Quota 251. Il Salvati ed il Merante sono caduti in circostanze del tutto diverse, quel giorno.

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  2. Prendo atto della sua considerazione, se vuole contattarmi a questo indirizzo mail
    cadutiggsulcarso@libero.it ne possiamo discutere in merito con molto piacere.

    Mauro

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