In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

mercoledì 24 dicembre 2014

Sergente LAFFi Enea



48° Fanteria Brigata Ferrara

Nato a Borgo Panigale (BO) il 25 Luglio 1892
Morto a quota 89 il 9 Luglio 1915
Sepolto a---------


Note Storiche:
La Brigata Ferrara con i reggimenti 47°- 48°  dal 3 Luglio 1915, entra  far parte della 20^ Divisione. Il giorno 5 alle ore 4 gli fu affidato il compito di attaccare il "Trincerone" nei pressi di Castelnuovo  con i battaglioni del 47° Fanteria. Mentre il 48° si trovava nella sua destra verso la quota 89 e Redipuglia dove non effettuò attacchi di rilievo contro le linee Austriache. Subirà il giorno 6 luglio un violento fuoco di artiglieria verso la quota 89 tenuta dal II battaglione. Il giorno 8 fu ordinato alla Brigata Ferrara di passare alle dipendenze dell'IX C.A. dall'attuale X cosa che non avvenne  nei tempi previsti dove prevedeva che il 48° sostituisca il 47° provato duramente dalle molte perdite durante i giorni precedenti.  Il giorno 9 Luglio il 48° era ancora in linea quota 89 e saràproprio il quel tratto di fronte che il Sergente LAFFI troverà la morte.


mappa del 19 con le posizioni occupate successivamente dal 48° Fanteria visibile il "Trincerone" di Castelnuovo:







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