In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

mercoledì 6 gennaio 2016

Soldato VALASTRO Rosario






515^ Compagnia Mitraglieri del  154° Fanteria Brigata Novara



Nato a Calatabiano (CT) il 25 Febbraio 1893
Morto a Castagnevizza del Carso il 19 Agosto 1917
Sepolto nel Sacrario di Redipuglia


Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare 


Porta-mitragliatrici, rimasto gravemente ferito, con ammirabile fermezza, sopportava il dolore straziante, dicendosi lieto che il proiettile nemico avesse risparmiata la sua arma ed incitando i compagni a combattere.
Castagnevizza, 19 Agosto 1917



Note Storiche:

Nall'agosto del 1917 durante la XI^ battaglia dell'Isonzo, la 515^ compagnia mitragliatrici, apparteneva al 154° fanteria Brigata Novara che unitamente alla III^ Brigata Bersaglieri formava la 4^ divisione, che si trovava sul fronte di Castagnevizza.


Tratto dal diario storico della 4^ divisione (Ussme):

19 Agosto 1917
Tempo bello,
durante la notte è continuato intenso il nostro tiro di interdizione e di disturbo provocando una reazione nemica sulle nostre prime linee colpite anche con proiettili a gas lacrimogeni.
I danni sofferti dalle nostre truppe non sono però rilevanti e lo spirito di esse si mantiene alto ed aggressivo.
Alle ore 5 l'artiglieria da campagna intensifica ancora il tiro ed entrano in azione anche i medi calibri nell'intento di ottenere che le truppe nemiche si rifugino in caverna per sottrarsi alle nostre molestie; anche le bombarde eseguiscono una ripresa di tiro allo scopo di indurre il nemico nella convinzione che si riprenda il tiro di distruzione e che il nostro attacco non sia imminente.
Alle ore 5.33 le fanteria scattano all'attacco, il violentissimo tiro dell'artiglieria nemica e le intense raffiche di mitragliatrici ci confermano che le nostre truppe balzate fuori dalle trincee avanzano, se ne hanno  dagli osservatori le prime notizie che le cattive condizioni di visibilità prodotte dal fumo consentono di raccogliere al primo momento; se ne trae occasione per raccomandare ancora tutte le ondate siano spinte contemporaneamente  avanti pronte a rincalzare le prime, nella naturale supposizione che queste per le perdite cui vanno incontro non avranno forza sufficiente per tenere le posizioni raggiunte.
Con un solo sbalzo il I° battaglione del 154° ha brillantemente conquistato la Montagnola, sostenuto a sinistra dal I° battaglione del 153° il quale, abbenchè ostacolato nella sua avanzata per aver trovato intatti i reticolati nemici, preme fortemente sull'avversario, a rincalzo di questi due battaglioni segue il II° battaglione del 154° fanteria. Il Comando della Brigata Novara annunzia i primi prigionieri (circa un centinaio tra cui sette ufficiali).
La Brigata Bersaglieri uscita anch'essa con slancio ha conquistato tutta la prima trincea nemica catturando qualche prigioniero.
Le truppe della divisione sono costrette a sostare brevemente sulle posizioni raggiunte in attesa di poter riprendere l'avanzata; ma la forzata sosta è assai penosa per le truppe stesse che rimangono esposte a tutte le offese nemiche il 66° battaglione Bersaglieri ne è più provato degli altri fra le macerie di Castagnevizza.
Frattanto le perdite causateci dal fuoco nemico aumentano sensibilmente e compromettono i risultati conseguiti.
Il 66° battaglione Bersaglieri intanto fatto segno tra le macerie di Castagnevizza a tutte le offese nemiche si riduce tanto di forza che ne ha scosso la sua compagine e , contrattaccato violentemente, è costretto a ripiegare sulle trincee di partenza.
Si rappresenta allora l'assoluta necessità che tale battaglione rioccupi le posizioni già raggiunte e la si invita a provvedere in tal senso.
Tale ripiegamento però consente al nemico di concentrare le sue offese sul 64° battaglione Bersaglieri e sul I° battaglione del 154° Fanteria fra i quali in seguito all'avanzata compiuta è venuto anche a formarsi un leggero distacco, essi minacciati da un contrattacco nemico e continuamente assottigliati di forza, alle ore 9 sono costretti ad arretrare di alquanto. Si ordina allora l'immediato spostamento del III° battaglione del 154° fanteria (riserva Divisionale) dalla linee della quote della dolina Lecce  Bassa e lo si mette a disposizione del Comandante del 154° fanteria per ristabilire il contatto perduto; in pari tempo si chiede ed ottiene dal Comando di Corpo d'Armata l'autorizzazione ad impiegare il 69° battaglione Bersaglieri per ristabilire la situazione della Brigata Bersaglieri.
La situazione tende quindi a ristabilirsi per l'energia dei Bersaglieri che vale a ricostruire in breve tempo la loro linea e per il fermo contegno del I° battaglione del 154° fanteria.
Giunge nel frattempo avviso che la 21^ Divisione, operando di concerto colla 58^ Divisione, alle ore 13,30 ritenterà l'attacco di quota 363, di conseguenza si dispone che le truppe dipendenti approfittino dell'azione della Divisione laterale per ratificare in avanti la linea raggiunta in modo di assicurare  il completo possesso della Montagnola. e del margine occidentale del paese di Castagnevizza. Non si ritiene possibile per il momento proseguire sugli obbiettivi assegnati alla Divisione per il fatto che il Comando di Corpo d'Armata ha comunicato di non poter mettere a disposizione del Comando della Divisione stessa alcuna riserva e che l'azione della Divisione non sarà appoggiata sulla destra.
Ma neanche i primi obbiettivi sono raggiunti poiché le truppe della 21^ Divisione e quelle della Brigata Novara appena muovono sono soggette a violentissime raffiche di artiglieria e mitragliatrici nemiche e debbono rinunziare ad ogni conquista.
Si manifesta in seguito un contrattacco nemico, ma per la vigilanza delle fanterie e il pronto efficace tiro delle nostre artiglierie leggere viene subito arrestato. E' questo l'ultimo tentativo che nella giornata il nemico fa per ricacciarci sulle linee di partenza; dopo di esso la serata trascorre relativamente calma. Alla sera la 3^ Brigata Bersaglieri viene sostituita dalla Brigata Barletta.


In questa giornata cadrà ferito mortalmente il soldato Valastro Rosario, il Comune di Calatabiano ha intitolato una via in suo onore e ricordo. 




Mappa dello schieramente della Brigata Novara nella sera del 18 Agosto 1917:




In primo piano la Montagnola teatro degli assalti della Brigata Novara, sullo sfondo il Dosso Faiti: