In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

mercoledì 25 settembre 2019

Soldato NORDIO Aurelio





1° Reggimento Bersaglieri Bis


Nato a Trieste il 15 Giugno 1897
Morto  nella Trincea delle Frasche il 29 Ottobre 1915
Sepolto a ------



Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare 



Volontario triestino, diciottenne, in un assalto ad un forte trinceramento nemico, dava mirabile esempio di abnegazione ed altruismo e contribuiva a mantenere la difficilissima posizione, incitando i suoi compagni alla resistenza. Faceva poi nobile sacrificio della sua giovane vita, per proteggere un ripiegamento.
Altopiano Carsico 28-29 Ottobre 1915


 Note Storiche:

Il volontario Irredento NORDIO Aurelio  con nome di guerra GIACOMINI Mario, apparteneva al 50° battaglione del 1° reggimento Bersaglieri Bis il quale nel Gennaio del 1916 diventerà 15° reggimento  Bersaglieri. Nell'Ottobre 1915 durante la Terza battaglia dell'Isonzo iniziata il 18 vedrà impegnato il reggimento con la 19° Divisione nel settore di Castelnuovo, più precisamente nella zona della Trincea delle Frasche non ancora conquistata definitivamente , questo avverrà nel mese di Novembre ad opera dei fanti della Brigata Sassari. 
Tratti dal diario del 15° Bersaglieri, le gesta che videro protagonisti i fanti piumati nei giorni della terza battaglia dell'Isonzo:
Il 21 Ottobre il reggimento si trasferì da Campolongo a Turriaco. Il giorno seguente il comando di Reggimento con due battaglioni, si portò a San Pietro dell'Isonzo, a disposizione del Comando della 20^ Divisione, mentre il 51° battaglione restò a Turriaco come riserva del Corpo d'Armata. Il 24 Ottobre il Reggimento passò a disposizione della 19^ Divisione e si trasferì alla Conceria di Fogliano, dove ricevette l'ordine di riprendere la trincea detta "delle Frasche", abbandonata da reparti della Brigata Siena, i seguito a  contrattacco nemico.
Verso sera il 49° battaglione era a posto e collegato a sinistra col 139° fanteria e a destra con il 50° battaglione. Aveva due compagnie in prima linea, una compagnia di rincalzo. Il 50° battaglione aveva i contati a sinistra col 49° battaglione ed a destra col 32° fanteria, dislocandosi con due compagnie in prima linea ed una a rincalzo.
Nelle trincee intanto si iniziava intenso scambio di fucilate.
Nei giorni successivi 25,26,27 la truppa attese a migliorare le trincee, a sgombrare i camminamenti, riempire sacchi a terra, continuando i lavori di rafforzamento e quelli necessari a moltiplicare gli sbocchi offensivi. Veniva stabilito che il saliente esistente nella "Trincea delle Frasche" che si trovava parte sul fronte dell'estrema sinistra nostra e parte sul fonte dell'estrema destra del 139° fanteria, fosse lasciato interamente alle cure del Reggimento bersaglieri.
Nel contempo il 51° battaglione lasciava Turriaco per riunirsi al reggimento
Sulla sinistra la Brigata Bari venne sostituita dalla Brigata Caltanissetta (147° e 148°), di cui un battaglione doveva essere alle dipendenza del comandante del Sottosettore di sinistra. Nella serata del 27, il tempo, già piovoso e monotono, tornava sereno. Alle ore una del 28 Ottobre, giungeva l'ordine di operazione dal Comando del Settore.
Il reggimento ed il 3° battaglione del 149° fanteria, dovevano attaccare ed impadronirsi della trincea "delle Frasche" e del saliente Nord della trincea.
Sulla destra le truppe del 148° fanteria sulla sinistra l' 32° fanteria dovevano contribuire all'azione. Il tiro di preparazione dell'artiglieria doveva cessare alle ore 15, ora in cui senz'altro si sarebbe iniziata l'avanzata delle truppe.
Alle ore 15 precise il 49° e il 50° battaglione , irrompevano dalle trincee occupate e per gli sbocchi preventivamente preparati, si slanciavano sulle trincee nemiche. L'artiglieria non aveva però, affatto intaccato le difese del saliente (parapetti ben blindati e fitti reticolati) per cui la 1^ e 2^ compagnia del 49° battaglione, buttatesi sul saliente, venivano fermate dai reticolati e decimate dal fuoco di mitragliatrici nemiche sul fronte e sul fianco destro. In breve i due reparti rimasero senza ufficiali, perché in numero impressionante morti e feriti: ugualmente però parte della 1^ compagnia si ritraeva ordinatamente in una buca prospiciente il lato sud del saliente e vi si rafforzò con sacchi a terra, tenendo in rispetto il nemico; la 2^ compagnia, o meglio i pochi superstiti, ordinatamente ripresero il primitivo posto nelle vecchie trincee, mentre la 4^ compagnia, che era in rincalzo, fu chiamata in linea.
La 3^ compagnia del 49° battaglione ed il 50°, con mirabile slancio, irruppero nella trincea "delle Frasche". Alle ore 15.20 l'avevano già raggiunta, occupata ed in parte oltrepassata.. Ivi giunti detti reparti furono però violentemente battuti dal fuoco, aggiustato prima dall'artiglieria nemica, infilati da tiro d'artiglieria e di mitragliatrici tanto sulla sinistra che sulla destra, partente dal noto saliente e dalla trincea dei Razzi. Intanto forze austriache, sfruttando un camminamento coperto, con tratti di traverse, esistente aldilà delle trincee delle Frasche che conduceva ad una buca, da questa ben presto affluirono, iniziando, a colpo sicuro il lancio di bombe a mano.
Nonostante ciò, le truppe si sostennero valorosamente: pochi gruppi soltanto si ritrassero in un'ampia buca - quasi un avvallamento - esistente fra la trincea delle "Frasche e quella da noi occupata. Senonché, appena mezz'ora dopo l'inizio dell'azione, il Maggiore Sforza Cav. Pietro, il quale non curante del pericolo si era slanciato alla testa del suo 50° battaglione sulle trincee nemiche, trascinandolo con l'esempio, cadde ferito e fu costretto suo malgrado , a lasciare le file. Subito dopo anche il suo aiutante maggiore in seconda cadeva, mentre stava accingendosi ad avvertire il Capitano più anziano del Battaglione perchè ne assumesse il Comando. Il Capitano non poté ricevere l'avviso, per cui le quattro compagnie di quel Battaglione rimasero senza guida per circa tre ore, l'azione non fu coordinata ed i rincalzi non affluirono a tempo sul fronte. Per misura prudenziale il Comandante del Settore inviò su tre compagnie del 3° Battaglione del 31° fanteria, impiegando due compagnie nella buca Carsica dove risiedeva il Comando del Sottosettore e la rimanente terza sui ricoveri a Nord del camminamento coperto che vi si adduceva da Castelnuovo. Ma la posizone dei reparti situati nell'avvalamento antistante le trincee delle "Frasche", non fu dal Comandante del Reggimento Colonnello De Bono, ritenuta né buona né utile per una futura azione. né sostenibile, sia perchè infilati a sinistra ed a destra, sia per la difficoltà di eseguire i rifornimenti. Decise perciò che quelli che vi si trovavano, si ritirassero entro la prima linea occupata. E la ritirata a gruppi potè eseguirsi nella notte dal 28 al 29, pressochè senza inconvenienti e senza gravi perdite.
Ma la lotta era stata disperata: nell'impeto travolgente della battaglia, nella mischia titanica, impavidi, con la freddezza delle prove supreme, ufficiali e gregari, santamente uniti nell'ideale comunione di intenti. furono magnifici, superbi, sprezzanti del pericolo, superiori ad ogni aspettativa, mirabile esempio di sacrificio e di tenacia. Ogni elogio ritorna inadeguato per i martiri della gloriosa giornata: e tutto il reggimento ridotto ormai a poco meno di due terzi della forza , va menzionato ed elogiato, perchè di martiri ed eroi esso era composto, perchè tutti, senza distinzione, pagarono a prezzo inestimabile di eroismo e di sangue ,l'azione terribile superata.
L'allora soldato, ma frequentante del corso di allievo Ufficiale Nordio Aurelio rimase disperso nella giornata del 29 Ottobre durante il ripiegamento, anche se altre fonti danno come giorno il 30 Ottobre cosa  poco probabile viste le vicende appena descritte che confermerebbero come giorno esatto il 29.
Il suo corpo fu ritrovato il 20 Agosto 1916 e fu poi sepolto nel cimitero di Villesse, . La causa della sua morte è stata una ferita alla colonna vertebrale.

Mappa con lo schieramento alla  vigilia dell'azione del 28 Ottobre 1915:

Foto della zona del Saliente di quota 164 e della Buca delle Frasche che si trovava tra le linee Italiane e Austriache durante l'azione del 28 Ottobre 1915:




Trincea Blindata nei pressi della Dolina delle Frasche: 


Foto della Targa posta nella casa natale a Trieste in via Crispi dei due fratelli gemelli Fabio e Aurelio NORDIO. Fabio troverà la morte nel il 23 Agosto 1917 sull'Altopiano di Kal con gli Alpini del Battaglione Belluno:



venerdì 6 settembre 2019

Sergente Magg. PROIETTI Giulio




89° Fanteria Brigata Salerno

Nato a Roma il 17 Ottobre 1893
Morto a Nad Bregom il 24 Maggio 1917
Sepolto a --------





Note Storiche:

Durante la  X^ Battaglia dell'Isonzo la Brigata Salerno 89° e 90° Reggimento, con la Brigata Catanzaro 141° e 142° apparteneva alla 34° Divisione XIII° Corpo d'Armata . La zona di competenza prevedeva il settore tra il Nad Bregom e Hudi Log.
Inizialmente nel cominciare dell'offensiva sul fronte Carsico il 24  in linea del fronte della 34^ 
IL 23 Maggio inizio dell'offensiva sul fronte Carsico, vedeva all'alba l'inizio di un violento bombardamento sulle linee nemiche. da parte della nostra artiglieria e così pure dalle bombarde di ogni calibro. Alle ore 14 il Comandante di Brigata (Brig. Gen PAGLIARINI) si trasferisce alla caverna dell'intercettazione per essere vicino alla località in cui si deve svolgere l'attacco.
Alle ore 16 puntualmente come un sol uomo i battaglioni del 90° e 89° fanteria balzano dalle posizioni di attesa e con slancio sublime, subito rincalzante da altri battaglioni del reggimento che procedono con fiero slancio, in meno di mezz'ora sorpassate ke difese nemiche e la q. 202, l'89° fanteria, e la quota 232 il90°, piantarono i primi dischi bianchi, si spinsero sulla strada di Versic dove arrestano i primi violentissimi contrattacchi del nemico il quale infuria colle sue artiglierie specie di grosso calibro sulle posizioni da noi raggiunte ed opera un efficacissimo e violento fuoco di sbarramento, il che però non fa retrocedere di un passo gli attaccanti malgrado le ingenti perdite che subiscono di minuto in minuto. L'89° sorpassa le linee nemiche ad oriente di Hudi Log, ma la mancata azione della 31^ Divisione e il fuoco nemico di infilata intensissimo ci costringe a ripiegare sul camminamento animato austriaco.
Il nemico in forza tenta di aggirare alle ali i nostri reparti cui è mancato l'appoggio dei reparti laterali in confronto dei quali erano assai spostati in avnati. Il tentativo appoggiato da fuochi di mitragliatrici che prendono d'infilata le prime linee della destra e d'infilata e di schianto con assai maggiore violenza dalla sinistra, ci costringe ad un ripiegamento - la 31^ Divisione (alla nostra sinistra) era troppo staccata dai nostri reparti, cosicché si dovette ritirare la sinistra per evitare l'aggiramento da quella parte. La nostra nuova linea risultava quindi così formata: da una retta che partendo da dolina Bergwerk (sd di Lukatic) passa per l'Alm Dolina e li prende il tratto dio trincea avversaria fino al camminamento animato. Prima di sera tutte le forze di Brigata erano proiettate su tale linea.
Sulla linea appena avanti al fortino di Nad Bregom, era appostata la 30^ sezione di Montagna con 500 colpi. La compagnia del Genio (34^) aiutava il rafforzamento della postazione. Durante la sera giungono i rinforzi chiesti, precisamente la Brigata Pinerolo (13° e 14° Fant) sue due battaglioni ognuno che vennero disposti : il 14° Fant dietro l'ala sinistra al Fortino, nella nostra prima linea, il 13° R.F. a destra.
Il 24 Maggio che era un giovedì, durante la notte il nemico sostenuto da un bombardamento infernale contrattacca per ben sette volte, ma le nostre valorose truppe resistono infliggendo gravi perdite. Prima dell'alba il nemico indossando mantelline tolte ai nostri caduti , cercò di avvicinarsi alla nostra trincea, ma scoperti dall'Aiutante Maggiore in prima dell'89° fu messo in fuga con fuoco di mitragliatrici e fucileria.
Il Comando della 34^ Divisione comunica che i Granatieri avevano occupato q. 247 e che la 31^ Divisione avrebbe ripreso l'avanzata verso il Versic. Il Comandante la Brigata emana allora l'ordine di operazione per la ripresa delle linee del Versic e ordinando alla sinistra (il 13° Fant. al quale erano stati aggregati i residui del 90° Fant) di avanzare dirigendo la sua destra al quadrivio di Versic e prendendo contatto da tale parte con la Brigata Catanzaro  e con i Granatieri, alla destra il 14° Fanteria  ( coi residui dell'89°) di avanzare dirigendo la sinistra su q. 232 (Nord di Versic) e prendendo contatto a destra col 13° Fanteria.
Un battaglione del 13° (quello di estrema sinistra) poté iniziare subito la sua avanzata alle ore 14 (ora prescritta per lo scatto) e deviando dal suo obbiettivo si diresse fra q. 224 e 247 con slancio ammirevole. Poco dopo fu raggiunto da reparti del 141° fanteria.
Il battaglione del 13° fanteria viene fatto spostare più verso est, (quadrivio di Versic). Il resto della fronte battuto incessantemente da un violento ed intenso fuoco di interdizione fucileria e mitragliatrici, non poté assecondare il movimento del battaglione di destra. per evitare maggiori e inutili perdite l'operazione fu momentanemente sospesa dal Comandante di Brigata che per l'unico camminamento si era portato alla nostra prima linea completamente sconvolta dai colpi nemici .Viene ripresa all'imbrunire ( ore 22).

Il sergente Maggiore PROIETTI troverà la morte il giorno 24 Maggio alle ore 9 olpito in pieno da uno scoppio di granata.



Mappa indicante la zona d'operazione della Brigata Salernodurante la X^ battaglia dell'Isonzo




Mappa con indicata le doline Bergwerk (chiamata anche Allodole per gl'Italiani) e la Dolina Alm: