In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

lunedì 9 maggio 2016

Sergente CARRETTI Luigi



112° Fanteria Brigata Piacenza


Nato a Roma il 22 Febbraio 1894
Morto sul Monte San Michele il 21 Ottobre 1915
Sepolto nel Sacrario di Redipuglia - Gradone 4 Tomba 7558

Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare 


In aspro combattimento, mentre sottraeva alla cattura del nemico irrompente il proprio ufficiale ferito mortalmente, veniva a sua volta colpito a morte, sacrificando la vita nell'adempimento del suo atto pietoso.
Monte San Michele, 21 Ottobre 1915


Note Storiche:

Il 112° fanteria unitamente al 111° formava la Brigata Piacenza che nell'Ottobre 1915 nel corso della III^ battaglia dell'Isonzo (18 Ottobre - 4 Novembre 1915)  si trovava a fronteggiare la zona del Monte San Michele, precisamente le quote di Cima 3  e 4.
La brigata dopo aver sostenuto vari attacchi, nei giorni precedenti il giorno 21 Ottobre alle ore 10 è schierata per ala sotto le Cime 3 e 4 del Monte San Michele.
Il 112° ala destra con il II° battaglione nelle trincee più avanzate dette "Sterio" pronto a costituire le prime due ondate di assalto, il III° battaglione nelle trincee di seconda schiera dette "Amabile"; mentre il I° battaglione era di riserva di Brigata, con 1^ compagnia nelle trincee di Quota 170 e tre in quelle di Quota 130 dette del "Boschetto", mentre il 111° fanteria teneva l'ala sinistra fronte Boschini.
Alle ore 10 precise, allungando il tiro delle artiglierie le ondate di guastatori della Brigata munite di pinze tagliafili e strumenti da taglio, si slanciano arditamente fuori delle trincee più avanzate, e pur battute dal vivace fuoco di fucileria nemica sale di corsa per l'erto monte, seguono poi con il bello slancio la seconda e la terza onda dei due reggimenti distanti dai 150 ai 200 metri l'una dall'altra.
Numerosi nemici, specialmente sulla fronte del 112°, lasciate le armi si gettano fuori della loro linea di difesa e, lanciandosi giù per la china, con le braccia alzate dichiarano di arrendersi prigionieri.
Altri sono catturati con le armi in mano nelle trincee.
L'artiglieria avversaria intanto agisce violentemente contro le truppe attaccanti e batte tutta la zona del terreno tra le Cime e l'Isonzo.
Alle ore 12, tutta la prima schiera del 112° valicata la Cima 4, si slancia contro altre due linee di difesa nemiche, prossime e parallele alla strada che da San Martino conduce a Boschini Superiore e si apposta dietro la massa coprente di quelle opere dopo aver scacciato il nemico che le occupava.
Il battaglione di seconda schiera raggiunge Cima 4. L'ala sinistra del 111°incontra nella sua azione offensiva assai più difficoltà, dopo esser riusciti ad aprire con i guastatori due brecce nei reticolati la prima schiera riesce a stabilirsi sulla Cima 3 a tre metri di dislivello della vetta a circa 60 metri dalla trincea nemica. Mentre la Brigata laterale destra Alessandria, non ha potuto spuntare che tardi la resistenza nemica, sicchè il 112° verso le ore 12 viene a trovarsi senza contatto con le ali. L'avversario concentrando  contro gli animosi due battaglioni del 112°, violentissimo fuoco di artiglieria, lancia al contrattacco numerose forze fresche, contrattacco che si manifesta contemporaneo sulla fronte e sulle ali alle ore 14.30. Il tiro di protezione delle nostre artiglierie risulta assai lungo rispetto alle forze nemiche agenti, sicché il 112° deve iniziare il ripiegamento dalle posizioni occupate fino alla Cima 4, ove tenta sostare e rafforzarsi per mantenere questa posizione.
Subite perdite gravi i due battaglioni del 112° debbono abbandonare la Cima 4 e ripiegare fino all prima trincea Austriaca conquistata al mattino. Lavorando intensamente la truppa resiste con fermezza ai contrattacchi nemici diretti a scacciarla anche da questa posizione, e per due volte gli animosi ufficiali e soldati del 112° si slanciano a nuovi attacchi per riguadagnare la tanto contrastata Cima 4, ma non possono riuscire da soli nei loro generosi sforzi.
Al calar della sera, calmatasi l'azione, le truppe della Brigata rimangono sotto alle Cime, a breve distanza dal nemico.

Mappa con le posizioni della Brigata Piacenza il giorno 22 Ottobre 1915