30° Fanteria Brigata Pisa
Nato a Sustinente l'8 Dicembre 1870
Morto a Lokvica il 17 Settembre 1916
Sepolto a ------
Sublime esempio di ardimento sereno, sprezzo del pericolo e profondo sentimento del dovere, cadde alla testa del suo battaglione che , con entusiasmo slancio, guidava all'attacco di una ben munita e importante posizione nemica.
Altopiano Carsico, 16 Settembre 1916
Note Storiche:
Il 17 Settembre 1916, fu l'ultimo giorno delle operazioni durante la prima spallata d'autunno VII^ battaglia dell'Isonzo che vide protagoniste le truppe della Terza Armata per una fronte che comrpendeva San Grado di Merna- Veliki Hribach- Lokvica-Opatje Selo Nova vas, quote 208 Nord e Sud- Quota 144 e le quote di Monfalcone 77 e 58.
La Brigata Pisa con i suoi due reggimenti 29° e 30° operava con la 21^ Divisione nel settore di Lokvica unitamente alla Brigata Regina.
Al mattino ore 6.30 del 17 Settembre è ripresa l'azione nel settore dell'XI° Corpo d'armata, e le batterie battono il settore dal Veliki al Pecinka.
Poco prima dell'avanzata delle fanterie, fissata dapprima alle ore 13 poscia alle 14, gran parte dell'artiglieria passano successivamente al tiro di controbatteria, mentre le altre batterie, insieme con quelle di campagna allungano verso est di 200 metri il loro tiro, il fuoco dell'artiglieria nemica è intenso.
Alle 14 muovono le fanterie, l'avanzata lungo la dorsale è la più contrastata: contro di essa il fuoco nemico è implacabile e alle ore 16.30 diventa di eccezionale violenza. Ogni minimo movimento , segnalato con razzi verdi, provoca concentramenti infernali di fuoco. In tale condizione le nostre truppe, pur conservando saldamente le posizioni, sono nell'impossibilità di avanzare.
La Brigata Pisa aveva in linea solo un battaglione del 30° fanteria posto a rincalzo di due battaglioni del 10° e uno del 9° fanteria. Alle ore 14.55 escono le prime pattuglie, subito dopo la prima ondata uscita è accolta da fuoco violentissimo, si vedono accorrere dei rinforzi nemici e le truppe uscite non riescono ne avanzare e ne retrocedere. Ricevuto l'ordine dal Comando della 21^ Divisione viene inviato l'ordine al Comandante del 30° fanteria Col Ingami, di tenersi pronto ad accorere in prima linea con due battaglioni. Mentre dura la lotta giunge l'ordine di avanzare ad ogni costo, ma le condizioni dei reticolati sono identiche. Ciononostante la lotta prosegue, finchè dal Comando della 21^ Divisione si riceve l'ordine di fermare l'azione. La notte passò calma salvo qualche raffica di fuoco. In questa giornata oltre al Maggiore Cadioli trovò la morte anche il Col. Stennio del 9° fanteria.
Il 30° fanteria ebbe oltre al Maggiore Cadioli 5 uomini di truppa morti.
Mappa con lo schiermanto della 21^ Divisione comprendente la Brigata Pisa alla vigilia della VII^ battaglia dell'Isonzo:
A una dolina Sede di Comando zona 263 di Lokvica venne dato il nome del Maggiore Cadiolli.
La Dolina Cadioli ai giorni attuali:
Note Storiche:
Il 17 Settembre 1916, fu l'ultimo giorno delle operazioni durante la prima spallata d'autunno VII^ battaglia dell'Isonzo che vide protagoniste le truppe della Terza Armata per una fronte che comrpendeva San Grado di Merna- Veliki Hribach- Lokvica-Opatje Selo Nova vas, quote 208 Nord e Sud- Quota 144 e le quote di Monfalcone 77 e 58.
La Brigata Pisa con i suoi due reggimenti 29° e 30° operava con la 21^ Divisione nel settore di Lokvica unitamente alla Brigata Regina.
Al mattino ore 6.30 del 17 Settembre è ripresa l'azione nel settore dell'XI° Corpo d'armata, e le batterie battono il settore dal Veliki al Pecinka.
Poco prima dell'avanzata delle fanterie, fissata dapprima alle ore 13 poscia alle 14, gran parte dell'artiglieria passano successivamente al tiro di controbatteria, mentre le altre batterie, insieme con quelle di campagna allungano verso est di 200 metri il loro tiro, il fuoco dell'artiglieria nemica è intenso.
Alle 14 muovono le fanterie, l'avanzata lungo la dorsale è la più contrastata: contro di essa il fuoco nemico è implacabile e alle ore 16.30 diventa di eccezionale violenza. Ogni minimo movimento , segnalato con razzi verdi, provoca concentramenti infernali di fuoco. In tale condizione le nostre truppe, pur conservando saldamente le posizioni, sono nell'impossibilità di avanzare.
La Brigata Pisa aveva in linea solo un battaglione del 30° fanteria posto a rincalzo di due battaglioni del 10° e uno del 9° fanteria. Alle ore 14.55 escono le prime pattuglie, subito dopo la prima ondata uscita è accolta da fuoco violentissimo, si vedono accorrere dei rinforzi nemici e le truppe uscite non riescono ne avanzare e ne retrocedere. Ricevuto l'ordine dal Comando della 21^ Divisione viene inviato l'ordine al Comandante del 30° fanteria Col Ingami, di tenersi pronto ad accorere in prima linea con due battaglioni. Mentre dura la lotta giunge l'ordine di avanzare ad ogni costo, ma le condizioni dei reticolati sono identiche. Ciononostante la lotta prosegue, finchè dal Comando della 21^ Divisione si riceve l'ordine di fermare l'azione. La notte passò calma salvo qualche raffica di fuoco. In questa giornata oltre al Maggiore Cadioli trovò la morte anche il Col. Stennio del 9° fanteria.
Il 30° fanteria ebbe oltre al Maggiore Cadioli 5 uomini di truppa morti.
Mappa con lo schiermanto della 21^ Divisione comprendente la Brigata Pisa alla vigilia della VII^ battaglia dell'Isonzo:
A una dolina Sede di Comando zona 263 di Lokvica venne dato il nome del Maggiore Cadiolli.
La Dolina Cadioli ai giorni attuali: