In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

domenica 17 aprile 2016

S.Tenente TURLETTI Giorgio e Maggiore TOFANO Bruno



32° Regg.to Artiglieria da Campagna
Nato a Sassari il 7 Agosto 1895
Morto sul Carso di Monfalcone il 21 Ottobre 1915
Sepolto al Sacrario di Redipuglia 






Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare 


Comandante di un pezzo distaccato sulla linea delle trincee avanzate cadeva ucciso da granata nemica, mentre da posizione scoperta, molto battuta dal fuoco nemico, con disprezzo del pericolo dirigeva il tiro.
Monfalcone, 21 Ottobre 1915

Note Storiche:

Nel corso della III^ battaglia dell'Isonzo (18 Ottobre - 4 Novembre 1915) il 32° Reggimento Artiglieria da Campagna era in forza alla 16^ Divisione nel settore di Monfalcone con le Brigate di Fanteria Friuli e Cremona fronteggiando il Monte Cosich, il Monte Debeli e le quote 121 - 85 e le quote basse della zona paludosa verso il mare di quota 21.
Nel corso della giornata del 21 Ottobre fino alle ore 16 si poté attestare che reparti della Brigata Friuli con due battaglioni occuparono il vallone antistante la Rocca senza però poter ulteriormente progredire causa i tiri d'infilata da quota 121 e dalle alture di Pietrarossa. La Brigata Cremona svolge l'attacco contro le quote 121 e 85. I continui tiri d'artiglieria avversari rendono penoso il loro progredire e i Comandanti dipendenti segnalano concordemente il grande urgente bisogno di nuove munizioni di artiglieria.
L'azioni non avranno esito positivo nel corso della giornata per la Brigata Friuli in quanto a sera dovettero ripiegare nelle posizioni di partenza,  mentre reparti della Cremona raggiunsero e occuparono le Quote 85  e 77 verso la sera
All' inizio dell'azione nel settore della Brigata Friuli il Maggiore Tofano Bruno Comandante il 1° Gruppo del 32° Regg. Art. da campagna, mentre dirige i tiri dalle posizioni della Rocca, è mortalmente ferito da una granata, la stessa che colpirà mortalmente alla testa anche il S.Tenente Turletti Giorgio dello stesso Reggimento.
Per accompagnare l'avanzata della fanteria, una nostra batteria era stata piazzata su una collinetta a soli 500 metri dalle trincee di fanteria e anche di essa era stato dato il comando al Maggiore Tofano. La batteria era stata già individuata dal nemico e su di essa si riversava un torrente di proiettili.
Il Maggiore per meglio osservare gli effetti del proprio tiro, uscì dall'osservatorio e calmo come al solito andò su uno dei pezzi e salì sulla piazzola col sottotenente (Turletti) che era al pezzo.
Una granata spezza al Maggiore le due braccia sfiorandogli il petto e colpisce alla testa il sottotenente Turletti  che muore sul colpo.
Il capo pezzo corre per aiutare il maggiore che è a terra grondante di sangue. ma questi gli intima quasi con rabbia di ritornare al suo posto, soggiungendo subito dolcemente: Voglio sentire ancora la voce dei miei cannoni.
Trasportato dal suo ciclista sotto la raffica di fuoco nemico, volle baciarlo e soltanto dopo quando ebbe trasmesso il comando al capitano anziano si lascio portare all'ospedale, dove poi giunte non riprese più conoscenza fino alla sua morte. Fu sepolto nel cimitero degli Eroi di Aquileia dopo un funerale solenne nella Basilica.
Il Maggiore Tofano scriveva pochi giorni prima al cugino Guido Tofano anch'egli ufficiale al fronte:
Qualunque cosa accada in questo momento dobbiamo prenderla serenamente: e ricordiamo che tutto noi dobbiamo a questa terra di eroi ed al nome dei nostri padri che pure per questa Patria si sacrificarono.

Il sottotenente Turletti Giorgio apparteneva alla 3^ batteria, dopo la sua morte fu sepolto il giorno 22 Ottobre nel cimitero di Staranzano con solenne cerimonia dove presero parte anche i soldati della sua batteria, mentre a poca distanza tuonava il canone quasi a rendere l'estremo onore al giovane artigliere.




Maggiore Tofano Bruno 



32° Regg.to Artiglieria da Campagna

Nato a  Salerno il 22 Gennaio 1872
Morto Osp. da Campo 47 Monastero di Aquileia il 21 Ottobre 1915 
Sepolto nel Cimitero degli Eroi a Aquileia 

 

 

Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare 


Teneva durante il combattimento, il comando del gruppo stando sulle più avanzate trincee di fanteria. Per meglio seguire l'avanzata di una colonna, che doveva essere accompagnata dal nostro fuoco, si recava in un punto culminante violentemente battuto. Ferito gravemente alle braccia da un proiettile che lo colpiva in pieno, ordinava al capo pezzo, uscito dal riparo in suo soccorso, di occuparsi del tiro, che in quel momento urgeva intensificare; e, col caporale, che lo aveva tolto sulle spalle, insisteva perchè lo deponesse a terra e pensasse a mettersi al riparo: mirabile esempio a tutti di osservanza del dovere ad ogni costo e della più grande fermezza d'animo.
Rocca di Monfalcone, 21 Ottobre 1915


La sua tomba  nel cimitero di Aquileia:



 mappa con la dislocazione dei reparti della 16^ Divisione il 21 Ottobre 1915:





lunedì 4 aprile 2016

Cap. Magg. SPIGA Felice



17° Fanteria Brigata Acqui
Nato a Fontanaviva (PD) il 19 Febbraio 1894
Morto alla 14^ Sezione Sanità a Begliano il 24 Ottobre 1915
Sepolto al Sacario di Redipuglia




Note Storiche:
Il 17° fanteria con il 18° fanteria Brigata Acqui apparteneva  alla 14^ Divisione VII° C.A. , nel corso della III^ battaglia dell'Isonzo si trovava a fronteggiare il settore carsico di Sei Busi - Vermegliano.
Il giorno 22 Ottobre (fonte Aussmediario 14^ Divisione) due compagnie del 17° fanteria avevano raggiunto le linee nemiche sulle pendici Sud-Ovest del Monte Sei Busi, prese d'infilata da fuoco di mitragliatrici dovevano ripiegare sulla vecchia linea delle piccole guardie....
Il 24 Ottobre nel pomeriggio due compagnie del I° battaglione del 17° fanteria attaccando da alcune doline a Nord est di quota 118 s'impaddronivano  del "Rivellino"? (vedi nota) fra quota 102 e quota 118 agendo in accordo con truppe delle Brigata Savona.........
nello stessa giornata, reparti della Brigata Acqui attendono a rafforzare i tratti di trincea nemica conquistata a quota 45 

Nota: Rimane il dubbio se effettivamente si trattava della trincea del "Rivellino" in quanto il giorno 28 Ottobre fu effettuato un attacco da parte del I/17° contro le difese della suddetta trincea appoggiato da una compagnia del I/144 Brigata Trapani. Non risulta che la trincea del "Rivellino" nei giorni precedenti dopo il 24 ottobre fino al 28 Ottobre sia stata perduta.
E' molto probabile che sia  un tratto di trincea collegato alla predetta posizione, verso sud di Quota 118 a Quota 102. Il "Rivellino" che verrà attaccato successivamente da altri reperti e rimarrà in mano austrica fino all'agosto del 1916 IV^ battaglia dell'Isonzo.

vedasi mappa in fondo allla pagina della Brigata Savona datata 25 Ottobre 1915.


Tratto dal libro "La Guerra Vista da Un Idiota" di Giuseppe Personeni (Comitato Pro Chiesa di Plava):
Intanto nelle trincee di Vermegliano, si ebbe l'agio di studiare il terreno antistante  alle nostre trincee . Gli austriaci ci dominavano dalle trincee del Sei Busi: l'artiglieria da montagna batteva di fianco dal Cosich con tiri di aggiustamento poco frequenti. Era nell'intenzione dell'avversario di non scoprire le sue batterie che appostava verso Doberdò: le teneva pronte nel caso di un nostro attacco.
Un bel sole di Ottobre indorava la terra, al tramonto tutto il Carso; le siepi di fil di ferro che gli avversari avevano moltiplicato davanti alle trincee con le scatolette appese a guisa di sonagli mandavano dei riflessi ondeggianti e noi si pensava con tristezza il giorno nel quale saremmo andati a sbattere la testa contro.
Dico che si pensava con tristezza perchè non era un mistero per noi che i nostri alti Comandi non avevano ancora i mezzi atti a distruggere quelle difese accessorie, contro le quali la nostra artiglieria poteva accanirsi inutilmente e sarebbe tutt'al più ad aprire qualche breccia qua e là, senza però dare l'agio alla nostra fanteria di farvi a costo anche di perdite considerevoli delle irruzioni che potessero almeno condurre a qualche risultato pratico. Purtroppo per i Comandi il nemico da attaccare era la trincea; conquistare una trincea pareva essere il compito finale di un attacco. Più in là non si andava....

Noi si intraprendeva l'offensiva dell'ottobre come non ci fossero stati 4 durissimi mesi di esperienza; senza aver preparato niente per un attacco in grande stile come voleva essere almeno nell'intenzione del Comando......

Alle nove si inizia il movimento, ed alle nove in punto si apre la cateratta dell'artiglieria austriaca che fruga e batte rabbiosamente sui rincalzi. Appena le nostre truppe muovono fuori dalle trincee, sono investite da violente raffiche di batterie di piccolo calibro che tempestano di proiettili il terreno antistante alle nostre linee, che prendono d'infilata da Doberdò. La Compagnia S. Giorgio si lancia fuori ma non arriva ai reticolati, è costretta a fermarsi per la violenza del tiro delle mitragliatrici; la fucileria austriaca è incessante. Si sente, in quella fucileria l'orgasmo, della preoccupazione.
Non permette ai nostri di avvicinarsi ai reticolati; i pochi che vi arrivano vi restano freddati. I reticolati sono quasi intatti....

Alla sezione di Ronchi agonizzavano sulla paglia un'ottantina di feriti; non si potevano muovere perché muoverli voleva farli morire; non si potevano operare perchè non c'erano i mezzi; si spegnevano , morivano fra gli spasmi........


Mappa delle posizioni raggiunte della Brigata Savona a est di Quota 118 nell' azione  del  24 Ottobre,  non si tratta del "Rivellino" in quanto si trova a est difronte delle linee raggiunte  evidenziate in blù nella mappa.  (Aussme) :


mappa del settore di Vermegliano con evidenziata la posizione del Rivellino (Tratta dal libro: Il Carso della Grande Guerra - le Trincee Raccontano . Antonio e Furio Scrimali) :