32° Regg.to Artiglieria da Campagna
Nato a Sassari il 7 Agosto 1895
Morto sul Carso di Monfalcone il 21 Ottobre 1915
Sepolto al Sacrario di Redipuglia
Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Comandante di un pezzo distaccato sulla linea delle trincee avanzate cadeva ucciso da granata nemica, mentre da posizione scoperta, molto battuta dal fuoco nemico, con disprezzo del pericolo dirigeva il tiro.
Monfalcone, 21 Ottobre 1915
Note Storiche:
Nel corso della III^ battaglia dell'Isonzo (18 Ottobre - 4 Novembre 1915) il 32° Reggimento Artiglieria da Campagna era in forza alla 16^ Divisione nel settore di Monfalcone con le Brigate di Fanteria Friuli e Cremona fronteggiando il Monte Cosich, il Monte Debeli e le quote 121 - 85 e le quote basse della zona paludosa verso il mare di quota 21.
Nel corso della giornata del 21 Ottobre fino alle ore 16 si poté attestare che reparti della Brigata Friuli con due battaglioni occuparono il vallone antistante la Rocca senza però poter ulteriormente progredire causa i tiri d'infilata da quota 121 e dalle alture di Pietrarossa. La Brigata Cremona svolge l'attacco contro le quote 121 e 85. I continui tiri d'artiglieria avversari rendono penoso il loro progredire e i Comandanti dipendenti segnalano concordemente il grande urgente bisogno di nuove munizioni di artiglieria.
L'azioni non avranno esito positivo nel corso della giornata per la Brigata Friuli in quanto a sera dovettero ripiegare nelle posizioni di partenza, mentre reparti della Cremona raggiunsero e occuparono le Quote 85 e 77 verso la sera
All' inizio dell'azione nel settore della Brigata Friuli il Maggiore Tofano Bruno Comandante il 1° Gruppo del 32° Regg. Art. da campagna, mentre dirige i tiri dalle posizioni della Rocca, è mortalmente ferito da una granata, la stessa che colpirà mortalmente alla testa anche il S.Tenente Turletti Giorgio dello stesso Reggimento.
Per accompagnare l'avanzata della fanteria, una nostra batteria era stata piazzata su una collinetta a soli 500 metri dalle trincee di fanteria e anche di essa era stato dato il comando al Maggiore Tofano. La batteria era stata già individuata dal nemico e su di essa si riversava un torrente di proiettili.
Il Maggiore per meglio osservare gli effetti del proprio tiro, uscì dall'osservatorio e calmo come al solito andò su uno dei pezzi e salì sulla piazzola col sottotenente (Turletti) che era al pezzo.
Una granata spezza al Maggiore le due braccia sfiorandogli il petto e colpisce alla testa il sottotenente Turletti che muore sul colpo.
Il capo pezzo corre per aiutare il maggiore che è a terra grondante di sangue. ma questi gli intima quasi con rabbia di ritornare al suo posto, soggiungendo subito dolcemente: Voglio sentire ancora la voce dei miei cannoni.
Trasportato dal suo ciclista sotto la raffica di fuoco nemico, volle baciarlo e soltanto dopo quando ebbe trasmesso il comando al capitano anziano si lascio portare all'ospedale, dove poi giunte non riprese più conoscenza fino alla sua morte. Fu sepolto nel cimitero degli Eroi di Aquileia dopo un funerale solenne nella Basilica.
Il Maggiore Tofano scriveva pochi giorni prima al cugino Guido Tofano anch'egli ufficiale al fronte:
Qualunque cosa accada in questo momento dobbiamo prenderla serenamente: e ricordiamo che tutto noi dobbiamo a questa terra di eroi ed al nome dei nostri padri che pure per questa Patria si sacrificarono.
Il sottotenente Turletti Giorgio apparteneva alla 3^ batteria, dopo la sua morte fu sepolto il giorno 22 Ottobre nel cimitero di Staranzano con solenne cerimonia dove presero parte anche i soldati della sua batteria, mentre a poca distanza tuonava il canone quasi a rendere l'estremo onore al giovane artigliere.
Maggiore Tofano Bruno
32° Regg.to Artiglieria da Campagna
Nato a Salerno il 22 Gennaio 1872
Morto Osp. da Campo 47 Monastero di Aquileia il 21 Ottobre 1915
Sepolto nel Cimitero degli Eroi a Aquileia
Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare
Teneva durante il combattimento, il comando del gruppo stando sulle più avanzate trincee di fanteria. Per meglio seguire l'avanzata di una colonna, che doveva essere accompagnata dal nostro fuoco, si recava in un punto culminante violentemente battuto. Ferito gravemente alle braccia da un proiettile che lo colpiva in pieno, ordinava al capo pezzo, uscito dal riparo in suo soccorso, di occuparsi del tiro, che in quel momento urgeva intensificare; e, col caporale, che lo aveva tolto sulle spalle, insisteva perchè lo deponesse a terra e pensasse a mettersi al riparo: mirabile esempio a tutti di osservanza del dovere ad ogni costo e della più grande fermezza d'animo.
Rocca di Monfalcone, 21 Ottobre 1915
La sua tomba nel cimitero di Aquileia:
mappa con la dislocazione dei reparti della 16^ Divisione il 21 Ottobre 1915: