In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

venerdì 30 dicembre 2016

Caporale DELLA MARTERA Augusto




121° Fanteria Brigata Macerata

Nato a Pesaro il 25 Giugno 1893
Morto  a Palichisce presso la 19^ Sez. Sanità per Ferite da Combattimento il 15 Agosto 1916
Sepolto al Sacrario di Redipuglia 6° Gradone - Loculo 12040


Note Storiche:

Nel giorno del 15 Agosto 1916, il 121° Fanteria Brigata Macerata era alle dipendenze della 19^ Divisione XIII° Corpo d'Armata. Si trovava posizionato con tutti i tre battaglioni in linea a sud di Opatje Selo - Opacchiasella a ridosso dell'abitato, dove unitamente con la Brigata Ivrea occupava la zona del fonte fino a Nova Vas - Nova Villa.
I reparti in linea erano continuamente tormentati dal nemico con fuoco di fucileria, mitragliatrici e artiglieria che batte anche le seconde linee. Alle ore 9 un proietto di grosso calibro colpisce in pieno il Comando del 121° fanteria, si hanno 20 uccisi e numerosi feriti, tra cui tutto il personale del Comando di Reggimento, compreso l'Aiutante Maggiore in 1^.
Alle ore 11 viene recapitato l'ordine di Divisione per il proseguimento dell'avanzata in cooperazione con le truppe delle Divisioni laterali.
In dipendenza di questo ordine si danno le disposizioni relative; dove la cooperazione con le truppe laterali che avanzano dovrà essere massima, direzione dell'avanzata a sinistra strada Opacchiasella-Castagnevizza; stretto collegamento dei reparti nell'avanzata; graduale impiego dei rincalzi ad ondate. I battaglioni di prima linea, nella pause di tiro della nostra artiglieria e bombarde, dovranno provvedere, con pattuglie ufficiali, alla ricerca di varchi d'irruzione ed agli opportuni spostamenti di truppa in vicinanza di essi.
L'avanzata si inizia energicamente ostacolata però dal tiro nemico a stretto contatto con la Brigata Ferrara che, dopo aver subito gravi perdite è costretta a ripiegare nelle primitive posizioni. Ugualmente le truppe del 121° non possono seguire l'avanzata e seguendo il movimento di ripiegamento della Brigata Ferrara, si arrestano nelle precedenti posizioni.
Nella notte si procede al cambio dei battaglioni, mentre durante la notte vengono inviate pattuglie in esplorazione.
Così conlude il Diario storico della Brigata Macerata (Aussme) del 15 Agosto 1916 



Solo a  quai due  mesi di distanza dalla morte come narra il libro (Le Pallottole sono Matte e Noi Eravamo Peggio degli Uccelli a cura di Paolo Sorcinelli) alla moglie Anna  verrà recapitata una lettera del Cappellano militare del 121°:  «... Il caporale Della Martera Augusto si è spento da forte ricevendo con grande rassegnazione i conforti religiosi. In Sezione visse una quarantina di minuti, durante i quali gli furono prodigate tutte le cure ed attenzioni possibili. Le sue ultime parole furono ai cari lontani che desiderava rivedere, rimpiangendoli e io a confortarlo con parole che il momento suggeriva. Se ne dipartiva senza molto soffrire, sembrando morto, come in natural sonno preso. Fu pietosamente sepolto nel cimitero di Paljkisce: sul tumulo fu posta una croce in legno con una targhetta di zinco, su cui a caratteri chiari e indelebili è inciso il nome e cognome con il grado e reggimento. Di oggetti presso il comando di sezione non c'è nulla; il denaro è stato rimesso per il tramite del Deposito. Rinnovando le condoglianze alla famiglia ...». 

Anna saprà che Augusto è morto alle 11.40 del 15 agosto 1916 (due ore dopo essere stato colpito) per «ferite d'arma da fuoco al torace» in una località impronunciabile e di difficile lettura, Palikjsce, in cui peraltro la brigata «Macerata», secondo l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore, opererà soltanto dopo la morte del caporale di S. Pietro in Calibano e precisamente dal 13 al 24 settembre. Questo riscontro ufficiale non farebbe altro che avvalorare la versione che la moglie, a detta delle figlie, aveva in seguito appreso attraverso i soliti canali dei commilitoni del marito, dalle loro lettere a casa e dai loro racconti una volta tornati in licenza: il marito era in realtà morto fra le alture di Oppacchiasella e Nova Vas e solo più tardi sepolto a Palikjsce.

Le ultime lettere scritte da Augusto dalla moglie Anna tratte sempre dal libro Le Pallottole sono Matte e Noi Eravamo Peggio degli Uccelli a cura di Paolo Sorcinelli

Trincea 5.8.1916
 Saluti e baci te e la bambina. Saluti tutti in famiglia dal tuo Augusto Addio

Trincea 7.8.1916
Saluti infeniti a tutti in famiglia,  baci alla Irma e mi dico tuo Augusto Addio
 

Trincea 8.8.1916
Cara Anna vengo darti mie notizie che io mi trovo in buona salute ... 

Trincea 9.8.1916
 Cara Anna rispondo alla tua lettera del 5 ...
 Cara Anna in quando del' orologio che tu mi dici io là mandato ma non sono sicuro se ancora sia venuto in licenza, e lò mandato da un certo Tomassini che sta per andare a Genestreto vicino la croce ossia vicino Cerquillo ma vedrai che se è venuto te lo porta sicuro e tienelo pur te fino che non ritorno io. Non mi alungo altro ... ricordati di me. 

Trincea 12.8.1916 Vengo darti mie notizie che io mi trovo in buona salute ... e noi si va sempre avanti con vitoria. Non mi alungo altro ... 

13.8.1916 Sto bene. Saluti e baci a tutti e bacia alla Irma dal tuo Augusto. Addio Saluti a tutti in famiglia. 

Ultima lettera: 14.8.1916 Ricevuto la tua lettera del 28 e una cartolina godo nel sentire tuo buono stato di salute e cosi altretanto ti posso assicurare di me stesso. Non mi alungo altro ... 

Augusto è il primo di quattro figli di una famiglia di mezzadri di Ginestreto di Pesaro, Quando nasce il 25 giugno 1892, il padre Giuseppe e la madre Angela Fanelli hanno rispettivamente 31 e 25 anni.
Augusto che di professione fa il contadino il 22 aprile 1914 sposa Anna Massa lavandaia, e orfana di padre dall'età di nove anni.
Sposati vanno a vivere in località Torcevia. Il 28 Aprile dell'anno seguente nasce Irma e appena un mese più tardi, Augusto viene richiamato alle armi con il 121° fanteria di stanza ad Ancona.
Rimmarà nello stesso reparto parteciperà alle varie battaglie che il Reggimento ha  preso parte sul Carso fino alla sua morte nel giorno di ferragosto del 1916 nel corso della IV^ battaglia dell'Isonzo

mappa con lo schieramento del 121° fanteria il 15 Agosto 1916 (Aussme)







giovedì 15 dicembre 2016

S.Tenente PORTARENA Mario





13° Gruppo Bombarde 116^ Batteria
Nato  a Roma il 4 Agosto 1896
Morto a Gradisca presso Ambulanza Chirurgica d'Armata nr. 3
Sepolto al Sacrario di Redipuglia 16° Gradone loculo 29980


Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare 


In commutazione della medaglia di bronzo concessagli con decreto luogotenenziale il 6 agosto 1917
Comandante di una sezione isolata di bombarde, sotto il violento bombardamento nemico durante l'avanzata delle fanterie, risolutamente spostava in avanti i pezzi, dirigendone il movimento con calma ed ardire ammirevoli, fin che cadde colpito a morte da una granata avversaria.
Oppacchiasella, 13 Ottobre 1916



Note Storiche:

Nel corso della IX^ battaglia dell'Isonzo la 116^ batteria Bombarde da 240 apparteneva alla 22^ Divisione XI C.A., ed era posizionata a Nord di Oppacchiasella. Il Sottotenente Portarena non fu colpito da una granata come è descritto nella motivazione della medaglia d'argento, ma bensì da una pallottola di fucile all'addome senza foro d'uscita, trasportato d'urgenza presso l'ambulanza chirurgica di Gradisca n. 3 spirava alle ore 5.30 del 13 Ottobre 1916. Venne poi sepolto nel Cimitero di Gradisca, e poi succesivamente traslato definitivamente al Sacrario di Redipuglia.



Mappa con indicata la zona dov'era posizionata inizialmente la batteria di Portarena: