In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

giovedì 30 dicembre 2021

Caporale CIPRANDI Virginio

 


136° Reggimento Fanteria Brigata Campania

 

Nato a Milano il 7 Settembre 1895
Morto sulle alture di Vermegliano il 19 Luglio 1915
Sepolto a ....... 


Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare

 
Sebbene ferito, continuava a comandare la propria squadra, incitando i soldati al fuoco, finchè veniva ferito a morte da colpi di mitragliatrice.
Vermegliano, 19 Luglio 1915



Note storiche:
 
Dal 12 Luglio 1915, il 136° Fanteria della Brigata Campania veniva schierato alla dipendenze della 14^ Divisione nel settore di Ronchi. Questo settore vedeva come principale reparto la Brigata Acqui , schierata con i suoi due reggimenti 17° e 18° fanteria sulla fronte dalle pendici sottostanti della quota 118 del Monte Sei Busi alla quota 45 di Selz. Il giorno 18 Luglio vedeva l'inizio della seconda offensiva chiamata successivamente  come II^ Battaglia dell'Isonzo. Dove all'inizio dell mattinata vedeva i fanti del 18° fanteria doevvano agire dopo aver aperto dei varchi verso il ciglione carsico di Vermegliano, mentre il 14° Fanteriaavrebbe avanzato  avente come obbiettivo le quote del Sei Busi. Alle ore 11 inizò l'avanzata della fanteria dove il 18° alle ore 12 aveva due compagnie spiegate sui due versanti del Valloncello di Vermegliano. Per trarre profitto dell'avanzata del 18° fanteria veniva ordinato al 136° Fanteria di portarsi presso il battaglione del 18° in trincea presso il passaggio a livello della ferrovia di Ronchi-Dobbia. pronto a rincalzare verso Vermegliano a questi si era unito anche il 13° Fanteria perchè si collegasse in cresta al 18° . Ma il fuoco austriaco colpiva d'infilata sulla destra le compagnie del 18° che avevano passato i reticolati infliggendo ad esse gravi perdite, costringendole alla fine a ripiegare verso Vermegliano, Un battaglione del 18° rimaneva  a contatto dei reticolati e due battaglioni uno del 18° e uno del 136° tenevano saldamente Vermegliano benchè sotto il fuoco dell'artiglieria di medio calibro che distrusse gran parte del caseggiato del paese. Nmemeno i due reggimenti della Pinerolo 13° verso Selz e 14° verso il Sei Busi riscirono ad avanzare casusa il fuoco di artiglieria nemico..
Veniva deciso di riprendere l'azione con l'avanzata generale verso le ore 15.30.  Il 136° vedeva schierato con due battaglioni presso il canale Dottori nelle trincee ed uno a Soleschiano. IL 13° ed il 18° avanzarono con il battaglione di prima lineaoccupando le trincee nemiche. al 13° venne dato l'ordine perentorio di occupare verso la sera a qualunque costo le alture prospicienti a Selz. Due compagnie del 14° che erano avanzate a 30 metri dai reticolati, colpite da violento fuoco di artiglieria e fucileria dovettero retrocedere alle trincee di partenza. Alle 16.20 una compagnia del 13° fanteria riuscì ad occupare dei trinceramenti nemici a sud del Valloncello di Selz subito raggiunta da un'altra compagnia del reggimento. Avendo fatto presente da parte del Comando della Brigata Acqui delle difficoltà che erendevano quasi impossibile da parte del 14° fanteria il superare le difese nemiche, il Comando della 14^ Divisione disponeva che il reggimento qualora non riesciuva nell'intento, rimanesse sulle posizioni conquistate e ritenti nella notte di aprirsi nuove brecce nei reticolati.Verso le ore 18 si ha un forte temporale, a tale ora si ha notizia che dalle 17.45 tre compagnie del 18° ed una del 13° sono saldamente appostate sull'altopiano, e che il movimento del 18° continua regolarmente, che un battaglione del 136° gli è a pronto rincalzo, e dil 13° continua a spingere forse sull'altopiano. Veniva  richiesto da parte del Comando della 14^ Divisione al Comando del VII° C.A. di avere a disposizione il 17° Fanteria. L'occupazione delle alture di Vermegliano e di Selz si va completando sotto la protezione dell'artiglieria.
Alle ore 23 veniva emanato l'ordine di operazione n. 23 : dove veniva richiesto alla Brigata Acqui di provvedere nella notte ad una forte occupazione del margine dell'altopiano a N.E. di Vermegliano ed attaccare alla mattina con il 136° M. Sei Busi da Sud verso N.W. e col il 14° da S.W. verso N.E.
La mattina del 19 Luglio si apriva come una calda giornata la quale nel corso di questa il termometro segnerà ben 28 gradi. Nella notte, per facilitare il compito alla Brigata Acqui dallo sgomberare dai nemici le cave di Selz e di raggiungere il margine dell'altopiano veniva messa a sua disposizione il battaglione bersaglieri Ciclisti. L'operazione contro il M. Sei Busi, che secondo gli ordini dati dalla Brigata Acqui doveva iniziarsi alla ore 4 per parte del 14° fanteria, dal 136°, ed ebbe inizio solamente verso le ore 7 da aprte del 136° causa il violentissimo fuoco di fucileria ed in specie di mitragliatrici nemiche, che ha impedito l'apertura dei varchi nei reticolati. Alle ore veniva annunziato il buon proseguimento del VII° Batt. Bersagliari Ciclisti dalle Alture di Vermegliano sopra le Cave di Selz. Alle ore 8 il 136° continua ad avanzare lentamente e anche il 14° benchè lentamente muove alla'attacco. Alle ore 9 un violento fuoco di artiglieria nemica diretto sul 18° Fanteria  e una minaccia di aggiramento sulla sua sinistra costrinsero il 136° ad arrestare l'avanzata allo scopo di proteggere detto fianco. Anche il 14° rimase fermo a 30 metri dai reticolati.
Alle ore 11.30 le truppe di Vermegliano e Redipuglia sono ferme sotto il fuoco avversario ce causa loro gravi perdite.
La situazione si presenta alquanto grazie, le truppe di Vermegliano e Redipuglia non possono avanzare, tengono le posizioni occupate con grave sacrificio. Tenuto conto dell'aumentare delle perdite, che anche il Comando della Brigata Acqui fa presente che perdurando tale situazione i reparti da esso dipendente corerrebbero rischio di essere distrutto e nelle considerazioni che tenendo aperti i reticolati le attuali posizioni possono essere riconquistate quando si voglia, allo scopo di evitare nuovi ed inutili sacrifici questo Comando dispose alle ore 14.45 che le truppe di Vermegliano venissero ritirate.
Il ripiegamento delle truppe di Vermegliano avviene a scaglioni, ordinatamente e con poche perdite. In seguito a  il Comando di Divisione dispose che il III° Batt. Bersagliari Ciclisti resti a Vermegliano con occupazioni avanzate tali da permettere in qualsiasi  momento la ripresa dell'offensiva.
Alle 17 in seguito ad ordine del Comando del VII° C.A. si svolse un'azione ad opera di artiglieria campale contro truppe austriache che da Doberdò accorrevano verso il Sei Busi. La situazione rimase invariata sino alla fine della giornata.
Il 136° Reggimento Fanteria nella giornata del 19 Luglio 1915,  vide la perdita in morti di 68 uomini tra Ufficiali e Truppa tra questi il Caporale CIPRANDI.
 
Situazione nel settore di Vermegliano il 21 Luglio 1915, il 136° era stato ritirato dalla prima linea, si notano i due valloncelli di Vermegliano occupati dai reparti Italiani dopo le azioni svolte nelle  giornate del 20 e 21 Luglio:
 

 
 
 

Veduta dalle alture di Vermegliano verso la quota 45 e 65 di Selz





Il Valloncello Settentrionale di Vermegliano

 


Veduta verso Vermegliano dalle linee italiane del 1916 (Camminamento Borro):


 

Per questo Post ringrazio Matteo D'Angella.

sabato 4 dicembre 2021

Tenente ZUCCHELLA Giovanni


 

32° Fanteria Brigata Siena


Nato a Cervesina (PV) il 12 Aprile 1889
Morto a Quota 219 il 1 Settembre 1917
Sepolto a ---------
 
 
Note Storiche:
 
Conclusa la XI^ Battaglia dell'Isonzo il 31 Agosto 1917, le truppe operanti nei vari settori occupati, tentarono di rettificare e migliorare le proprie linee, La Brigata Siena, con i suoi due reggimenti 31° e 32° Fanteria, apparteneva unitamente alla Brigata  Catania alla 2^ Divisione (Ten. Gen. SALAZAR) e occupava il settore tra Selo quota 219 e Komarie.
Il giorno 1 Settembre 1917 Nel settore del XXIII C.A. vedeva nella mattina un'azione da parte italiana, nella valle di Brestovica, e questo richiamò un fuoco intenso di artiglieria da parte austriaca. Di conseguenza anche le artiglierie italiane intervennero  con tiri di controbatteria. Già durante la notte vedeva in azione l'artiglieria italiana con fuoco di disturbo e d'interdizione , più vivo nel settore di Brestovica. Veros le 5 sula fronte Nord di Selo ci fu un vivo fuoco da parte del nemico di fucileria e mitragliatrici.
Nel settore del XIII° C.A. confinananete con il XXIII° venne completata sulla fronte della 34^ Divisione l'occupazione della trincea in fondo valle fino alla strada imperiale, limite del XXIII° C.A. dove vennero catturati alcuni prigionieri e materiali.
Nel corso del tiro d'artigflieria austriaca venne colpito a morte.  da schegge di granata nel settore della linea di quota 219 il Tenente SALAZAR. Nella giornata il 32° fanteria oltre al Tenente SALAZAR subì la morte di 31 uomini.

L'ex Confine di Komarie con la strada imperiale e la quota 219


 
Veduta su quota 219 dal vallone di Brestovica :


Mappa con indicate le linee italiane tra quota 219 e Komarie: