In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

domenica 31 ottobre 2021

S.Tenente Medico BARSANTI Arnaldo

 


22° Gruppo Bombardieri

Nato a Gallicano il  29 Dicembre 1889
Morto sul Nad Bregom il 1 Novembre 1916
Sepolto al Sacrario di Redipuglia 2° gradone, loculo 2494 
 


Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare 

 
Dopo aver prestato con zelo ammirevole la sua opera ai militari del gruppo violentemete bombardato dall'avversario, si spingeva fin nelle trincee di prima linea per curare i feriti di un reparto di fanteria, rimanendo colpito a morte.
Nad Bregom, 1 Novembre 1916

Note Storiche: 
 
Il Sottotenente BARSANTI, si laureò in medicina nel 1912. Prestò per sei mesi servizio militare negli alpini, felise di essere destinato sullo Chabreton, dove potè appagare la sua passione per l'alpinismo. Prese poi parte a un concorso medico di marina e riuscì classificato tra i primi. La guerra ialo-austriaca, lo sorprese nel Mar Rosso, Tenente medico in una nave da guerra,e  fu invaso da una febbre da amor patrio, fece il possibie per essere mandato al fronte di terra. Era quasi promosso al grado di Capitano medico di marina quando fu assunto in servizio come soldato semplice  e destinato all'Ospedale delle "Belle Arti" di Firenze ove vi rimase dal maggio alla fine del luglio 1916. Nominato Sottotenete medico, fu inviato a Torino e di lì destinato alla scuola bombardieri di Susegana. Nel settembre partì per il Vallone di Doberdò per impiantare un posto di medicazione per il 22° Gruppo Bombardieri. Egli era soddisfatto della sua mansione e di essere al fronte come desiderava. 
Nell'avanzata del 10 Ottobre 1916, un ferito alla gola giaceva in terra, piovevano i proiettili e i portaferiti non osavano avvicinarlo. Egli andò e lo portò al posto di medicazione. E questo fece come la cosa più semplice e naturale del mondo. E scriveva:... "Non mi compiangete. In confronto della fanteria che dorme nel fango, io sono un sibarita". Il 1 Novembre 1916, compiuto il suo dovere coi bombardieri, chiese ed ottenne di andare in aiuto della fanteria e si spinse in prima linea dove fu ferito mortalmente alla fronte. Ricoverato nell'osservatorio dle comando, vi morì poche ore dopo. La sua salma ebbe degna sepoltura nel cimitero di Ferleti. Il suo amico Gino Massagli sottotenente del 141° Fanteria scrisse:... Mai dimenticherò Con quanta nostalgia parlammo della nostra Toscana e delle nostre care montagne! E con quale dolcezza mi parlò delle famiglia lontana e che Ella ignorasse i pericoli a cui si trovava esposto. Davanti ai nostri occhi si stendeva il Carso che digradava nella pianura a Monfalcone e nel fondo si profilava al sole il mare di Trieste e si profilava la costa Istriana. La guerra la nostra guerra ci richiamò allora al presente con la sua realtà formidabile. Non udì mai da Lui uscire un lamento ne una parola di stanchezza per la vita di sacrificio che conduceva.....
 
Il 22° Gruppo Bombardieri alla dipendenze della 34^ Divisione nell'offensiva del Novembre 1916 era così composto:
 
Batterie da 58A : 120 - 144
     "       da 86B : 169
     "       da 240  : 139 

La zona di azione dov'era dislocata la 34^ Divisione con il il 22° Gruppo Bombardieri alla vigilia della IX^ battaglia dell'Isonzo:
 

 

Per l'aiuto sui bombardieri ringrazio Francesco PIERANTONI
 
Ringrazio Silvia MUSI per la foto del BERSANTI





martedì 5 ottobre 2021

S.Tenente HOFMANN Mario

 


10° reggimento Fanteria Brigata Regina

 

Nato a Trieste il 7 Agosto 1896
Morto sul Monte San Michele il 29 Giugno 1916
Sepolto al Sacrario di Redipuglia come ENRAU Mario  7° gradone loculo 13956


Note Storiche:

Nell'ottobre 1914 l'esercito Austro-Ungarico impegnato in Galizia, chiamava alle armi i diciottenni, ma Mario HOFMANN, cresciuto nell'amore verso l'Italia, rispose con un rifiuto reciso, e si rifugiò a Venezia. Il 24 maggio 1915 partiva al fronte arruolatosi volontario con l'esercito italiano ,con il 13° Reggimento Cavalleggeri Monferrato,  dove subito si distingueva per tenacia e corraggio. Partecipò al corso allievi ufficiali e ritornò in prima linea con il grado di Aspirante dove passò poi in fanteria con la Brigata Regina. . Con il grado di Sottotenente lo troviamo nel Giugno del 1916 con il 10° Reggimento della Brigata Regina, schierato nel settore estremo destro dell'XI° C.A. il 10° Fanteria si alternava con il 9° che componeva la Brigata Regina i turni in prima linea.Il settore comprendeva il tratto che andava da quota 164 al Ridottino. Il reggimento schierava due battaglioni in linea e uno di riserva nei ricoveri a fondo valle. La Brigata Regina con la Brigata Pisa schierata dal Ridottino a Casa Diruta formavano la 21^ Divisione. Il giorno 28 Giugno 1916, prima dell'attacco dei gas, il Sottotenente HOFMANN prese parte ad un'azione dimostrativa nel suo settore.L'azione che per  parte della truppe della Terza Armata doveva essere dcisamente offensiva, il 10° Fanteria aveva ricevuto ordini verbali dal Comando  di Brigata di attaccare le trince nemiche sulla fronte Ridottio-Trincea dello Sperone, penetrarvi ed occuparle tutte per esapnsione laterale. Lazione che inizio alla sera con l'energica difesa del nemico con vivace fuoco di fucileria e bombe a mano i reparti non risucirono a superare il ciglio dlela trincea costringendoli a ripiegare sulla linea di partenza- L'azione portò alla perdita di una sessantina di feriti, 5 morti  e circa 40 dispersi, di quetsi ultimi non si potè poi verificare con un controllo preciso  causa l'attacco dei gas avvenuto il mattino successivo.

Il 29 Giugno 1916 verso le ore 5.15 il nemico dalle posizioni di San Michele, San Martino e Doberdò apriva un intenso fuoco di sbarramento su sagrado e Sdraussina, sui ponti e sulle provenienze dalla strada di fondo valle.

Subito dopo accorciava il tiro, investendo il settore della 21^ Divisione  e specialmente il Ridotto Regina e il Bosco Cappuccio: insieme agli shrapnels ed alle granate scoppiavano  altri proiettili emananti gas velenosi. Mentre ciò avveniva dal parapetto della trincea di I^ linea uscivano altri gas venefici spinti dalla pressione (forse pompe) e formavano una densa nube di vapori bianco-giallognoli profonda circa m. 150 alta una decina di metri ed estesa per una fronte di circa 2 km. La nube avanzava lentamente, spinta da leggerissimo vento ed investiva tutto il settore della 21^ Divisione, scavalcando il rialto del Cappuccio, e di quota 194 (Ridotta Regina) discendeva invadendo specialmente le bassure e le conche, passava sopra ed entrava nel Bosco Triangolare e nel Bosco Lancia e continuava giù fin verso L'Isonzo e Sagrado. Il momento che seguì era critico! Quantunque tutti fossero muniti di maschera, molti, sorpresi ì, non ebbero il tempo e la presenza di spirito di mettersela.

I gas di una potenza venefica straordinaria, producevano in  pochi momenti un vero senso di terrore, i numerosi colpiti si contorcevano in un dolore muto, molti si ripiegavano in strane posizioni, morti quasi fulminamente.

La maggior parte degli Ufficiali colpiti essi pure come le truppe, cessavano dell'esercitare qualsiasi azione direttiva o di comando, e i soldati ancora validi, abbandonavano in massa le trincee e si rovesiavano indietro invasi di trovare uno scampo, non accorgendosi che così correndo si accompagnavano colla nube venfica. Tra questi Ufficiali colpiti c'era anche Sottotennte HOFMANN.

La situazione fu poi ristablita, Grazie al Colonello Gandolfo Comandante del 10° Reggimento, il quale riusci con la sua influenza a riportare sospingendo la massa dei suoi soldati sopravvissuti a rioccupare le trincee perdute precedentemente e  bloccando poi con fuoco di fucileria e anche con l'ausiliio di alcune batterie d'artiglieria l'avanzare delle truppe austriache in quel settore.


Il corpo del Sottotenente HOFMANN dopo essere stato recuperato fu portato al cimitero di Sdraussina dove vi fu sepolto. Purtroppo la sua sepoltura non consentì successivamente durante la riusumazione della salma di avere le sue generalità corrette, tanto che poi traslato al Sacrario di Redipuglia ove vi riposa, fu sepolto come Militare ENRAU Mario, mentre sul registro dei caduti risulta come ENRAN Mario. Dopo varie ricerche personali  fatte  e confrontate le varie possibilità con gli  altri i caduti del 10° Fanteria morti in quel 29 giugno 1916 ì, ho potuto accertare che nel loculo del Militare ENRAU Mario vi sono i resti del Sottotenente HOFMANN Mario.

Dislocazione della Brigata Regina con il 10° Reggimento Fanteria il 29 Giugno 1916:


 

Zona del Ridottino austriaco nel settore del 10° fanteria: