IL CANTO DEGLI INQUIETI SPIRITI
di
Alessio Fabbri
Descrizione
1918. La vita di Alessandro Bonforte è a un bivio: la guerra sembra essere
ormai un ricordo e l’uomo ha la possibilità di cominciare una nuova vita. Ma è
veramente tutto come sembra? Si trova alla stazione di Milano, lì avrà inizio il
suo viaggio. Qual è la sua destinazione? Lentamente i ricordi e le visioni
prendono il sopravvento, modificando la percezione della sua oggettività e
dimostrando che, forse, le cicatrici dell’esperienza al fronte non sono affatto
sanate. Ciò che è rimasto incompiuto nel giovane, per la chiamata alle armi, ora
pretende di essere ascoltato, e lo fa con una frotta di spiriti inquieti,
tormenti ed emozioni, l’amarezza di un sogno d’amore incompiuto e i rimorsi di
ciò che è accaduto durante la guerra. Ma qual è la realtà?
Autore
Alessio Fabbri, nato a Lugo di Romagna e laureato in Lingue e letterature
straniere e in Studi culturali a Ferrara, è insegnante di Lingua inglese e
appassionato ricercatore di storia e di genealogia. Ha esordito con il romanzo
storico La magiara (Sillabe di Sale Editore) nel 2015 e nello stesso anno ha
pubblicato autonomamente le due raccolte di storie brevi Gli elementi
dell’essere e Continuum.
Sito web dell'autore: www.alessiofabbri.it
Romanzo di: Alessio Fabbri
In uscita il: 02/09/2016
Casa editrice: GoWare
Pagine: 104
Versioni: Cartaceo, eBook,
AudioLibro
Preordine: Amazon, amzn.to/2b3jsae - iTunes, apple.co/2aiHbWT
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CENTOQUARANTAQUATTRO
e DINTORNI
La 7ª, 8ª, 9ª battaglia dell’Isonzo: settembre - novembre 1916
ITINERARI
di Paolo Gropuzzo
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GUIDA ALLE RICERCHE DEI SOLDATI ITALIANI NELLA GRANDE GUERRA
di Federico Sancimino
Nel Centenario dell’entrata in guerra dell’Italia, appare oramai chiara l’attenzione che una platea sempre più ampia ed eterogenea rivolge a questa tragica ricorrenza, non lasciando il compito della memoria ai soli cultori del periodo storico. In quest’ottica il volume si pone l’obiettivo di rendere meno gravoso il percorso di ricerca sulle tracce dei nostri soldati. Dunque, a chi è rivolto questo libro? Sulla scorta del successo della prima edizione, possiamo affermare che sia il semplice parente di un militare che l’appassionato della materia troveranno nel volume valide indicazioni storico-militari. Si tratta di un viaggio nel passato, nel quale il ricercatore è “accompagnato” nel lavoro di ricostruzione della vita in uniforme: le procedure di arruolamento, i reparti impegnati al fronte, la ricerca della documentazione militare, le notizie sulla prigionia e sulle sepolture, le medaglie e i diplomi, le pensioni di guerra e molto altro. Alla parte narrativa, già densa di indirizzi postali e web, fonti archivistiche, curiosità e riferimenti normativi, si aggiunge quella illustrativa che riproduce documenti, mostrine, gradi e decorazioni. In appendice, infine, gli allegati citati nel testo e uno snello e utile glossario.
(pp. 246, 150 foto)
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“La
guerra vista da un idiota” è il memoriale del notaio Giuseppe Personeni è un
vero e proprio documento di denuncia sulle scelleratezze commesse dagli alti
comandi del Regio Esercito nei confronti della truppa e di quella generazione
di ufficiali di complemento - gli “idioti” - che potevano tranquillamente andare
all’altro mondo senza scombussolare più di tanto i quadri degli ufficiali
effettivi e che subirono una vera e propria “decimazione” nella prima fase del
conflitto che obbligò i comandi a correre ai ripari creando frettolosamente una
nuova generazione di ufficiali dal momento che la precedente si era quasi del
tutto estinta già nei primi assalti.
Oltre
a descrivere le disumane condizioni di vita nelle trincee del Carso e della
Bainsizza che nel corso della guerra porteranno la maggior parte dei soldati a
uno stato di prostrazione morale e di annichilimento che sarà una delle
principali cause della disfatta di Caporetto.
Giuseppe
Personeni ci tramanda un bellissimo libro scritto magistralmente e di aneddoti,
curiosità e fatti poco noti che di volta in volta vengono approfonditi dalle
ricerche dei curatori. L’autore descrive l’accoglienza riservata ai soldati
italiani nelle cosiddette “terre irredente”, che non coincideva con quanto
affermavano la propaganda e gli interventisti perché in realtà, si trovarono di
fronte all’indifferenza e in molti casi all’ostilità.
All’inizio
dei combattimenti si trova subito in trincea sul Carso a Selz, Monte Sei Busi e
sulle alture di Monfalcone, mentre nel maggio del 1916 il suo reparto è
chiamato a prendere parte alla Strafexpedition e la sua brigata difenderà
strenuamente la zona del Lemerle e Bocchetta Paù, una delle pricipali vie d’accesso
alla pianura veneta.
Nel
corso della sesta battaglia dell’Isonzo prende parte alle operazioni per la
presa del Sabotino e la conquista di Gorizia e l’impressione che si evince
dalle sue pagine si senta parte di un ingranaggio della macchina bellica della
quale come ufficiale, non può rifiutarsi di far parte pur non condividendo
molti aspetti e lo spreco di vite che ha continuamente sotto gli occhi e che lo
porterà suo malgrado a far parte di un tribunale di guerra presieduto dal
generale De Bono, che condannerà a morte tre soldati; una vicenda che lo
segnerà profondamente.
La
sua esperienza finisce nelle trincee di Hoye sull’altopiano della Bainsizza
dove la sua nuova brigata rimane in trincea fino al 24 ottobre 1917: Caporetto!
Personeni
ferito riesce miracolosamente a raggiungere la pianura friulana e salire all’ultimo
momento su un treno ospedale, finendo quella tragica esperienza che descrive
nel suo libro con parole che pesano come macigni:
Un fischio rabbioso rompe e copre le
urla dei disgraziati che si aggrappano ai predellini e si mette in movimento. Verso
Cividale si alzano i razzi degli austriaci e bagliori di un immane incendio
solcano il cielo buio.
L'ultima tragica visione della guerra è
apparsa ai miei occhi su quello sfondo nuvoloso, e oso ringraziare il cielo che
mi ha risparmiato di assistere alla bestiale rivincita che una folla anonima di
abbrutiti e di calpestati ha voluto prendersi contro tutte le insipienze di
un'altra folla meno bestiale ma più pervertita che non ha saputo distinguere
nel soldato lo spirito dal corpo, che lo ha tenuto sotto il giogo imperioso
della sua superiorità materiale, ma che non ha saputo farle apprezzare la sua
superiorità morale perché non l'aveva.
Il
libro è legato alla raccolta fondi Pro Chiesa di Plave e non è in vendita nelle
librerie.
Per
informazioni: prochiesadiplave@tiscali.it
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