In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

domenica 29 dicembre 2019

S.Tenente XYDIAS TIPALDO Spiro






73° Fanteria Brigata Lombardia


Nato a Trieste il 14 Settembre 1887
Morto a quota 246 il 14 Agosto 1916
Sepolto al Sacrario di Redipuglia 20° gradone loculo 36550


Decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare


Valorosissimo soldato, apostolo d'italianità, propugnatore, con la parola, con lo scritto, con il braccio, della redenzione del natio suolo triestino, durante l'intera campagna fu primo tra i primi nei pericoli, nei disagi, nella lotta . Cadde eroicamente durante l'avanzata sul Carso, mentre, impavido, incorando i dipendenti all'assalto, opportunamente appostava, sotto la tempesta dei colpi avversari, le sue mitragliatrici.
Nad Logen, 14 Agosto 1916


Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare 



Di sera, in terreno sconosciuto, riusciva ad esplorare alcune posizioni avversarie spingendosi fino ai reticolati, sotto intenso fuoco nemico. Ritornava, quindi, sotto i reticolati stessi durante la notte e, per ben due volte, riusciva a ricuperare morti e feriti.
Alture di Oslavia, 2 Novembre 1916


Note Storiche:

Dopo la conquista di quota 21 del Nad Logem avvenuta il 12 agosto 1916, i reparti della Brigata Lombardia 73° - 74° Reggimento (23^ Divisione) ,   avanzarono nei giorni successivi verso le posizioni austriache sotto il Veliki Hribach verso San Grado.
Tratto del Diario della Brigata Lombardia:
14 Agosto 1916 - Durante la notte furono respinti parecchi attacchi nemici, provenienti da Pri Stanti, furono eseguiti gli spostamenti delle truppe in base agli ordini dati alla sera precedente, la sezione someggiata si è messa a disposizione nei pressi di q. 212.
All'ora stabilita ha inizio il tiro delle artiglierie e delle bombarde, ma l'artiglieria avversaria risponde con estrema violenza , mette subito fuori combattimento i due pezzi della batteria "Amalfi" , ed i due mortai da 240.
L'azione delle artiglierie continua da ambo le parti; frattanto si danno le disposizioni per l'avanzata che dovrà aver luogo alle ore 12, secondo il seguente ordine emanato dal Comando della 23^ Divisione. "Alle ore 12 precise le fanterie avanzeranno risolutamente stop. La Brigata Catanzaro in collegamento con la Brigata Granatieri raggiungerà la linea già accennata Volkovjak-Veliki Hribach . La brigata Lombardia vinte le resistenze di San Grado procederà risolutamente all'occupazione di quota 123 e successivamente raggiungeranno la linea Biglia q. 194-  q. 126, Volkovnjak, collegandosi ivi colla Brigata Catanzaro. Il Comando della Brigata si trasferisce al solito posto di comando presso la chiesa di Pec.
Alle ore 12 precise le nostre truppe balzano dai loro appostamenti e sulla destra , quantunque contrastate da un fuoco assai intenso di fucileria e mitragliatrici che arreca gravi perdite si riesce a progredire di oltre 250 metri.
Sulla sinistra ogni tentativo di movimento in avanti è arrestato dal fuoco efficacissimo nemico che parte dalle trincee e dai caseggiati tenuti dall'avversario :  anche un tentativo di attacco , sostenuto da due automitragliatrici blindate riesce infruttuoso.
Nel pomeriggio le due compagnie del I/73° chiamate in rinforzo del III/73° tornano nel settore della Brigata e vengono messe a disposizione del Comando del 73° fanteria.
Le truppe stanche per le fatiche sostenute in tanti giorni di combattimento sostano sulle posizioni ove si rafforzano.
Alle ore 18 giunge dal Comando della Divisione l'ordine che la Brigata Lombardia verrà sostituita in prima linea  dalla Brigata Napoli e dalla Brigata Pinerolo il III/73° che dipendeva dalla Brigata Catanzaro deve recarsi a Romans per riordinarsi.



Nel memoriale del Sottotenente XYDIAS, vengono narrati anche se in modo retorico i fatti che videro la morte dell'Irredento Triestino:
"" E sulla vetta del Nad Logem conquiso, il pomeriggio del 14 Agosto, Spiro Xydias, terminata l'impresa della giornata, aspettava il suo attendente che doveva recargli gli ultimi fonogrammi. Prostrato dalla fatica degli scorsi giorni egli si concedeva alcuni minuti di riposo sul nudo terreno carsico. Mirava la sua mitragliatrice finalmente muta, promettendole nuovo fuoco e nuovi trionfi, L'attendente arrivò coi fogli Spiro li lesse rapido e avido. La faccia gli si illuminò di gioia. Erano buone notizie tanto buone che volle egli stesso portarle al Maggiore.
Si avviò sullo spiazzo del monete, senz apensare a proteggersi nei camminamenti: aveva fretta di comunicare al suo superiore il resoconto della giornata. L'ordinanza , con affettuosa deferenza, lo pregò di scendere con lui nella buca che i nemici erano a sole poche decine di metri e raffiche micidiali spazzavano ogni tanto il vertice del Nad Logem. Ben lo sapeva, Spiro ma incurante , quasi smemorato, tutto preso da un solo pensiero, tutto raggiante delle buona giornata, alzò le spalle e continuò tranquillamente la sua via.
Pochi passi un sibilo. Una pallottola di fucile.
Colpito, Spiro stramazzò a terra.
Accorsero l'attendente e un capitano che veniva su dal camminamento; lo trasportarono al coperto, strisciando carponi mentre una salva di proiettili invadeva lo spiazzo.
Il Capitano appena poté adagiarlo al riparo si provò a dargli coraggio rimproverandolo:
_ Ti avevo detto tante volte di non esporti a quel modo: per fortuna non è nulla di grave-
-Sono colpito alla colonna vertebrale - Rispose Spiro con un fil di voce ma ancora lucido e conscio.
- No dire queste cose - replicò ilo capitano impallidendo - non sarà niente, vedrai, ora ti portiamo all'infermeria .-
La faccia morente si contrasse di uno spasimo violentissimo. Con voce soffocata supplicò:
- Tirami una revolverata che sia finita -
Il capitano protestò energicamente, facendo la voce grossa per dominare l'emozione  che lo strozzava. L'attendente piangeva in silenzio. Spiro sollevò il capo, guardò fissamente il compagno con occhi già velati dall'agonia: sussurrò:
- Vieni vicino..devo dirti una cosa...-
Il capo ricadde pesantemente sula nuda terra; un sorriso  si diffuse sulla sua faccia sbiancata cancellando lo spasimo della sofferenza.
E con quel riflesso di speranza sulla fronte, Spiro Xydias morì."

Fu poi sepolto nel cimitero di Farra.

Il cippo dedicato a Spiro Xydias sotto quota 265 






Camminamento in zona quota 265






Mappa con indicate le quote 265 e 246




ringrazio per alcune informazioni Mitja Juren