In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

lunedì 7 giugno 2021

Capitano POLIDORI Gastone

 

 

18^ Batteria Bombardieri

 Nato a Velletri (RM) il 10 febbraio 1890
Morto sul Monte San Michele il 6 Agosto 1916
Sepolto a -------



Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare

 
Comandante di una batteria bombardieri, muoveva audacemente all'assalto insieme al proprio reparto, sotto il fuoco nemico, per affermare il possesso della linea poco prima conquistata, dando mirabile esempio di coraggio e slancio. Colpito mortalmente dalla scoppio di una granata avversaria, incitava ancora con la voce i propri dipendenti, finchè esalò l'ultimo respito.
Monte San Michele, 6 Agosto 1916 

Note storiche:

Il Capitano Polidori apparteneva inizialmente al 6° Reggimento  Lancieri di Aosta. Nel 1916 ufficiali del reggimento cooperarono all'inquadramento dei bombardieri, specialità sorta per la necessità di disporre di mezzi atti a distruggere i reticolati messi come sbarramento, contro i quali  l'azione dell'artiglieria contro di essi più delle volte si era dimostrata inefficace, e formata da militari di cavalleria con classi 1890 e 1891
Così molti comandanti di squadrone diventarono bombardieri e tra questi troviamo il Capitano POLIDORI.
Gastone naque a Velletri figlio del Cav. Vittorio e e da Vittoria Sarzana. Egli a Caserta nel Liceo Giannone, iniziò gli studi classici fino all'ultimo anno dove lo frequentò a Napoli conseguendovi la licenza. Entrò a far parte della vita militare arruolandosi in Cavalleria dove entrò nella Scuola di Modena che dopo due anni ne uscì con il grado si Sottotenente e venne assegnato al 29° Reggimento Cavalleggeri di Udine stanziato a Nola. Frequentò vari corsi di perfezionamento nell'equitazione.
Allo scoppio della guerra il Reggimento viene mobilitato e inviato in zona di guerra nel settore della Terza Armata con il VII° Corpo d'Armata. A fine di luglio  del 15 si troverà a fianco di reparti Bersaglieri nelle alture Carsiche nel settore del Monte Sei Busi  e il suo squadrone avrà il primo caduto il Caporale PIERETTI Francesco,  colpito alla testa da un colpo di fucile  .Il 1 agosto del 15 viene  destinato al 6° Reggimento  Lancieri di Aosta (2^ Divisione di Cavalleria). I mesi successivi trascorsero tranquilli per lo più nelle retrovie. Nel Maggio 1916 le cose cambiano, mentre al Comando di reggiemnto perveniva la notizia che a Giugno la sua Divisione entrerà in trincea nei pressi di Monfalcone, il Tenente POLIDORI doveva presentarsi il 25 Maggio a un breve corso teorico-pratico di quaranta  giorni di artiglieria come Comandante di Lancia bombe (Bombarde). Tale comando lo porterà a ottenere i galloni di Capitano. Il corso venne svolto a Susegana. Il 9 Luglio 1916 terminato il corso venne assegnato al comando della 18^ Batteria Bombarde. La Batteria si trovava in linea con l'XI° Corpo d'Armata, nel settore del Monte San Michele, e aveva in dotazione 10 pezzi da 58B , dei quali 4 erano puntati in posizione verso la Cima 1.
Giunti ad Agosto 1916 vedeva la batteria ancora in linea, il giorno 2 doveva andare a riposo dopo due mesi di linea , ma era imminente l'offensiva , quella che vedrà la conquista di Gorizia e del Monte San Michele dove si trova il Capitano POLIDORI. Negli ultimi giorni che lo vedrà in vita scriveva come era di consuetudine a i suoi cari, scrivendo di quello che accadeva e che viveva come esperienza di quella guerra. In una lettara del 4 agosto indirizzata a Lilli diceva : "La grande azione è cominciata! Le bombarde del mio solo gruppo hanno ricevuto, oggi solo,  tremila bombe. Tutti gli animi sono tesi, tutti sentiamo che  l'ora suprema è giunta: passeremo?! Ed è un continuo arrivare di uomini e di cannoni: si ha l'impressione di uno sforzo supremo". 
L'ultima lettera indirizzata ai suoi genitori datata 6 agosto 1916 a poche ore dala sua tragica morte : "Fra un'ora parto, per partecipare all'azione. Difficilmente tornerò. Ma sono tranquillo, giacchè ho la religione di Dio e della Patria. SE dovessi cadere abbiate la forza di sopportare cristianamente la sventura. Vi abbraccio e vi bacio tutti e due tenerissimamente. Per bacco, ho gli occhi lucidi! Ad Arturo, Benedetto, Umberto i miei baci più cari."

La 18^ batteria con bombarde da 58B faceva parte del VI° gruppo bombarde ( 18^ - 19^ - 20^ 73^ 113^ e 114^ batteria) comandato dal Capitano BONDETTI   e stavano con la 22^ divisione XI° Corpo d'Armata fonte Peteano - Costone Viola e Cima 1.

Una ricostruzione dei fatti accaduti il 6 agosto 1916, viene descritta dal diario del XI° C.A.:

Al mattino del 6, giorno fissato per l'inizio dell'azione offensiva vedeva schierata la 22^ Divisione,( Brigate Brescia e Ferrara)  con la Brigata Catanzaro compresa assagnata per la circostanza dall'Isonzo alla Capella Diruta. Alle 8 iniziò il tiro dell'artiglieria, delle bombarde, dei lanciatorpedini e degli spezzoni, spcialmente concentrato sule due fronti attacco, e proseguì fino alle ore 12, ora in cui esso era al massimo intensificato contro le difese nemiche.Con tale preparazione di fuoco di artiglieria e bombarde, aperte molteplici brecce nei reticolati e nelle difese nemiche, le nostre fanterie si slanciano con mirabile slancio ed ardimento all'attacco verso le ore 15. Tutte le poderose linee di fronte alla 22^ Divisione sono conquistate: sulle cime 1,3,e 4 i nostri giungono di primo impeto, e le due ultime sono anche sorpassate; la Cima 2 è poi di seguito pure occupata; e la 1, battuta  con grande violenza dal nemico,  temporaneamente abbandonata e poi ripresa.Inoltre la sinistra della 22^ Divisione affrontando la violentissima opposizione del fuoco nemico, conquista la quota 124 ad un doppio ordine di trincee sul Costone Viola, mentre la destra, di contro alla fronte Cima 4 - Capella Diruta, penetra, mantenendola in tutta la prima linea di trincee avversarie, meno in un tratto di duecento metri circa alal testata del Valloncello all'Albero Isolato. La 21^ Divisione preme fortemente sul nemico con contegno dimostrativo, però la sua sinistra in cooperazione con la destra della 22^ occupa brillantemente l'Elemento Quadrangolare di San Martino.A sera dopo accanita lotta e varie vicende, rimangono in nostro possesso, non solo gli obbiettivi prefissati, ma tutte le quattro cime di M. San Michele sino verso la Cappella Diruta. e la duplice linea di trincee nemiche che da Cima 1 scendono lungo il Costone Viola fino a quota 124 e l'impotante posizione dell'Elemento Quadrangolare.

Per quanto riguarda la 18^ batteria , ll Capitano POLIDORI  comandante della batetria ad inizio battaglia  date le direttive al vice comandante organizza un gruppo di bombardieri li inquadra con il sottotenente SOLINAS  e dopo brevi parole di incitamento messosi alla testa del gruppo li guida verso l altura che intende occupare con le bombarde appunto la cima 2 del San Michele ma non fa in tempo ad uscire che vengono investiti da raffiche di mitragliatrice e fucili il Polidori  benchè mortalmente  ferito continua ad incitare i suoi uomini con lui cadono anche il sottotenente  SOLINAS Luigi ,l'Aspirante ALEI Giuseppe e 6 uomini di truppa.

 

Mappe con lo schieramento il 1 Agosto 1916 e le linee italiane e austriache alla vigilia della VI^ Battaglia dell'Isonzo:


 

  Ringrazio per l'aiuto per questo  da Francesco PIERANTONI