124° Reggimento Fanteria Brigata Chieti
Nato a Trieste il 2 Gennaio 1896
Morto Alture di Polazzo il 11 Novembre 1915
Sepolto al Sacrario di Redipuglia 20° Gradone - Loculo 35810

Decorato di 2 Medaglie di Bronzo al Valor Militare
Soldato del 35° Fanteria - Volontariamente prese parte di un drappello che operò più volte la distruzione dei reticolati nemici. Il giorno successivo, fu tra i valorosi che ripetettero l'operazione, e durante l'avanzata che seguì , fu sempre in prima linea comportandosi coraggiosamente fino al termine dell'azione.
Podgora 18-19 Luglio 1915
Sottotenente di complemento del 124° Fanteria - Alla testa del suo plotone , si slanciava, con grande ardire, contro la trincea nemica, e , conquistandone un breve tratto, cadeva colpito a morte.
Carso 11 Novembre 1915
Notizie storiche:
In merito al Decreto Reale del 28 Maggio 1915, dove venivano aperti gli arruolamenti volontari anche per gl'italiani irredenti, si arruolò volontario come soldato nelle file del 35° reggimento fanteria Brigata Pistoia con il nome di guerra PEROZZI Ettore. Prese subito parte con il plotone di volontari bolognesi e irredenti, alle azioni che svolse il reggimento nel settore del Podgora nella seconda battaglia dell'Isonzo dove si guadagnò una medaglia di Bronzo . Il 18 Luglio lo vide due volte sotto le trincee austriache a posare tubi di gelatina e a farli brillare per distruggere i reticolati nemici . Il 19 Luglio, assieme ai suoi compagni, corse all'assalto delle trincee nemiche del Monte Calvario. Quel manipolo di volontari si ricopersero di gloria. Molti morirono colpiti dalle mitragliatrici austriache, moltissimi furono i feriti, pochi gli incolumi. Bruno ritornò illeso dall'impesa.
Pur in mezzo alla sua attività militare, non dimenticava gli studi , e nel Settembre 1915 faceva le necessarie pratiche per l'iscrizione all'Università di Bologna alla facoltà di medicina e chirurgia.
Compiuto il mese di prima nomina Bruno, chiese di essere rimandato al fronte. La sua domanda fu accolta e venne assegnato al 124° reggimento fanteria Brigata Chieti. Il suo sogno era quello di poter entrare a Trieste redenta alla testa del suo plotone.
L'11 Novembre 1915 secondo giorno della IV^ battaglia dell'Isonzo, La brigata Chieti, si trovava dislocata nel settore che andava tra le alture di Polazzo e il Monte Sei Busi. Il 124° reggimento fanteria fronteggiava la linea della Trincea austriaca dei Sassi Rossi. Quel giorno venivano ripresi gli attacchi svolti invano il giorno precedente; il cielo era coperto con pioggia e la temperatura di era sui 9 gradi.
Dalla narrazione del diario storico del 124° reggimento fanteria, si cita quanto segue: Il Comando di Brigata emanava l'ordine disponendo di conseguenza che alle ore 12 precise, senza attendere altri ordini le truppe avanzino risolutamente verso gli obbiettivi già designati. Siano adoperate per tale operazione truppe fresche e a tal uopo fu messo a disposizione il 1° battaglione del 124° che il giorno prima subì perdite rilevanti , la 5^ compagnia del reggimento che trovasi nel camminamenti di 2^ linea dietro il battaglione stesso. Il Capitano Buonaugurio della 7^ compagnia si recherà sulla linea occupata dalla 2^ compagnia e ne dirigerà l'azione concorrendo con la propria compagnia qualora lo ritenesse opportuno. Si raccomanda che l'operazione abbia il carattere della massima risolutezza e l'attacco sia portato a fondo
Il Colonello Comandante del Reggimento Spalvieri
Sempre dal diario storico del 124° fanteria: Alle ore 12 quindi, viene ripresa l'avanzata contro i soliti obbiettivi, il 1° battaglione, si slancia arditamente avanti e riesce con la 1^ compagnia, a sfondare la resistenza nemica ed a progredire di circa 50 metri ma è arrestata nella sua avanzata del fuoco d'infilata e dal lancio di bombe a mano fatto dai nemici che occupano il camminamento.
Il 3° battaglione del 123° fanteria tenta pur esso di avanzare con la 11^ compagnia e con l'8^ del 124°, ma fatto segno a vivo fuoco di fucileria, specie sul lato destro, è costretto ad arrestarsi dopo aver guadagnato una ventina di metri di terreno. Alle ore 15, mancando la cooperazione dei reparti laterali, e visto che gli eroici sforzi fatti s'infrangevano inutilmente contro l'ostinata resistenza nemica, benne dato l'ordine alle truppe di iniziare un'avanzata metodica e di rafforzarsi sulle posizioni conquistate.
Durante la giornata si ebbero le seguenti perdite:
Ufficiali: Uccisi: Il S.Ten. Stossich Bruno Truppa: Uccisi: 43
Feriti: Il S.Ten. Molesani Adolfo Feriti: 88
Dispersi: Il S.Ten. Zorzi Antonio Dispersi: 52
Il Sottotenente Bruno STOSSICH cadrà ferito mortalmente alla testa da proiettile di fucile o mitragliatrice alle ore 13 del 11 Novembre 1915. Fu sepolto poi sul campo, esumato a fine guerra fu portato al Cimitero di S.Elia. Dopo la costruzione del Sacrario di Redipuglia nel 1938 ,vi riposa con i centomila sepolti.
Mappa indicanti, le posizione della Brigata Chieti a fine Ottobre 1915, con le posizioni austriache che verranno attaccate nei giorni di Novembre 1915:
Tomba del Sottotenente STOSSICH del cimitero di S.Elia:
Tomba di famiglia al cimitero civile di Sant'Anna a Trieste: