In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

venerdì 23 gennaio 2015

Caporale GALANTE Giovanni






576^ Compagnia Mitragliatrici FIAT
 13° Fanteria Brigata Pinerolo


                                        Nato a Comeglians (UD) l' 8 Novembre 1896
Morto a Castagnevizza del Carso il 19 Agosto 1917
Sepolto-------

Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare 

   


Partecipava all’assalto con slancio ammirevole. Rimasto ferito il compagno, prendeva il treppiede, e, piazzata la mitragliatrice di fronte alle posizioni nemiche, faceva fuoco,nonostante un furioso bombardamento finchè, colpito da granata, cadeva gloriosamente sul campo.
Castagnevizza, 19 agosto 1917


XI^ Battaglia dell'Isonzo, la 576° Compagnia Mitragliatrici FIAT , faceva parte del III Battaglione 13° Fanteria Brigata Pinerolo. Nel corso della battaglia la Brigata era in forza alla 14^ Divisione unitamente alla Brigata Acqui e fronteggiava il tratto tra quota 251 Hrbci e quota 202 di Pod Koriti.

Note Storiche tratte dal Libro del Cappellano Giuseppe Abate "Il 13° Fanteria":

Il bombardamento durò anche tutta la notte ed al mattino del 19 Agosto, ore 5,33, ci fu lo scatto delle fanterie e precisamente del  III° Battaglione. Queste furono accolte da violentissimo fuoco di sbarramento da parte delle artiglierie, delle mitragliatrici e fucileria avversaria. I Nostri furono costretti a sostare dietro un muricciattolo. Qui resistettero a terribile contrattacchi, finché per le gravi perdite subite e per l'inutilità di persistere, in quella difficilissima posizione senza ripari, in tentativi infruttuosi di nuovi sbalzi, si ritirarono nella vecchia sconvolta trincea di partenza.


Il Caporale Galante mori' proprio durante in questo attacco verso la quota 251 Hrbci.
nella stessa giornata morivano altri due suoi commilitoni della 576^ Compagnia anche loro  decorati anch'egli di Medaglia d'Argento. Il soldato  Di Vietro Antonio e il soldato Garbini Enrico.
Solamente  il soldato  Di Vietro risulta sepolto tra i noti al sacrario di Redipuglia, mentre il Caporale Galante e il soldato Garbini molto probabilmente si trovano tra i resti dei 60000 caduti ignoti.


Nella mappa viene indicato il punto dell'attacco del III° battaglione e della 576° Compagnia mitragliatrici:




 Ringrazio e dedico questo Post al nipote Gianmarco Artico.







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