In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

sabato 24 gennaio 2015

Tenente CROSA Luigi





73° Fanteria Brigata Lombardia

Nato a Fossano (CN) il 5 Giugno 1891
Morto sul Velihi Hribach il 15 Settembre 1916
Sepolto a---------



Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare 


Costante esempio di calma e di coraggio, portò nelle più ardite azioni il suo reparto con ottimi risultati. Caduto il proprio capitano, assunse il comando della compagnia e la trascinò sotto un intenso fuoco, alla conquista di un forte e ben guarnito trinceramento, che mantenne risolutamente, nonostante i reiterati contrattacchi nemici. Cadde poi sulla posizione mortalmente colpito.
Velihi Hribach. - 14-15 Settembre 1916



Note Storiche tratte dalla Relazione Ufficiale Esercito Italiano:

La Brigata Lombardia durante la VII^ battaglia dell'Isonzo (14-18 Settembre 1916) apparteneva con la Brigata Granatieri di Sardegna alla 23^ Divisione  XI° C.A.
Il 73° Reggimento fronteggiava la linea di quota 26. Il giorno 14 Settembre sotto il tiro dell'artiglieria nemica la Brigata Lombardia superò due ordini di trincea e raggiunse le posizioni di quota 265, ove catturò progionieri, mitragliatrici e qualche cannoncino.
Il giorno 15 dopo che l'artigieria avversaria accennò a rallentare la violenza del fuoco il Comando dell'XI C.A., ordinò alle dipendenti Divisioni di accelerare il movimento di avanzata in direzione del Veliki con reparti dei Granatieri e elementi della Lombardia. In direzione del Veliki, il 2° Granatieri e il 73° Fanteria avanzarono sino a raggiungere la strada S.Grado-Lokvica, ma il 74° non riusci a sboccare dalle sue posizioni di quota 265. La seconda giornata di battaglia si concludeva sul fronte del XI C.A. con la conquista dell'altura di S.Grado di Merna.
IL giorno 16 Settembre, durante la notte i Granatieri avevano respinto i ripetuti contrattacchi; invece la Lombardia fu costretta ad abbandonare la q.265. I generosi tentativi di riprendere l'avanzata da parte dei Granatieri fallirono; la Lombardia riuscì a conservare le posizioni, malgrado l'estrema violenza del fuoco delle artiglierie nemiche.



Nella motivazione della medaglia d'argento viene citata la morte del Capitano Comandante della compagnia del Tenente Crosa che poi  assunse il comando, si tratta del Capitano  Tarentini Carlo, che cadde a quota 265 il 14 Settembre 1916.
La morte del Tenente Crosa si presume fosse avvenuta nel giorno 15 durante i vari attacchi alle posizioni di quota 265 conquistate il giorno prima.
La salma fu sepolta inizialmente a Grabria per poi essere trasportata e sepolta a Farra d'Isonzo nel cimitero civile unitamente ad altri caduti del 73° come si vede nelle foto seguenti, Non risulta sepolto al sacrario di Redipuglia tra i caduti noti.



Le foto della tombe tra le quali  quella del Tenente Crosa al cimitero di Farra d'Isonzo:





Il Santino alla  Memoria del Tenente Crosa:



La mappa con gli schieramenti della 23^ Divisione all'inizio della VII^ battaglia:




Ringrazio per le foto del Tenente Crosa suo parente Marco Biglione.









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