In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

lunedì 13 aprile 2020

Caporale Maggiore ARDENGHI Luigi






262° Fanteria Brigata Elba

Nato a Cremona il 1 Luglio 1893
Morto sul Vodice il 20 Luglio 1917
Sepolto al Sacrario di Oslavia 



Note Storiche:

La Brigata Elba 261°- 262° reggimento prese  parte alla X^ battaglia dell'Isonzo, che la vide  impiegata nella sanguinosa conquista del Monte Vodice,   apparteneva  alla 53^ Divisione comandata dal Ten. Generale Maurizio Gonzaga.
Alcuni giorni dopo la battaglia fu mandata a riposo, per poi il 10 Luglio ritornare al fronte sempre sul Vodice dove il 262° terrà la linea di quota 652 mentre il 261° messo a rincalzo dopo alcuni giorni presideirà la linea della "Selletta del Vodice- quota 592, le giornate in quel periodo vengono adoperate per rinforzare le linee conquistate a Maggio, vengono effettuate azioni di pattuglie per sondare i lavori del nemico, in attesa della prossima offensiva di Agosto. Non mancano i tiri di artiglieria da ambo le parti.
Il giorno 19 Luglio il diario della 53^ Divisione riporta quanto segue:
Nulla di notevole accade nella notte, mentre al mattino, dalle 10.30 alle 12.30 l'artiglieria nemica, con medi e piccoli calibri batte l'intera linea della divisione causando notevoli danni alle trincee e camminamenti.
I tiri nemici provengono dalle direzioni di  Monte Santo e Kobilek. La nostra artiglieria esegue raffiche su Baske. 
Salvo i soliti lavori dell'avversario le nostre pattuglie in ricognizione non segnalano nulla di nuovo.
Oggi vengono ultimati i lavori per la sistemazione di una stazione radiotelegrafica su q. 652 del Vodice.
Il Comando di Corpo d'Armata comunica che nei giorni successivi gli ufficiali delle truppe appartenenti alle Divisioni 23^,24^,49^ e 66^ eseguiranno ricognizioni sulla fronte della Divisione.
Nessuna variante alla dislocazione
Perdite:
261° fanteria truppa feriti 13
262°     ""         ""       ""    17.

Non viene segnalato nessun morto in quella giornata, molto probabile che il Caporal Maggiore ARDENGHI sia stato ferito nel corso del bombardamento austriaco e poi portato in un posto di medicazione dove poi cessò di vivere, per questo troviamo delle discordanze sulla data di morte dove viene indicata da alcune IL 19 e da altre il 20 Luglio 1917.
Verrà poi sepolto nel cimitero "Prelli" di Plava per poi una volta ultimato essere traslato al Sacrario di Oslavia.

Ho voluto dedicare questo post al Caporale Maggiore ARDENGHI, morto in una giornata fuori dalle grandi offensive, dagli assalti, colpito da una granata in una giornata calda dell'estate del 17, Quel giorno si arrivò a 31° gradi di temperatura secondo il diario storico della 53^ Divisione.
A differenza dei moltissimi caduti che riposano tra gl'ignoti ARDENGHI ha il suo loculo nel Sacrario di Oslavia. Chi lo sà quante volte i visitatori che si sono recati nel Sacrario  scorrendo con i loro occhi  i tanti nomi in quei loculi di marmo, nomi che dopo alcuni attimi lo sguardo passava veloce a quello successivo a cercare forse un nome di un parente, o di qualche caduto più conosciuto, ma di molti il nome non rimaneva più nel ricortd della nostra mente.  Ma dietro a quei nomi di quei loculi freddi di solitudine, c'è molto di più, in quei nomi c'era una vita fatta di amori, di speranze, di paure di gioie, vite giovani spezzate nel loro fiore dell'età, che oltre al nome non parla altro di loro.
Ho scelto ARDENGHI tra i tanti sepolti in quel Sacrario,  perchè casualmente  cercando altro, come sepmpre poi accde,  mi sono trovato a leggere  una sua cartolina che scrisse alla  madre un mese  prima della sua morte. Parole toccanti di un ragazzo giovane, professore di violino, che trovava il conforto nel scrivere alla propria madre. Credo sicuramente che nel leggerla sarà difficile non provare una certa commozione, motivo per cui era doveroso che questo soldato trovasse posto nel mio blog dove possa essere ricordato ancora:

" 17.6.917

Mammina Cara 
Anche oggi ti invio un messaggio portandoti il caro saluto, il bacio giornaliero che ti farà tanto bene. Perchè immagino la tua angoscia per i tuoi figli che stanno molto luingi della tua vigile protezione. Mamma quante volte invoco il tuo caro nome mentre i miei compagni credenti invocano la Madonna. Io non posso che chiamarti e raccomandarmi alla mia mammina, tu sei la mia Madonna, tu sei la divinità che domina la mia anima. Come sarei contento se tu mi scrivesti qualche volta di più mentre sto dei 15 gorni senza una tua parola. Appena mi scrivi dimmi di quel tesoro di Carletto. Intanto bacialo a mio nome baci tanti alla nuca e tutti i baci che io possa dare reiscili ora uniti ai più sentiti abbracci del tuo Gino..

Il fratello Carlo che cita nella lettera morirà anche lui per malattia il 1 Ottobre 1918 a Mestre presso L'ospedale da Campo 240. Egli apparteneva al 1° reggimento Granatieri.

Lapide dei due fratelli Ardenghi nel cimitero di Cremona (Archivio Silvia Musi):




Cimitero Prelli a Plava (Pico Cavalieri):




Monte Vodice con la quota 652 visti dal Monte Sabotino:





Mappa del Monte Vodice con la dislocazione della Brigata Elba il 1 Agosto 1917:









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