In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

venerdì 20 febbraio 2015

Sergente Maggiore MESTICA Giovanni





1° Reggimento Granatieri di Sardegna

Nato a Girgenti il 10 Gennaio 1886
Morto a Monfalcone il 4 Agosto 1915
Sepolto al Sacrario di Redipuglia






Note Storiche:

Il 1° Reggimento Granatieri, il giorno 4 Agosto 1915, si trovava a presidiare con i suoi battaglioni le trincee del Lisert di Monfalcone, qul giorno si era appena conclusa la II^ Battaglia dell'Isonzo.
Nella mattinata l’artiglieria di medio calibro nemica batte, per breve tempo, le nostre trincee sulla fronte di Monfalcone, causando piccole perdite; nel pomeriggio batte ancora l’Adria Werk, senza effetto, oltre ai soliti tiri isolati contro Monfalcone e quota 61 e 59.
Proprio durante questo bombardamento Sergente Maggiore Mestica fu colpito da una granata.

Il Sergente Maggiore Mestica Giovanni era un insegnante di disegno e studioso dell'arte , dove prese parte a diverse esposizioni. Lasciò la moglie  e due bambine. 

Lo stesso lo conferma Giani Stuparich anch'egli nel 1° Reggimento Granatieri nel sui Diario "Guerra del 15":
4 Agosto,
Trincee del Lisert. Anche stamattina un accanito bombardamento nemico: le trincee sconvolte, feriti che gemono. Il Rancio unico per tutta la giornata, arriva verso le sei del pomeriggio. Una breve pioggia. Poi il cielo apparisce dagli sguardi delle nuvole. Un tramonto favoloso, ncorniciato dai pilstri d'un cancello di un'antica fattoria, ridotta ad un mucchio di rovine; un albero solitario nel mezzo, sullo sfondo un vulcano giallo, bagliori di fuoco nel cielo; di contro sopra Duino, una tenda scura di nuvole traversata da un arcobaleno purpureo. Di notte lavoriamo.

Una mappa della zona del lisert delle linee del 1916 tratta dalla R.U. Esercito Italiano:

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