In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

mercoledì 6 novembre 2019

Capitano LEVI Augusto





3° Reggimento Genio - 46^ Compagnia Telegrafisti


Nato a Ancona il 15 Luglio 1888
Morto a Ramat Gan (Tel Aviv) il 14 Agosto 1975


Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare 

Tenente Reggimento Genio - Al seguito di due ufficiali incaricati d'importanti missioni da parte del comando di divisione, sotto il violento tiro delle artiglierie nemiche , rimasto ucciso uno degli ufficiali, trasportava al sicuro l'altro gravemente ferito, cercando quindi di recapitare gli ordinai destinazione. Colpito a sua volta, chiedeva aiuto per adempiere  al suo compito, finchè esausto per lo sforzo e per la dolorante ferita, perdeva i sensi.
Altopiano Carsico, 25-26 Maggio 1917

Note Storiche:

Ho voluto pubblicare questo post del Capitano LEVI, anche se non è uno dei tanti caduti sul Carso, ma fortunosamente  riusci a finire la guerra e morì in tempo di pace all'età di 87 anni .
Il suo ferimento  avvenuto sul Carso durante la X^ battaglia dell'Isonzo, lo vide durante una missione per la quale fu decorato della Medaglia d'Argento, tale azione verrà sotto descritta da parte del racconto di un suo Caporale Marzocchi Amedeo.
Il Capitano Levi, allora Tenente apparteneva al 3° reggimento Genio 46^ Compagnia Telegrafisti, tale reparto era in forza alla 33^ Divisione comandata dal Maggior Generale Andrea Graziani la quale occupava il settore dal Nad Bregom a quota 208 Sud ed era costituita dalle due Brigate di fanteria Mantova e Padova.
All'inizio della offensiva il 23 Maggio 1917 dopo il fuoco dell artiglieria Italiana che cominciò alle ore 6 che nonostante vi era un pò di vento si ebbero buoni risultati. . Il nemico reagì contra battendo con vivacità le linee avanzate  e le zone immediatamente retrostanti con tiri d'interdizione. Sul fonte della 33^ Divisione le trincee ed i reticolati erano in gran parte sconvolti soprattutto all'altezza del ridottino Austriaco. In altri punti varchi nei reticolati e gravi danni alle trincee.
Avvenuto lo scatto delle fanterie previsto ed avvenuto alle ore 16 la Divisione raggiunse gli obbiettivi che le erano stati assegnati occupando il ciglio del Vallone di Jamiano da quota 208 Sud per q. 175 235 e 219.
Il 24 Maggio la 33^ Divisione occupa il ciglio del Vallone di Jamiano, dove prese contatto con il VII° C.A., le quote 219, 235, 241. Su questa fronte le Brigate Granatieri e Mantova sostengono una furiosa lotta, con gravissime perdite, ma pur tuttavia resistono all'infuriare violento dell'artiglieria nemica e ai contrattacchi austriaci.  
Il 25 Maggio vide la Divisione fare ulteriori progressi, in questo giorno comincia il racconto del Caporale Marzocchi della 46^ Compagnia Genio Telegrafisti:
- Dietro la richiesta del Sig. Comandante di Compagnia, ho l'ordine di esporre i seguenti fatti, come essi si sono svolti:
La sera del 25 Maggio u.s. agli ordini del Signor Tenente Levi ed al seguito dei Signori Ufficiali di S.M. della 61^ Divisione si partiva da San Martino del Carso alla volta del Comando della 33^ Divisione su quota 208 Sud, per motivi ignoti al sottoscritto, costi giunti si proseguì in cerca del Sig. Generale Graziani che trovammo nei pressi di quota 175. Il Signor Tenente Levi fu tenuto a disposizione del Sig. Generale ed io fui mandato al seguito del Signor Tenente Colonnello Di Pietro e dal Signor Maggiore Taranto verso la prima linea. Più tardi ci si ricongiungeva col Signor Generale il quale conferì a lungo con i Signori Ufficiali di S.M. della 61^ Divisione. Nella notte ripartivano per la prima linea: il Sig. Tenente Colonnello Di Pietro, il Maggiore Taranto , il Capitano Giovana, il Tenente Levi, ed il sottoscritto sempre al seguito. Raggiunto le pendici di quota 241 e dopo aver sostato presso vari comandi di reparti si prese la direzione di quota 238.
Era l'albeggiare del giorno 26.5. il Sig. Maggiore Taranto fu mandato a raggiungere non vidi bene chi dal Sig, Ten. Col. Di Pietro ed il rimanente proseguiva credo alla ricerca del 140° Fanteria.
Il tiro nemico era insistente ed ala salita della quota 238 una granata colpiva a morte il Sig. Capitano Giovana ferendo il Signor Ten. Col. Di Pietro. Il Tenente Levi allontanava il ferito ed io mi mettevo in cerca di una barella. Poi il Tenente Levi ritornò su e mi chiamò dicendo che aveva già provveduto alla barella, che ora bisognava risalire presso il cadavere del caduto per rintracciare dei documenti. Si andò e presi i documenti ci mettemmo a salire la quota 238. Il tiro aumentava di intensità fino a che il Signor Tenente rimase pure lui ferito, alla gamba destra. Lo fasciai e mi accingevo a portarlo giù malgrado egli volesse che lo aiutassi  salire ancora. Dovetti obbedirlo, ma per il breve tratto che l'esaurimento del ferito non lo permise più. Lo ricoverai allora ad un posto di medicazione più serio, e la sera lo accompagnai a Nova Vas. Dal Tenente venni ordinato di portare il piego dei documenti e una lettera di accompagnamento al Comando della 61^ Divisione.
Zona di guerra 3 Giugno 1917, 

Firmato Caporale Marzocchi Amedeo 46^ Compagnia Telegrafisti
In merito a questo fatto vennero decorati tutti gli Ufficiali e anche il Caporale Marzocchi:
 

Tenente Colonnello DI PIETRO Salvatore:

Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare 

Ufficiale dello stato maggiore di una divisione, incaricato di riconoscere la linea raggiunta delle truppe durante l'attacco, con calma e con valore adempiva al proprio compito, sotto intenso bombardamento, rimanendo gravemente ferito per lo scoppio di uno Shrapnel 
Carso (Quota 238) , 25 Maggio 1917
Il Tenente Colonnello DI PIETRO prese parte alla Campagna d' Etiopia 1935-1936con il Grado di Generale della 1^ Divisione indigeni.

Maggiore TARANTO Arturo:

Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare 

Per portare gli ordini ricevuti dal comandante di una divisione durante il combattimento, sprezzante del pericolo, percorreva ripetutamente zone scoperte e fortemente battute dal fuoco di numerose artiglierie di ogni calibro, riuscendo a compiere le missioni ricevute e dando splendido esempio di coraggio e di ardire.
Altopiano Carsico, 25-26 Maggio 1917
Il Maggiore Taranto dopo la guerra ottenne il grado di Colonnello e fu promosso poi Generale di Brigata per meriti eccezzionali dal  1935-1939 comandò la Brigata Fanteria del Timavo (XII).

Capitano GIOVANA Mario:

Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare 

Incaricato di riconoscere la linea raggiunta dalle truppe durante l'attacco, mentre sotto intenso  bombardamento nemico adempiva con calma al proprio compito, soccombeva per lo scoppio di una granata. Nei giorni precedenti per varie ore aveva eseguito altre importanti e pericolose ricognizioni.
Carso, 25 Maggio 1917


Caporale MARZOCCHI Amedeo:

Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare 

 Sotto intenso bombardamento nemico, rimasto ferito il suo ufficiale, con sereno coraggio lo trasportava in un posto di medicazione, dando bell'esempio di sacrificio e di devozione al prioprio superiore.
Altopiano Carsico, 25-26 Maggio 1917

Il Tenente Levi, fu promosso  e terminò la  guerra col grado di Capitano,. si trasferì poi a Firenze dove nel 1938 lasciò la città per recarsi in Palestina a causa delle leggi razziali di Mussolini, ove divenne un influente economista ed accademico dopo la formazione dello stato di Israele.
Morì a Ramat Gan (Tel Aviv) il 14 Agosto 1975. 



Schieramento con la dislocazione della 33^ Divisione all'inizio della X^ battaglia dell'Isonzo:



Mappa con evidanziata dal cerchio in verde la quota 238 del Nad Bregom



Levi Augusto con altri Ufficiali del Genio (da sinistra il terzo seduto) :



 Levi Augusto a Monfalcone (il penultimo a destra):






Ringrazio per questo post Nathan Zeldes nipote del Capitano Augusto Levi



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