In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

martedì 8 febbraio 2022

S.Tenenti LODRINI Giovanni Battista e Giovanni Luigi

 48^ Compagnia Zappatori 1° Reggimento Genio

 

Nato a Castiglione delle Stiviere il 14 Ottobre 1891
Morto sul M. San Michele il 29 Giugno 1916
Sepolto a ....... 
 

Decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare  

 

Attese per vari giorni, in difficili condizioni, a lavori di mina in una zona ove il nemico ne aveva effettuati degli analoghi e diresse, sotto il fuoco, la costruzione di un tratto della linea di osservazione sconvolto dall'esplosione di una potente contromina. Ricevuto l'ordine di far brillare una galleria in parte occupata dal nemico, riuscì ad allontanare dlel'interno dlela galleria stessa l'occupante; e , con calma e serenità, preparati i fornelli di mina e fattovi arditamente trasportare l'esplosivo necessario, ottenne il brillamento della galleria all'ora prestabilita
San Martino del Carso 8-15 Maggio 1916
  
 
LODRINI Giovanni Luigi
 
 
146° Reggimento Fanteria Brigata Catania
                                              
 
Nato a Castiglione delle Stiviere il 30 Marzo 1890
Morto in Val d'Astico il 27 Giugno 1916        
 
Notizie storiche:

Ho voluto dedicare questo post a questi due fratelli, morti a due giorni di distanza il primo Giovanni Luigi sul Monte Cimone il 27 Giugno 1916 l'altro  Giovanni Battista sul M.San Michele colpito dai gas asfissianti il 29 Giugno 1916.
Verrà narrata l'azione per la quale Giovanni Battista ottenne la medaglia di bronzo nel Maggio 1916 tratta dal Volume di Lastrico (L'Arma del Genio nella Grande Guerra).:
 
Colla 21^ Divisione (XI° C.A.)  era sul San Michele, e precisamente a San Martino del Carso, la 48^ Compagnia Zappatori. Attendeva ai più svariati lavori in prima linea e fra gli altri, similmente a quanto si faceva un po dovunque in quella zona, allo scavo di gallerie di mina in corrispondenza di quel tratto delle nostre trincee che dal suo, andamento prese il nome di « elemento quadrangolare ». 
Era comandata dal capitano Mainella Giovanni che dedicava specialmente le sue cure alle opere di mina, vivamente contrastate dall'avversario. Dalla nostra linea in quel punto si partivano tre gallerie dirette verso le posizioni del nemico. Questo, come si è detto, lavorava di contromina e nella notte sull'8 maggio aveva fatto brillare in corrispondenza della nostra galleria n. 1  un suo fornello che danneggiò la galleria stessa ostruendola e seppellendo undici zappatori ed alcuni fanti del IV battaglione del 30° reggimento che li coadiuvavano in quei lavori. Immediatamente la compagnia intraprese l'opera di salvataggio in galleria ed allo scoperto, che si svolse in condizioni difficilissime e che fu proseguita anche nel giorno successivo affrontando i conseguenti pericoli e subendo qualche perdita. Si distinsero grandemente in quel frangente i sottotenenti Giambartolomei Aldo e Cases Alessandro, il primo dei quali operò anche alla luce del giorno e che di lì a poco restò ferito gravemente da una bomba a mano. Al sottotenente Giambartolomei fu assegnata la medaglia di argento al valore, al sottotenente Cases quella di bronzo. Qualche giorno dopo e precisamente nella notte 14 - 15 .maggio, mentre erano stati ripresi da parte nostra i lavori metodici di scavo nelle tre crallerie, il nemico nello stesso punto pronunciava due suoi attacchi che lo portavano ad impadronirsi di una parte del.l'elemento quadrangolare e della destra estrema della contigua « trincea Caltanissetta ». I nostri contrattacchi ci permisero di riprendere solo una parte delle perdute posizioni. Coi fanti la sera del 14 trovavasi al lavoro in galleria ed in trincea un plotone di zappatori che, deposti gli strumenti di lavoro cooperò   a respingere l'attacco sostenendone l'impeto dalla parte destra dell'« elemento quadrangolare » dove violento era il tirno nemico ed intenso il lancio di bombe.
  Ma oltre a quest'attivita allo  scoperto un'altra se ne doveva svolegere poco dopo nelle viscere della terra.  Il nemico, approfittando della conquista del lato nord dell' « elemento quadrangolare », era riuscito a penetrare nele nostre gallerie di mina 2 e 3  e bersagliava quanti in esse  si avventurassero.  Fu allora dato ordine ad un drappello della compagnia zappatori comandato dal Sottotenente Lodrini Giovanni Battista di ispezionare le due gallerie e ci costituire in esse  dei fornelli da far brillare al momento opportuno  per ostruirle e per sconvolgere il terreno soprastante che era ancora in mano del nemico. Dopo vari tentativi fatti nel giorno 15 per portarsi nelle gallerie e resi vani dal continuo tiro di fucileria, mitragliatrici  e bombe a mano sol col favore dell'oscurità l'ufficiale con 30 zappatori che trasportavano esplosivi e materiali, riuscì a portarsi nella trincea di prima linea sgombra dai nostri e dal nemico e dalla quale si partivano le gallerie. Accertatosi che queste erano battute nel loro interno da fucileria nemica, riusciva a controbattere il tiro e ad avanzare nella galleria 2 fino ad un punto dove erano state predisposte due camere di mina per eventuale interruzione. Rapidamente i bravi zappatori, con la protezione della nostra fucileria riuscivano a formare uno sbarramento con sacchi a terra e poi a caricare i fornelli, intasarli ed innescarli, mentre al di là dello sbarramento durava il tiro dell'avversario, che occupava anche la galleria 3 intercomunicante e nella quale non fu possibile avventurarsi. Alle ore 3,45 del giorno 16 venne fatta brillare la mina che sconvolse il terreno sovrastante e  la galleria 2 lasciandone in nostro possesso circa 15 metri. Restava in mano nemica la galleria 3. Ad ostruirla fu comandato il giorno  16 un plotone di  40 zappatori agli ordini del sottotenente Norza Augusto. Il plotone  si comporto similmente a quello del sottotenente Lodrini e si avanzò animosamente nella galleria 3 controbattendo il fuoco nemico, che illuminava l'intreno con razi luminosi,  costituì uno sbarramento di sacchi a terra ed allestì un fornello di mina che fu fatto esplodere e che ostruì la galleria. Ai due sottotenenti Lodrini e Norza fu assegnata la medaglia di bronzo al valore . Al Capitano Mainella che diresse con fermezza il personale dipendente tra l'8 e il 15 Maggio fu concessa la medaglia d'argento.


Il Sottotenente LODRINI Giovanni Luigi fratello di Giovanni Battista, morì il 27 Giugno 1916 mentre guidava la sua compagnia del 146° fanteria all'assalto del Monte Cimone di Arsiero, colpito al cuore da una scheggia di shrapnels.


Mappa del Maggio 1916, con indicate le gallerie e la zona descritta dell'azioni alle quali partecipò il Sottotenente LODRINI:
 

 
 
 

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