In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

lunedì 16 marzo 2015

Sergente REA Michelangelo



364^ Compagnia Mitraglieri FIAT

Nato a Deliceto (FG) il 30 Novembre 1887
Morto all'Ospedale da Campo 76 a Sagrado il 18 Maggio 1917
Sepolto al Sacrario di Redipuglia

Sul loculo come 362^ Compagnia Mitragliatrici e decorato con Medaglia di Bronzo.


Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare 



Sotto violento bombardamento, con calma ed ammirevole spirito di sacrificio, trasfondeva nei suoi dipendenti il proprio coraggio e la propria fede. Caduto mortalmente ferito, esortava ancora i soldati alla resistenza e rifiutava i soccorsi per non distrarre alcuno dalla linea del fuoco.
Dosso Faiti, 16 Maggio 1917



Note Storiche:

La 364^ Compagnia Mitragliatrici FIAT, nel Maggio 1917 apparteneva alla Brigata Regina che con la
Brigata Pisa facevano parte della 21^ Divisione XI° Corpo d'Armata, schierata da linea di Vertoce al Dosso Faiti.
Nel corso della X^ Battaglia dell'Isonzo, rinnoverà vari attacchi per riconquistare la quota 126 perduta nel mese di Marzo.
Il giorno 16 Maggio 1917 la nostra artiglieria esegue tiri di distruzione e interdizione. Alcune Pattuglie nemiche tentano di avvicinarsi alle nostre trincee dove sono ricacciate.
Fino verso le ore 9.45 continua il fuoco nemico intenso e sparso dove a tale ora si scatena una violenta azione di fuoco dal Vipacco a Quota 309, a cui risponde le nostre artiglierie.
Alle ore 10 la Brigata Pisa inizia l'attacco del Tamburo dove viene attaccata dal nemico, il quale è ributtato.
Dalle 11 alle 13 una violentissima ripresa di fuoco di grossi e medi calbri su tutta la fronte della 21^ Divisione distrugge quasi completamente le nostre difese e produce perdite assai gravi.
La Pisa tenterà nuovamente l'attacco delle posizioni nemiche tra il Faiti e il Volcovnjak, dove le ondate di assalto sono state investite da violente raffiche di artiglieria, anche a gas asfissianti, subiscono gravi perdite e sono costrette a retrocedere sulle linee di partenza. Il nemico si lancia al contrattacco, ma è ributtato dal fuoco delle mitragliatrici dei reparti rimasti in trincea. A causa delle forti perdite subite la 21^ Divisione non ha più capacità offensive. Previa autorizzazione del Comando d'Armata, si decide di desistere per quel giorno all'attacco progettato.
La Brigata Regina in questa giornata riuscirà dopo vari accaniti attacchi raggiungere le pendici di Quota 126 con il 10° Reggimento, mentre il 9° attaccava con sorte negativa assieme alla Brigata Pisa la quota 236 del Tamburo.


Nella mappa (USSME) le linee Italiane davanti alle quote 126 e 236:






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