In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

sabato 28 marzo 2015

Tenente CASSINIS Carlo






35° Reggimento Artiglieria da Campagna 4^ batteria

Nato a Torino il 4 Luglio 1891
Morto all'Osp. da Campo n. 75 (Versa) il 15 Luglio 1915
Sepolto al Sacrario di Redipuglia




Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare 


Durante un'azione vivacissima di artiglieria, essendo la sua batteria sotto il tiro di aggiustamento di due batterie nemiche di grosso calibro, dirigeva, come sempre, il fuoco dei suoi pezzi con calma e tranquillità esemplari. Colpito a morte da una scheggia di granata, dava a tutti mirabile esempio di forza d'animo, mantenendo inalterata la sua serenità abituale. Trasportato al posto di medicazione, incoraggiava sorridendo gli altri feriti meno gravi di lui, e moriva poco dopo col grido << Savoia, Viva L'Italia>>.
Quadrivio di Gradisca, 15 Luglio 1915


Note Storiche:

Il 7 Luglio 1915 terminava la prima battaglia dell'Isonzo, il 35° Reggimento Artiglieria da Campagna
apparteneva alla 21^ Divisione (Brigate Pisa e Regina e Bologna) XI° Corpo d'Armata, il giorno 15 Luglio nel settore di questa Divisione durante la notte e nella giornata vennero effettuati Peteano dei lavori di rafforzamento delle trincee e la costruzione di camminamenti coperti. L'artiglieria batte con tiri di rappresaglia le posizioni avversarie. L'artiglieria nemica risponde dirigendo il tiro contro le nostre batterie di fronte a Peteano e l'abitato di Gradisca. In questi frangenti viene ferito mortalmente all'arteria femorale della gamba sinistra da una scheggia di granata il Tenente Cassinis e feriti altri due soldati.
Dopo la sua morte venne sepolto al cimitero di Versa, ora riposa al Sacrario di Redipuglia.


Nella mappa indicato con la freccia  il Quadrivio di Gradisca:





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