In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

sabato 4 aprile 2015

Tenente ASTARITA Michele




40° Fanteria Brigata Bologna

Nato a Gaeta il 20 Novembre 1889
Morto nella Sezione Sanità della 19^ Divisione a Cassegliano il 5 Luglio 1915
Sepolto al Sacrario di Redipuglia


Decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare 


Mentre, sprezzante del pericolo, avanzava, alla testa del proprio reparto, sotto un violentissimo fuoco nemico, cadeva mortalmente ferito.
Monte San Michele, 4 Luglio 1915


Note Storiche:



Il 40° Reggimento Fanteria della Brigata Bologna, nel corso della 1^ Battaglia dell'Isonzo apparteneva alla 19^ Divisione X° Corpo d'Armata, con le Brigate Siena e Savona e il 24° Reggimento Artiglieria da Campagna.
Giorno Domenica 4 Luglio 1915:
Alle ore 9.30 circa le truppe di riva sinistra dell’Isonzo sono così dislocate:
due battaglioni del 40° sostenuti da due del 29° puntano su S. Martino, le loro truppe più avanzate hanno già oltrepassato le trincee costruite nei giorni precedenti;
il 30° fanteria, rinforzato da un battaglione del 40°, procede in direzione di S. Michele, e le sue linee più avanzate sono al limite del bosco di fronte ai reticolati.
Nel pomeriggio il 40° fanteria continua ad avanzare verso S. Martino del Carso, ma molto lentamente, a causa dei tiri di infilata, provenienti sulla sinistra delle artiglierie nemiche, sulla destra delle mitragliatrici, non essendo riuscita la brigata Siena ad occupare il ridotto di Castelnuovo. Anche i battaglioni del 30° fanteria procedono lentissimi sul contrafforte di M. S. Michele.
La nostra artiglieria da campagna sostiene la fanteria battendo i reticolati e le trincee nemiche, alcune delle quali vengono abbandonate dal nemico, e batte alcuni reparti nemici che cercano radunarsi al coperto di contro al 30° fanteria.
Nel complesso i maggiori ostacoli incontrati all’avanzata sono stati dati dalla grande efficacia dei tiri d’infilata nemici.
Durante la giornata sono stati catturati oltre 300 prigionieri.
La 20^ divisione deve muovere all’alba all’attacco di M. Sei Busi; la 19^ fiancheggiarla, facendo cadere le difese nemiche che ha di fronte, nella zona già sgombra dai reticolati, e deve inoltre guarnire Castelnuovo con il battaglione del 40° fanteria che già lo occupa, per mantenere il collegamento con la brigata Pisa che opera verso S. Martino.
I due battaglioni del 39° fanteria, prima assegnati alla 20^ divisione, e il bgl. ciclisti costituiscono la riserva di armata.
Mentre la brigata Savona lavora per rafforzarsi sulle posizioni già occupate, la brigata Cagliari avanza in direzione di M. Sei busi. Il movimento procede molto lentamente per la grande efficacia del fuoco avversario, proveniente, sulla fronte, dalle fanterie nemiche, che lanciano anche bombe asfissianti, sul fianco delle artiglierie e dalle mitragliatrici appostate fra Castelnuovo e Monte S. Michele.
Pure l’avanzata della 19^ divisione incontra molta resistenza nel seguire il movimento della 20^.
Durante tutta la giornata continuano i lenti progressi delle truppe del corpo d’armata, e nel pomeriggio il 31° riesce a conquistare un ridotto di Castelnuovo, mentre la 20^ divisione estende la occupazione nella regione di M. Sei Busi.
Durante le operazioni vengono catturati oltre 400 prigionieri, fra i quali 13 ufficiali che presidiavano il ridotto di Castelnuovo.


In questa giornata verrà ferito a morte il Tenente Astarita, dove morirà il giorno seguente alla Sezione Sanità della 19^ Divisione a  Cassegliano, verrà poi sepolto nel cimitero di San Pier d'Isonzo.






Situazione della 19^ Divisione il 2 Luglio 1915 (Aussme):




  Foto della Tomba del Tenente Astarita nel Cimitero di San Pier D'Isonzo:


Si ringrazia per la foto della Tomba di Astarita 
l'Archivio Storico Dal Molin



Nessun commento:

Posta un commento