In questo blog voglio raccontare e trasmettere le storie di questi uomini diventati soldati e che oggi a cent’anni di distanza non vengano dimenticati.
Sono storie nella storia di quella che fu la Grande Guerra.
Questi caduti sono morti sul carso, in quei due anni e mezzo di sanguinose battaglie, molti di questi oggi riposano al sacrario di Redipuglia con un nome, ma per la maggior parte questo non è stato possibile. Voglio così onorare la loro memoria con questo mio tributo.

"Vorranno dimenticarvi, vorranno che io dimentichi, ma non posso e non lo farò. Questa è la mia promessa a voi a tutti voi."

Vera Brittain



«Qui ci verranno dopo la guerra a fare la gita di ferragosto. E diranno: se c’ero io! Ci saranno i cartelli-rèclame e gli alberghi di lusso! Passeggiate di curiosità come ai musei di storia naturale; e raccatteranno le nostre ossa come portafortuna.»

Carlo Salsa

lunedì 10 novembre 2014

Soldato D’AQUINO Pietro


                                           
 




17° Fanteria  Brigata Acqui

Nato a Paliano (FR) il 1897
Morto nella 14^ sez. sanità il 8 Giugno 1915
Sepolto al Sacrario di Redipuglia con il Cognome di D'AQUINI





Note Storiche fornite da  Nicola Persegati:

La sera del 1° Giugno 1915 il VII Corpo D'armata era sulle posizioni e la Brigata Acqui fronteggiava il S'Elia.
Alle prime luci dell'alba del 2 Giugno, dopo un intensa preparazione di Artiglieria, i fanti delle prime linee, con fucili, bombe a mano e mitragliatrici, iniziarono simultaneamente, e per la prima volta, la gloriosa ascesa dell'impervio carso, che in tutta la sua fronte era diventato un inferno di fuoco e di fiamme.
Il 17° Fanteria, col primo e secondo battaglione, e il terzo di rincalzo, muoveva a sua volta all'attacco, per concorrere alla occupazione del S'Elia.
Finalmente la resistenza nemica apparve debole con reazioni di pattuglie, lasciate sul posto, per cui il Reggimento ne approfito' per portarsi avanti; ma la forte e accanita reazione nemica non tardò a farsi sentire, particolarmente l'artiglieria che cercava di bloccarci sul posto con precisi tiri di sbarramento, richiamando l'intervento di quella nostra.
Il Comandante del 3° battaglione ordinava felicemente, di riparare in una provvidenziale cava in attesa di ordini, mentre il duello d'artiglieria d'intensificava.
Dal posto dove eravamo passavano in continuazione, sostando per riprendere fiato i portaferiti per raggiungere il posto di medicazione.
Due portaferiti con la barella coperta si fermarono e ci dissero che il ferito era morto durante il breve tragitto. Per curiosita' sollevammo la coperta e vidi che portava al collo della  giubba i distintivi di allievo Sergente come i miei. Lo riconobbi subito: era il mio buon caro amico D'Aquino, il più giovane, molto intelligente, vivace,allegro, degli allievi. Aveva sempre il sorriso sulle labbra, che conservava anche da morto. la famiglia risiedeva a Roma dove lui era nato e , per partecipare al corso, aveva falsificato il suo atto di nascita. Il destino è stato veramente crudele verso di lui, caduto nei primi giorni di guerra, in uno dei primi combattimenti e non aveva ancora diciasette anni, morto per la grandezza della Patria che tanto amava....


Nel corso di quella battaglia il 17° reggimento perse :

Ufficiali : Uccisi: 3  Feriti: 11
Truppa Uccisi: 84, Feriti 274 , Dispersi 7
                                                                                                     
Mappa con la dislocazione dei reparti del 17° Fanteria durante l'attacco del Colle di S.Elia il 9 Giugno 1915:





Il colle di Sant'Elia visto da Ovest:


Trincea sul Colle di Sant'Elia



Monumento alla Brigata Acqui sul  colle di Sant'Elia












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